CAPITOLO SETTE

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SECONDA PARTE.

Dopo aver corso sul tapis roulant Harry proseguì l'allenamento con mezz'ora di circuito seguita da una doccia veloce. Quando arrivò a casa di Joni era già buio e si sentiva esausto. Le luci brillavano attraverso le finestre smerigliate, attirando il suo corpo stanco.

Harry entrò e dopo aver annusato l'aria seguì l'irresistibile fragranza fino alla cucina. «Cos'è quest'odore fantastico?»

Joni alzò lo sguardo dalla pentola che stava controllando e sorrise. «Ah, solo la zuppa di pollo con i crostini, fatta seguendo la ricetta della nonna. Prendi una scodella», disse indicando l'isola della cucina, su cui due scodelle aspettavano solo di essere riempite.

«Se il sapore è buono quanto l'odore, potrei mettermi a piangere».

«Va bene. Poi mi dirai come mai Louis è venuto a consegnarti la spesa e si è lamentato di brutto quando ha scoperto che non c'eri».

«O mio Dio, la spesa!» Harry si sbatté il palmo della mano sulla fronte. «Sono uscito dal negozio senza prenderla!».

«Non ti preoccupare. L'ha consegnata Louis in persona e ha anche lasciato il tuo giaccone e un paio di maglioni. Continuava a borbottare che è inverno e te ne vai in giro senza vestiti».

Harry sospirò. «Io proprio non lo capisco. Non mi ama ma si preoccupa per me?»

«È spaventato, Harry. Credo che tu gli faccia provare sentimenti così forti che non riesce ad affrontarli».

«Non so se questa cosa mi fa sentire meglio o peggio».

«Come ti puoi immaginare, ho già sentito un'infinità di versioni diverse su questa storia, quindi sono piuttosto curiosa di sentire la tua. Louis aveva un bel livido sulla mascella».

Harry si coprì la faccia con le mani. «Sono andato in palestra e ho cercato di correre fino allo sfinimento, nella speranza di scorgere il lato buffo di tutta questa storia. Ma mi sono solo stancato a morte. Volavano pugni e si sbattevano a vicenda da una parte all'altra della cella frigorifera. C'erano vetri e birra dappertutto e loro continuavano a darsele. Grazie al cielo c'era Zayn che ha risolto la situazione in fretta. Linc si è fermato subito, ma Louis no. Per questo Zayn gli ha dato un pugno in faccia. E poi siamo dovuti uscire dalla cella frigorifera per sfilare davanti a mezza Doncaster.».

Harry ripiegò i piedi sotto il corpo e prese un'altra cucchiaiata di zuppa. «Era la prima volta che lo rivedevo da... da quel giorno».

«E ti ha trovato tutto sorridente tra le braccia di Linc. Questa è troppo bella», ridacchiò Joni.

«Ha pensato che ci stessimo baciando!».

«Tesoro, è meglio che ti veda tra le braccia di un pompiere bello da morire che ciondolante in pigiama le occhiaie e la faccia piena di lacrime».

«Hai perfettamente ragione».

«In realtà, ha solo raccolto quello che ha seminato. Ti ha spinto lui a rifarti una vita».

«È stata così dura vederlo. Non riesco a guardarlo e a non amarlo. Perché non ce la faccio a girare pagina e uscire di scena con eleganza? Voglio dire, è quello che farebbe una persona adulta, no?».

Joni rise nel bicchiere. «Harry, credo che tu oggi abbia dimostrato che stai affrontando la situazione in maniera più matura rispetto a lui. Non sei stato tu a fare una scenata che ha richiesto addirittura l'intervento della polizia».

«Non lasciare che un brutto incontro nel negozio di alimentari ti faccia scappare da Doncaster, Harry».

Lui prese il bicchiere di vino e bevve un sorso. «Continuo a pensare che se ha reagito così vedendomi con un altro uomo, come mi sentirò io quando lo incrocerò con un altro? Non credo che riuscirei a sopportarlo. È la cosa migliore, la distanza ci guarirà entrambi». Almeno, lo sperava.

If Only You Were Mine.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora