CAPITOLO OTTO.

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SECONDA PARTE.

Louis declinò l'invito a pranzo di Liam e Zayn per festeggiare. Non si sentiva in grado nemmeno di andare in ufficio, quindi decise di tornare a casa. Doveva stare da solo. Per passare in rassegna quello che era successo.

Si lasciò cadere sul divano e venne immediatamente sotterrato dai cani. «O mio Dio, ragazzi. Datemi tregua. Ho passato una giornata difficile, a tenere lontani gli psicopatici dal papà».

Lola scodinzolò con tutto il sedere e Max gli leccò la faccia.

Qualcuno bussò alla porta interrompendo l'assalto. «Ehi, sei a casa?», disse Niall entrando.

«Sono qui», rispose Louis.

I cani gli scesero di dosso per gironzolare intorno ad Niall.

Lui si chinò ad accarezzarli. «Che ci fai a casa a metà giornata?».

Louis si alzò. «Tu che ci fai a casa mia a metà giornata? E vuoi una birra?».

Niall fece spallucce. «Certo, perché no?». Seguì Louis in cucina.

«A cosa devo il piacere?», disse Louis aprendo il frigorifero e tirando fuori due birre.

Niall stappò la sua e bevve un sorso. «Probabilmente è meglio che bevi anche tu, prima che ti dica quello che ti devo dire».

Louis sospirò. «Dobbiamo farlo proprio ora?».

Niall annuì. «Già. Allora, che cazzo di problema hai?»

«Non ho nessun problema», disse Louis.

«Hai un problema enorme», disse indicando con il pollice le scatole di Harry impilate in sala da pranzo. «Pensi che Lucas voglia questo?»

«Di che cazzo stai parlando?»

«Credi che Lucas avrebbe voluto che passassi tutta la vita solo e infelice?». Louis irrigidì la mascella.

«Tutti dicono che non si può nemmeno pronunciare il suo nome davanti al povero, piccolo Louis. Ma io me ne frego. Ti stai comportando da coglione, e dato che sono tuo amico, è mio compito prenderti a calci in culo quando ti comporti da coglione».

Perché continuavano a dargli tutti del coglione?

«Non sai quello che dici», disse Louis puntandogli un dito contro il petto.

Niall gli spinse via la mano. «Immagina di essere morto. Tu sei morto e Lucas è ancora vivo. Che tipo di vita vorresti che avesse senza di te? Il tuo cazzo di fantasma sarebbe felice di vederlo allontanare tutti quelli che lo amano? Di scoprire che non fa altro che lavorare, che torna tutte le sere in una casa vuota per rivivere il suo dolore?».

Louis si voltò dall'altra parte e si prese la testa tra le mani. «Certo che no».

«Allora perché diavolo hai fatto una cosa del genere a Harry?»

«Non ho fatto niente a Harry! È stato lui a creare questa vita fittizia...»

«Fittizia? Quindi non ti ama? Non ci vuole bene? Non vuole bene a tutta questa cazzo di città?»

«Certo che sì».

«Allora perché gli hai portato via tutto questo? Per Lucas? Per te stesso?».

Louis si mise le mani sui fianchi.

«Sarebbe tutta un'altra storia se tu non l'amassi, Louis. Ma se lo ami e hai gettato via la vita che lui aveva costruito per voi due, sei un idiota del cazzo».

Louis si fissò i piedi, gli venne un groppo in gola. «Certo che lo amo. Come potrei non amarlo? È solo che non so stare con qualcuno che non sia Lucas».

If Only You Were Mine.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora