CAPITOLO SESTO - parte 1

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-Oh, certo, non ti ho ancora detto di me...- disse Toby, che nel frattempo era stato colto alla sprovvista da uno dei suoi tic.
-Il mio potenziale sta nelle mie armi. Queste due accette- spiegò, indicandole. -Sono pressoché indistruttibili, molto molto taglienti, e possono essere sollevate soltanto da me. Per chiunque altro risulterebbero pesantissime-.
-Dici sul serio?- esclamò Jeff, allibito.
-Prova- ridacchiò lui allargando un sorriso divertito.
Il moro, estremamente incuriosito, si avvicinò ed afferrò il manico di una delle due accette con decisione.
Utilizzò tutta la sua forza, tirando fino a far tremare visibilmente il suo braccio.
Nonostamte questo, riuscì a staccare la lama da terra solo per qualche secondo, trovandosi costretto a mollare la presa subito dopo.
-Incredibile- esclamò, spalancando la mandibola inferiore. -Però...se ci provasse qualcuno con più forza fisica di me?- domandò, grattandosi la nuca.
-Stesso risultato- ridacchiò ancora Toby -Non è una questione di peso, né di forza-.
-Figo- commentò il moro.
Toby afferrò l'arma e la alzò senza il minimo sforzo, per dare una dimostrazione al suo nuovo amico della veridicità delle sue parole; poi piegò la bocca in un sorrido e tornò ad appoggiarla a terra.
-E la maschera? Perché la indossi?- domandò ancora Jeff, indicando con il dito l'oggetto riposto a terra poco distante.
Il castano sollevò le spalle. -Ah, beh, quella non è un'imposizione di Slenderman. È una cosa mia, non ha a che fare con i miei poteri...-.
Jeff annuì. -Capito. Dimmi un pò, conosci anche i miei di poteri?-.
-Sì, certo- rispose prontamente Toby. -Tu hai una grande resistenza fisica che ti permette di correre per ore senza stancarti, e puoi vedere al buio. Corretto?-.
-Corretto- sorrise compiaciuto -Il mio coltello è un normale coltello... E comunque sembri un'enciclopedia, senza offesa-.
I due ragazzi parlarono a lungo, sottovoce, ben nascosti nel cespuglio. Nonostante le differenze caratteriali, fu facile per entrambi scoprire nell'altro un potenziale amico, oltre ad un semplice alleato.
Nel frattempo il buio era calato nella foresta, ed era quindi giuta la seconda notte dall'inizio della guerra.
-Riassumendo, ho potuto notare che ognuno di noi ha poteri che si basano su una specialità specifica. Tu hai la resistenza, io la forza delle armi, Eyeless Jack la forza fisica, Ben la velocità. Da questo possiamo dedurre le abilità di coloro che non conosciamo- disse ancora Toby, giocherellando con gli occhiali poggiati sul palmo della sua mano.
-Penso che i poteri di Jane abbiano a che fare con il controllo della mente, quindi stai attento. Invece KageKao dovrebbe avere a che fare con le trappole e l'illusione... Ovviamente queste sono solo supposizioni-.
Jeff annuì vagamente. -E allora Sally?-.
-Non ne ho proprio idea, ma come ti ho già detto non mi preoccupo molto di lei-.
Il moro a quel punto abbassò lo sguardo, pensieroso. Non era del tutto d'accordo con la supposizione del suo alleato; se quella bambina era stata trsformata in una creepypasta, significava che doveva avere necessariamente qualcosa di speciale.
-Penso che sia il caso di muoverci, adesso. Dobbiamo sfruttare la tua capacità di vedere al buio, dato che credo tu sia l'unico ad averla- concluse Toby.

.......

I due ragazzi uscirono dal rifugio a notte fonda, muovendosi lentamente. L'ambiente attorno era completamente divorato dall'oscurità assoluta, e l'aria era fresca e pungente.
Jeff andò per primo, affinché Toby si limitasse a seguire i suoi passi.
Non sembrava esserci nessuno nei paraggi, il bosco era silenzioso in modo quasi innaturale. Non c'era vento, l'aria era completamente ferma.
Fortunatamente non c'erano molte foglie a terra, e così i loro passi non producevano alcun suono, se non quello quasi impercettibile delle suole che facevano pressione sulla terra morbida.
Ad un tratto però Jeff si bloccò, e lanciò il suo sguardo felino nell'oscurità. Intravide una figura bassa che tentava di nascondersi tra gli alberi.
"Un uomo accovacciato" pensò.
Ma appena un attimo dopo, concentrandosi ed aguzzando la vista, notò il cappello a punta poggiato sulla sua testa  
-Toby- sussurrò. -Laggiù c'è Ben-.
Il castano annuì, e seguì il suo alleato avvicinandosi alla preda con i manici delle accette ben stretti tra le mani.
L'elfo non era in grado vedere in quel buio profondo, e così si affidò unicamente agli altri sensi. Rizzò le orecchie ascoltando con attenzione ogni singolo rumore attorno a sé. Sentiva che qualcuno si stava avvicinando, ma non capiva bene da quale direzione.
Ascoltò ancora, trattenendo il fiato per non fare rumore.
Jeff si accorse del suo nervosismo, e prima che potesse tentare di fuggire, scattò in avanti con il coltello saldamente impugnato nella mano destra.
Lo raggiunse in un baleno, e la lama avanzò sospinta dal suo braccio; ma non appena il killer fu giunto vicino all'avversario, questo grido:
-Jack! Adesso!-.

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