Che guerra sia

CAPITOLO VENTITREESIMO

I tentacoli di Slenderman si allungarono a dismisura, contorcendosi ed aggrovigliandosi tra di loro, mentre la sala iniziò a vibrare.
Sul suo viso bianco completamente privo di tratti somatici si allargò un orrendo squarcio, che solo quando si aprì del tutto, i presenti realizzarono essere una bocca piena di denti seghettati.
Ciò che accadde dopo, ebbe dell'incredibile.
L'uomo alto si teletrasportò davanti a KageKao, ed afferrò il suo corpo con i tentacoli, sollevandolo da terra con facilità. Aprì la sua grande ed orrenda bocca ed emise un agghiacciante urlo, proprio davanti al volto inerme di KageKao. Poi avvolse un tentacolo attorno al suo collo e lo spezzò in una frazione di secondo, scagliando subito dopo il suo corpo contro al muro.
-Kagekao!- gridò Toby in preda al panico, lanciandosi carico di rabbia contro al nemico.
Fu una mossa così stupida.
Se solo avesse mantenuto il controllo...

.........

Slender si voltò verso il ragazzo, ed emise ancora quell'orrendo grido. Toby caricò il colpo, alzando in alto le sue fidate accette, ed a malapena sentì la voce di Jeff gridare il suo nome.
L'uomo alto lo trafisse da parte a parte con uno dei suoi tentacoli, proprio al centro del torso. Quando estrasse il tentacolo, un fiume di sangue rosso imbrattò i vestiti del castano, e sul suo volto apparve un ghigno di stupore.
-Toby!!- gridò Jeff, correndo verso di lui nel vano temtativo di soccorrerlo.
Il castano lasciò scivolare via le accette dalle sue mani, e queste caddero a terra creando un forte frastuono che si espanse lungo la grande sala.
Il moro lo afferrò per le spalle, trovandosi subito a sorreggere il suo peso. -Toby ti prego, non puoi morire... Ti prego amico no..- balbettò, con la voce mozzata dal dolore. -Non lasciarmi anche tu...-.
Il castano sollevò leggermente la testa, ed annuì, come a dire "Sto bene".
Ma non era vero.
Non stava bene.
Passarono non più di due secondi, e Jeff sentì il corpo di Toby abbandonarsi completamente sul suo petto, per poi scivolare a terra.
Era morto.
Morto.
Un'ondata di follia e rabbia indicibile invase il corpo del killer, che si lanciò subito contro Slenderman.
-L'hai ucciso!!- gridò a pieni polmoni, stringendo il coltello con una forza tale da non sentire più le dita.
-Non era il tuo preferito?!- gridò ancora.
-Sei uno stupido, Jeff. Ti stai scavando la fossa da solo!- disse l'uomo alto.
Ma il ragazzo non potè neanche sentire ciò che gli aveva detto; era accecato da una rabbia incontrollabile.
Raggiunse Slenderman e tentò di colpirlo, ma lui lo afferrò con un tentacolo e lo sbattè con violenza a terra, davanti ai suoi piedi.
Lo bloccò saldamente contro al pavimento e lo fissò, chinando la sua testa bianca su cui ancora albergava quell'orrenda bocca.
-Addio, Jeff the Killer-.

..........

Un urlo acuto e vibrante si espanse lungo la grande sala.
Sally era lì, con la bocca spalancata e gli occhi tinti di nero.
Fu l'urlo più forte che avesse mai lanciato.
La pelle bianca di Slenderman si sgretolò scoprendo i nervi, i muscoli, e poi le ossa, esattamente com'era accaduto con Jack.
Il suo corpo snello si consumò davanti agli occhi increduli di Jeff, che ancora disteso a terra osservava la scena con orrore.
Quando la bambina cessò di urlare e svenne, ciò che restava del corpo del mostro cadde a terra in frantumi.

.........

Jeff si alzò in piedi a fatica. Dolori lancinanti provenivano da ogni parte del suo copro.
Davanti a sé giacevano ossa e lembi di pelle bianca di Slender, coperti di sangue caldo. Poco oltre giaceva silenzioso il corpo di KageKao, con la testa orribilmente piegata all'indietro; alla sua sinistra, il corpo di Toby, con un grande buco all'altezza dello stomaco da cui usciva ancora un'abbondante quantità di sangue.
La sala di quella vecchia abitazione era tornata silenziosa, ma il vero silenzio, profondo e spaventoso, era nell'anima di Jeff.
Il moro afferrò il corpo svenuto della bambina e lo strinse forte sul suo petto, dirigendosi verso l'uscita.

Quell'inferno era appena finito.

La guerra l'avevano vinta Jeff e Sally, anche se il prezzo da pagare era stato fin troppo alto.

Non doveva andare così.