Piazza Pulita

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Dopo quel bacio con Helen che rimase impresso nei pensieri di Annie, i due corsero subito a casa, dentro di loro bruciava una fiamma che ardeva sempre di più, buttando le chiavi di casa per terra e andando subito in camera da letto, si lanciarono sul materasso, vestiti buttati in aria, dal giubbotto al pantalone, dal calzino al reggiseno, e poi un intenso contatto fisico, che aumentava sempre di più il calore tra i due e il sudore che cominciava a ricoprirli dalla fronte fino ai piedi, con le guance arrossate e gli occhi chiusi, e le mani di Annie che accarezzavano il corpo di Helen,accentuando le sue curve, come se fosse un morbido tessuto, Helen tirò in aria pure le coperte,i cuscini, le lenzuola, qualsiasi cosa per non distrarsi da quel momento pieno di passione accendendo il ventilatore, ma troppo caldo c'era in quella stanza, e più nude di come erano in quel momento non potevano, essere, a meno che avessero deciso di togliersi la carne dal corpo. Arrivò una telefonata a interrompere tutto, Helen sbuffando si alzò dal letto nervosa, lasciando Annie sdraiata sul letto stanca e ansimante

<<Stanno arrivando delle persone>> disse Helen girandosi verso Annie

<<Chi sta arrivando?>>

<<Alcuni miei amici, cavolo perché sono così idiota?..>> disse con la mano alla fronte scuotendo la testa

<<Non puoi dirgli che sei in un momento privato?o che ritardi?>>

<<No no, purtroppo ormai sono qui vicino, non posso dirgli di no. Ascolta tornerò presto, va bene?>> Disse Helen vestendosi velocemente

<<Che sia la prima e ultima volta che accada una cosa del genere, lo prometti?>> Helen si sedette accanto a lei per poi baciarle la fronte

<<Lo prometto>>disse sussurrando

<<Su cosa lo prometti?>>chiese a bassa voce Annie, a quel punto Helen cominciò con il solletico e poi con un dito nell'orecchio per darle fastidio

<<Lo prometto sul mio dito, ti va bene?>>
Rispose Helen ridendo

<<No, vattene non voglio una bulla in casa mia>> disse Annie trattenendo una risata e con tono ironico

<<A dopo!>>

Qualche secondo dopo Annie, si alzò dal letto, e dopo essersi rivestita andò alla finestra per guardare il giardino, ma vide che al cancello esterno c'era ancora Helen, che teneva tra le mani una canna, e parlava con dei tizi in motocross, rideva a crepapelle, sembrava che fossero persone importanti, o la sua seconda famiglia, ciò fece scaturire un po' di gelosia in Annie che li guardo con espressione seccata, qualche minuto dopo Helen salì su uno di quei motocross e partirono con una lunga fila di moto a seguirli. Tanti pensieri e sospetti pervadevano la testa della ragazza a casa, camminando insieme alle paranoie da una stanza a un altra non riusciva a capire in che modo la sua coinquilina conosceva quei tizi loschi, e andando in salotto guardando il vaso con il fiore di ciliegio, si arrese tirando un sospiro profondo.

Durante il viaggio verso la base del clan rivale con Haruki, era uno dei ricordi che le vennero in quel momento

<<Siamo arrivati, non fate fesserie, siamo in territorio nemico, qui abbiamo due possibilità, morire con onore, o vincere con la gloria>> disse Il Maestro ancora in auto con Annie e i suoi uomini

<<Aspettiamo che la sentinella avvisi gli altri tirapiedi del nostro arrivo, dopodiché faremo fuoco su tutti coloro che usciranno la testa fuori da quel buco>> aggiunse prendendo dei caricatori sotto il sedile.
Ad un certo punto cinque uomini con una corporatura robusta uscirono con delle mazze e delle catene, e gli uomini di Haruki cominciarono a sparare senza pietà su di loro, non ebbero neanche il tempo di rispondere al fuoco. Delle urla allarmarono le altre persone dentro il palazzo, e Haruki seguito da Annie e gli altri soldati armati entrarono rapidamente dentro l'edificio, sparando a chiunque si fosse messo davanti a loro, salirono le rampe di scale e ad un certo punto cominciarono a dividersi nei piani, sfondando ogni porta degli appartamenti, e uccidendo intere famiglie o persone anziane, Haruki insieme a Annie e altri due uomini andarono all'ultimo piano dove era presente il capo del clan nemico, ma dopo aver sfondato la porta, uno dei due uomini di Haruki fu colpito da chissà quanti proiettili, volando giù nella tromba delle scale. A quel punto l'altro soldato diede una granata ad Haruki, che la lanciò dentro la casa distruggendo quasi tutto, Haruki, Annie e l'altro soldato entrarono lentamente, tra la nebbia di polvere, i mobili bruciati, le pareti distrutte e i cadaveri a metà scaraventati sulle pareti, cadde il silenzio dopo quella esplosione, il palazzo era stato ripulito, Il Maestro Haruki uscì dall'appartamento

<<Bene! Siamo riusciti nell'intento! Abbiamo preso in possesso questo palazzo, la base dei nostri rivali, il fulcro dei loro affari, dei loro piani e del loro Clan ormai caduto>> urlò Haruki dall'ultimo piano, come se stesse facendo un discorso al proprio popolo, i suoi scagnozzi risposero con urla, fischi e sparando in aria, quando fu ora di andarsene e festeggiare alla macelleria, i soldati al piano terra cominciarono a morire colpiti da raffiche di proiettili
Ancora non sono finiti? Ma che diavolo succede?
Haruki si prese un colpo, e vide gli uomini del clan rivale armati di fucili d'assalto e pistole uccidere quasi tutti i suoi uomini, così decise di lanciare un altra granata verso la prima rampa di scale, facendo esplodere la maggior parte dei nemici, e togliendo possibilità di salire a gli altri rimasti al piano terra.
Una decina però era già riuscita a salire oltre il secondo piano, erano rimasti soltanto Haruki Annie e il terzo soldato, ancora vivi

<<Hey, vai fuori! Uccidili anche a costo di morire, va bene anche provarci, ma basta che esci fuori e fai qualcosa>> disse a bassa voce Il Maestro al soldato rimasto ancora vivo, l'uomo usci dopo aver preso fiato, e senza esitare sparò sui soldati rivali uccidendone sette, ma ne rimanevano ancora tre, che senza fare rumore entrarono dentro l'edificio con il cadavere di una ragazza soldatessa di Haruki

<<Haruki, so che sei qui dentro! Pensi che siamo così stupidi da non trovarti? So che ci stai guardando. Guarda! Questa ragazza che avrà quasi trent'anni>> disse lanciandola per terra a pancia in su

<<E tu le hai rovinato la vita, potevi lasciarla vivere la sua vita, accudire la famiglia, pulire casa, sarebbe stata un ottima casalinga, invece l'hai costretta a fare un lavoro per uomini. Che vergogna>> prese un pennarello nero e disegnò sulla fronte del corpo morto il simbolo dell'organizzazione a cui apparteneva, Annie intanto era nascosta in un armadio dentro la camera da letto, Haruki invece era nel bagno cercando di capire come risolvere quella situazione. tre soldati capitarono sfortunatamente nella stanza dove era nascosta Annie, uno dei tre aprì un anta dell'armadio, ma non trovò nulla, aprendo la seconda trovò vestiti e scarpe nuovi, aprendo la terza invece trovò Annie impaurita, la prese e la trascinò verso il corridoio accanto al cadavere della ragazza

<<Guarda guarda, e tu sei con il Maestro Haruki suppongo>>

<<No, no io ero...,>>

<<Non preoccuparti, non siamo dei mostri come il tuo superiore,non ti faremo del male, abbiamo solo bisogno di farti un segno in fronte, nulla di speciale, adesso stai ferma>> disse fissandola in viso

<<Che significa? No! Fermi! Lasciami!!>> Annie cominciò ad urlare, e a cercare di scappare, ma l'uomo che le parlò riuscì in ogni caso a disegnarle il logo, due andarono alla ricerca di Haruki, mentre uno di loro legò Annie e la distese per terra, rimase seduto su una sedia di fronte a lei, con un piede che le schiacciava la testa, e una mano che la palpeggiava ogni quando voleva, ad un certo punto però si sentono degli spari, probabilmente è arrivata la polizia, Haruki era riuscito a mettere al tappeto i due uomini, e andò subito dal terzo, distratto dai rumori fuori l'appartamento, gli andò alle spalle e lo soffocò con un fil di ferro. Liberando Annie decise di scappare via dal palazzo, di corsa, la ragazza invece sporca e insanguinata rimase lì per qualche minuto, con le spalle appoggiate al muro, fissando l'altra parete di fronte, e rimanendo in silenzio. L'ambiente era buio e oscuro, i corpi ricoprivano tutta la casa e l'aria di morte riempiva il corridoio, Annie scoppiò in lacrime per lo stress, e mettendosi le mani sul volto fece un grido di dolore colpendosi la gamba ripetutamente, si alzò delicatamente, e andò in bagno guardandosi allo specchio e cercando di lavarsi il viso con l'acqua per togliere quel disegno sulla fronte. Camminando come se fosse tutto normale, Annie attraversò un fiume di cadaveri, sangue e armi scariche buttate per terra, il suo sguardo era vuoto, guardando verso il basso, vedeva solo i corpi morti,arrivata al punto in cui la scala fu distrutta, saltò giù e calpestò accidentalmente alcuni morti.

<< Stai più attenta la prossima volta, potevano ucciderti, per fortuna sono arrivato in tempo>>disse Haruki uscendo un pacchetto di sigarette

<<Ho bisogno di tornare a casa. Portami via da qui>> rispose Annie a bassa voce, con gli occhi spenti che accentuavano il suo stato d'animo in quel preciso istante, dopo qualche minuto di attesa cadde per terra perdendo i sensi.

La Ragazza del CiliegioDove le storie prendono vita. Scoprilo ora