CAPITOLO TREDICESIMO - parte 1

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KageKao iniziò a camminare con aria stranamente divertita, e Toby si limitò a seguirlo.
Odiava trovarsi costretto a fidarsi quanto possibile di lui, ma purtroppo non aveva scelta. Anche se KageKao aveva sicuramente accettato di aiutarlo solo per divertirsi, e probabilmente l'avrebbe tradito non appena si fosse trovato in una situazione che rendesse la cosa divertente ed appagante per lui, Toby era pronto ad accettare tutto questo. Sapeva che senza l'appoggio di quell'uomo non avrebbe potuto niente contro la forza distruttiva di Jack, quindi non aveva altra scelta se non quella di collaborare con lui.
-Hai visto una bambina?- chiese Toby, senza smettere di camminare.
L'uomo voltò la faccia indietro, mettendo in vista il sorriso bianco che si era appena allargato sul lato nero del suo volto.
-Intendi dire Sally?- chiese, ridendo sotto ai baffi.
Toby si irrigidì. -Sì, perché?-.
-No, non l'ho vista- rispose l'altro con uno strano sorriso, tornando a voltarsi avanti.
Toby strinse i pugni. -Allora perché hai fatto quella faccia quando l'ho nominata?-.
Se quel bastardo aveva ancora toccato Sally ...
Lui...
-Mi guardi come volessi farmi a pezzi- gli fece notare l'uomo, beffardo.
-Le hai fatto del male?-.
-Ti rispondo con una domanda. Se io le avessi fatto del male, saresti abbastanza forte da punirmi per questo?-.
Toby abbassò le sopracciglia e strinse le mandibole. Sentiva già la rabbia accellerare il battito del suo cuore, ma doveva cercare di mantenere la calma, per quanto possibile. -Rispondi-.
KageKao scoppiò a ridere.
-Puoi stare tranquillo, Ticci Toby. Non ho toccato Sally- disse.
-Mi auguro che sia la verità...E comunque non chiamarmi più così- grugnì il castano, accellerando il passo.
-Oh, che paura-.
Toby sospirò lentamente. Quell'uomo gli dava sui nervi, ed il fatto di non sapere mai se ciò che diceva fosse la verità o meno lo faceva incazzare da morire.
Tuttavia, almeno in quell'occasione, gli era sembrato sincero. Probabilmente si era semplicemente divertito a vedere la sua reazione.
-Sai dove potebbe essere?- gli chiese ancora, mentre era intento a guardarsi intorno con fare annoiato.
KageKao lo guardò con il solito sorrisetto malizioso. -E come farei a saperlo?-.
Il ragazzo scosse la testa. -Io credevo potessi individuare le persone in qualche modo. Come hai fatto a trovare me e Jeff, ogni volta?-.
KageKao sorrise più ampiamente e sistemò la sciarpa sul suo collo, che si era allentata. -Oh, noto con piacere che non sei uno stupido- disse, battendo un paio di volte le mani.
-In effetti sapevo sempre dove fossi, ma non per questo-.
-E come allora?-.
-Io sono un prestigiatore, un indovino. Amo gli enigmi, amo giocare con le persone come fossero burattini; e inoltre, come ogni prestigiatore che si rispetti, posso far apparire e scomparire le cose-. Mentre pronunciava l'ultima frase, allungò un braccio e fece apparire ancora una volta un calice di vino rosso sulla sua mano.
-Ancora non capisco- disse Toby.
KageKao bevve un sorso. -Pensa-.
-Beh, questa cosa ti sarebbe utile soltanto se potessi far scomparire...Ma certo!- esclamò -Puoi far scompare te stesso! Giusto?-.
KageKao annuì divertito.
-Ecco perché non sono mai riuscito a vederti mentre ti avvicinavi! Ti facevi vedere solo quando eri già vicino-.
-Esattamente-.
Toby abbassò lo sguardo ed abbassò la fronte, improvvisamente pensieroso. -Questo significa che mi hai seguito di nascosto per tutto questo tempo?- domandò.
KageKao sorrise senza rispondere, e riprese a camminare.
-Ad ogni modo- concluse Toby, emettendo un pesante sospiro -La priorità adesso è Jeff. Dobbiamo trovare il modo di aiutarlo-.

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