If Only You Were Mine.

CAPITOLO OTTO.

PARTE UNO.

Quando arrivarono a casa, si era scatenato un temporale primaverile. Nuvole scure si inseguivano nei cieli e cadeva una pioggia pesante. Correndo dal pick-up fino a casa si infradiciarono di nuovo.

Louis spalancò la porta e lo tirò dentro. Harry indossava ancora la sua maglietta mentre lui aveva solo i jeans. Il resto dei vestiti bagnati era avvolto in una busta di plastica che Louis teneva in mano. Per tutto il tragitto verso casa non era riuscito a smettere di fissarlo. I muscoli del suo petto, i suoi tatuaggi. Da lì a pochi minuti avrebbe potuto toccare ogni centimetro del suo corpo. Avrebbe potuto sfiorare e assaggiare ogni centimetro del suo corpo.

La mano di Louis indugiò sul suo fianco, un tocco che lo bruciò attraverso la maglietta di cotone sottile. «Vado a prendere degli asciugamani, okay?».

Harry annuì. Forse passare qualche minuto separati l'avrebbe aiutato a ricomporsi. Non era mai stata così nervoso o eccitato all'idea di stare con qualcuno. Probabilmente era uno sbaglio. Ne aveva fatti tanti. Ma non aveva mai desiderato così tanto sbagliare.

Se non si fosse dato una calmata gli sarebbe venuto un infarto ancora prima di toccarlo. Acqua. Ecco quello che gli serviva, un bel bicchiere d'acqua. Andò di corsa nella cucina buia e riempì il bicchiere dal rubinetto. Aprì il frigorifero ma perse il filo del ragionamento quando lo vide entrare.

L'unica luce nella stanza proveniva dal frigorifero aperto. Con le spalle al muro, incastrato nella  creata dalle credenze. La pioggia picchiettava sulla finestra sopra il lavandino. Era l'unico suono in tutta la casa. Lui si avvicinò ancora di più. Era a un centimetro dal suo viso. Harry riusciva a sentire il suo respiro sui suoi ricci. Il battito del cuore era come impazzito. Non aveva mai desiderato niente con tanta forza. E questo lo spaventava.

Tutti i dubbi scomparvero dalla sua mente nel momento in cui Louis gli prese il viso tra le mani. Lo spostò con delicatezza i capelli dietro le spalle. Posò le dita dietro la testa di Harry, con i pollici sfiorò delicatamente la linea della mascella-

«Sei bellissimo», le sussurrò.

«Tu lo sei. Mi fai impazzire Louis», disse Harry muovendosi a ogni suo tocco.

Si stava perdendo nei suoi occhi color cielo, nei quali vide bisogno, desiderio e qualcosa di più profondo. Dolore, forse. Una scoperta che lo colpì al cuore. Harry aprì le labbra, era un invito a colmare ed essere colmato.

Gentilmente, con rispetto, Louis avvicinò la bocca a quella di Harry. Fuori, un tuono rimbombò nell'oscurità e Harry lo sentì dentro come se le avesse attraversato il corpo.

Le labbra morbide e calde di Louis si avvicinarono a quelle di carnose di Harry. Il riccio sospirò e aprì la bocca per accoglierlo. Gli prese il viso tra le mani per cambiare l'angolo del bacio. Quando le loro lingue si incontrarono tutta la gentilezza scomparve.

Lui si immerse nella bocca di Louis ancora e ancora fino a lasciarlo senza fiato. Gli immerse le mani nei capelli per tirarlo ancora più vicino a sé. Louis l'accarezzò facendo scendere le mani sulle cosce, per poi risalire sotto la maglietta fino ai fianchi. Lo sollevò senza il minimo sforzo e Harry si ritrovò seduto sul bordo del piano di lavoro, con la maglietta attorcigliata attorno ai fianchi. Con il movimento del corpo Louis gli fece aprire le gambe e con un passo ci si infilò in mezzo, senza mai interrompere il bacio.

Harry gli mise una gamba attorno ai fianchi e lo tirò con forza verso di sé.

«Cos'è cambiato?», gli sussurrò vicino alla bocca.

«Niente». La sua voce risuonò roca nel silenzio della cucina. «È che ti desidero di più di quanto desideri starti lontano».

Harry percepì tutta la lunghezza della sua asta dura attraverso i jeans. La lingua di Louis si immerse nuovamente nella sua bocca mentre le mani continuavano a salire sotto la maglietta. Harry venne attraversato da un fremito appena quelle mani ardenti fermarono la loro esplorazione. Gemette ancora e mosse i fianchi per strofinare i loro membri l'uno contro l'altro.