Sono tuo

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Jisung pov

Alle 7.52, io e Hyunjin varcammo la soglia della scuola e ci dirigemmo direttamente nella solita aula.

Entrammo e ci accomodammo accanto ai nostri amici.
Jeongin: "Jis, appena finiamo mi aiuti a studiare?" mi pregò girandosi verso di me con le labrucce;
Io: "mi dispiace I.N., ma ho la punizione fino alle 17" spiegai sospirando;
Chan: "così tanto?" chiese guardandomi con un sopracciglio alzato;
Io: "già" borbottai esasperato.

Mi girai verso destra e vidi Changbin fissarmi con un sorrisetto.

Sussultai e lo guardai confuso.

In risposta, lui mi fece l'occhiolino, per poi girarsi a prendere le sue cose dallo zaino.

Fissai la sua figura per qualche minuto, ma alla fine lasciai perdere e presi il mio astuccio.

Come ogni giorno, le lezioni furono di una noia mortale e non ascoltai mezza parola dei professori.

Vi starete chiedendo come facevo ad essere il migliore dell'università conciato così e la risposta era molto semplice: leggevo una volta e mi restava tutto in mente, qualsiasi cosa fosse.

Le 15 arrivarono più velocemente del previsto, così mi alzai dall'umido terriccio.
Io: "io vado ragazzi, a domani" li salutai pulendomi il sedere dalla terra;
Seungmin: "buona fortuna" disse facendomi un sorriso d'incoraggiamento;
Hyunjin: "appena finisci, scrivici tutto sul gruppo" ordinò poggiando la testa sulla spalla di Felix.

Io annuì ed entrai di nuovo nell'edificio.

Mentre mi dirigevo verso l'aula però, sentì una voce chiamarmi, portandomi a fermarmi e voltarmi.
J-hope: "hey" mi salutò avvicinandosi a me con un splendente sorriso;
Io: "hey, che succede?" chiesi ricambiando il sorriso;
J-hope: "oh niente, volevo solo chiederti se un giorno di questi ti andasse di uscire di nuovo con me" spiegò giocando con l'orlo della sua maglia "come amici ovviamente" aggiunse subito dopo, notando la mia confusione;
Io: "o-oh, allora sì, mi farebbe piacere" affermai annuendo appena con la testa.

Rimanemmo in silenzio per un po', fino a quando mi ritornò in mente la mia destinazione iniziale.
Io: "beh, io devo andare che sono in punizione, ti scrivo appena finisco" dissi iniziando a indietreggiare;
J-hope: "certo, ci sentiamo dopo allora, buona punizione" rispose facendomi l'occhiolino.

Io sorrisi e mi diressi una volta per tutte verso l'aula.

Entrai e vidi il moro già posizionato sulla scrivania.

Talmente era impegnato a leggere un foglio, non si accorse della mia presenza, così mi schiarì la gola.

Sentendo il rumore, alzò la testa, facendo incontrare i nostri occhi.

Ci fissammo per un po', fino a quando io distolsi lo sguardo e scesi le scale per raggiungerlo.

Appena mi posizionai davanti alla cattedra, Minho parlò.
Minho: "perché sei in ritardo?" chiese riportando qualcosa sul foglio, probabilmente la sua firma;
Io: "mi ha trattenuto un amico" spiegai vagamente, iniziando a tamburellare ansiosamente le dita sulla cattedra, creando un leggero picchiettio;
Minho: "chi?" domandò alzando gli occhi curiosi sui miei;
Io: "e a te cosa interessa?" domandai senza peli sulla lingua.

Il moro mi guardò per qualche secondo, per poi sospirare e alzarsi.

Seguì attentamente i suoi movimenti e fece il giro della cattedra, posizionandosi davanti a me.

Allungò le braccia, attaccandole alla superficie dietro di me, intrappolandomi.
Minho: "chi?" ripetè guardandomi freddo;
Io: "J-J-hope" balbettai mordendomi il labbro inferiore;
Minho: "mmmh" sussurrò formando una linea sottile con le sue due labbra carnose, palesemente titubante;
Io: "cosa?" chiesi guardandolo confuso;
Minho: "state insieme?" proferì dopo qualche secondo, avvicinandosi ulteriormente a me;
Io: "no" negai immediatamente, abbastanza stupito dalla sua improvvisa domanda.

Lui mi guardò male, ancora dubbioso, ma alla fine si allontanò e si risedette.
Minho: "prendi questi test e correggili" ordinò passandomi un enorme blocco di fogli.

Io annuì e iniziai a lavorare.

Il silenzio regnava nell'enorme aula, rotto solo dal ruvido contatto delle nostre penne sulla carta.

Arrivato alla quarta verifica, non riuscì più a contenere la mia parlantina, così sputai fuori tutte le mie domande.
Io: "perché ti interessava sapere chi mi aveva trattenuto prima e perché mi hai chiesto se io e J-hope stiamo insieme, quando non sono affari tuoi" spiattellai alzando lo sguardo sul suo.

Lui fermò la mano di colpo, bloccando di conseguenza anche la penna, per poi guardarmi.
Minho: "sono affari miei invece" ribatté riprendendo a scrivere come se niente fosse;
Io: "no che non lo sono" insistetti guardandolo male "perché dovrebbero esserlo?" chiesi cercando di capirci qualcosa.

L'altro non rispose e cambiò tranquillamente foglio.
Io: "rispondimi" sussurrai continuando a guardarlo.

Silenzio.
Io: "MINHO" urlai innervosito.

Il richiamato alzò lo sguardo, incatenandolo al mio.
Minho: "perché sei mio Jisung, sei mio da quando ho posato i miei occhi su di te" rispose finalmente guardandomi senza battere ciglio.

Io lo guardai scandalizzato, non solo dalle sue parole, ma anche dal tono serio che aveva usato.
Minho: "non dici più niente ora? Immaginavo" sussurrò facendo un mezzo sorrisetto, per poi riprendere le sue faccende.

La mia gola si seccò e il mio cuore batteva velocemente, mentre le mie mani iniziarono a tremare leggermente.

Deglutì rumorosamente e mi sollevai di scatto.

Minho alzò lo sguardo, guardandomi confuso.

Mi avvicinai velocemente a lui e gli strappai la penna dalla mano.

Il moro stava per ribattere, ma si bloccò, perché io mi misi a cavalcioni sopra le sue cosce e gli circondai il collo con le braccia.

Avvicinai lentamente la mia bocca al suo orecchio destro e parlai.
Io: "sono tuo, professor Lee" dichiarai con un leggero sussurro, quasi impercettibile.

Gli lasciai un'ampia leccata, per poi rimettermi con il viso davanti al suo.

Minho aveva la bocca spalancata, completamente allibito dal mio insolito comportamento.

Era davvero carino però.
Io: "ora sei tu che non dici più niente o sbaglio?" lo stuzzicai strusciando la mia erezione sulla sua.

Ripetei lo stesso movimento più volte, muovendomi lentamente e sensualmente sul suo bacino, mentre i pantaloni di entrambi si stringevano sempre di più.

Posizionai le mie labbra sul suo collo e lo sfiorai leggermente, lasciandoci un bacio delicato.

Nel mentre annusai la sua buonissima colonia al gusto intenso di lavanda, che ogni volta mi mandava fuori di testa.
Io: "fammi tuo di nuovo" lo pregai lasciandogli un morso sul pomo d'Adamo;
Minho: "volentieri" rispose risvegliandosi una volta per tutte dalla sua trans.

E così, mi prese per i capelli, tirandomeli indietro e facendomi di conseguenza staccare dalla sua pelle.

Mi sorrise maliziosamente, per poi far collegare le nostre labbra.

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So che odiate le attese, ma mi piace tenervi sulle spine😈

Il nuovo professore~Minsung Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora