Genitori

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Jisung pov

Minho: "come sto?" chiese comparendo nella camera, perfettamente fasciato nei jeans neri e in una camicia bianca con righe color cobalto;
Io: "sei super sexy, come sempre" affermai avvicinandomi a lui e sbottonandogli un bottone iniziale "anche se fai vedere un millimetro di pelle non ti picchiano sai, io andavo in giro con le minigonne già a 15 anni" commentai liberandogli un pezzo di petto;
Minho: "scostumato" mi attaccò poggiando le mani sul mio bacino.

Sorrisi e mi sollevai in punta di piedi, beccandogli dolcemente le labbra lucide.
Io: "perché ti sei messo il lucida labbra?" lo smascherai assottigliando gli occhi;
Minho: "perché sì" sentenziò staccandosi da me "andiamo?" aggiunse facendomi un cenno verso la porta.

Annuì e dopo esserci messi le scarpe, prendemmo posto nell'auto del moro.
Io: "ti metto la posizione" lo avvisai prendendo il mio telefono;
Minho: "non era qui vicino?" borbottò guardandomi accigliato;
Io: "non c'era più posto, perciò hanno prenotato in un altro più lontano" spiegai scrivendo la pozione su google maps.

Appena lo trovai, il maggiore poté partire e seguì alla lettera tutte le mie indicazioni.
Minho: "sono già dentro?" chiese infilandosi in un posto libero;
Io: "dovrebbero essere qui in giro ad aspettarci" definì aprendo la portiera.

Scendemmo dal mezzo e il castano si diresse verso il cofano, aprendolo.
Io: "che fai?" mi interessai girandomi verso di lui.

Al posto di rispondere, mi mostrò il mazzo di fiori ben impacchettato.
Io: "perché?" domandai confuso;
Minho: "sono per tua madre" rispose ovvio chiudendo l'auto e affiancandomi.

Gli sorrisi e stando ben attento a non schiacciare i fiori, lo baciai.

Ricambiò subito e spostò di lato il regalo ingombrante, tenendomi per un fianco.

Ci muovemmo lentamente e delicatamente, volendo semplicemente ringraziarlo adeguatamente per il pensiero a mia madre.

Dopo qualche minuto, mi staccai per mancanza di fiato e gli abbozzai un piccolo sorriso timido.
Minho: "che ti prende?" sussurrò accarezzandomi la testa e baciandomi la fronte.

Le mie gote si arrossarono leggermente e nascosi il viso nel suo petto.

Lo sentì ridacchiare, ma prima che potessi insultarlo un fischio a pochi passi di distanza da noi, mi fece sollevare di scatto la testa.

Vidi una donna e un uomo avvicinarsi e solo quando furono abbastanza vicini riuscì a riconoscerli.
Io: "mamma, papà" strillai correndo verso di loro;
Madre: "ah, il mio scoiattolino" commentò stritolandomi;
Padre: "ti vedo in forma figliolo" osservò accarezzandomi la schiena;
Io: "mi siete mancati" esposi mettendo il broncio;
Madre: "anche tu amore, tantissimo" concordò con voce rotta.

Questo mi costrinse a staccarmi e portare lo sguardo sul suo bellissimo viso.
Io: "non piangere" gli ordinai asciugandole le lacrime con il pollice;
Madre: "scusa, è solo che mi sento in colpa, perché non ti vedo mai e non riusciamo a venire a trovarti" piagnucolò sbattendo più volte le palpebre, cercando di fermare le goccioline salate accumulate;
Io: "so che non è colpa vostra e poi ho Minho e i miei amici" la rassicurai accarezzandogli la schiena;
Padre: "parlando di Minho, hai intenzione di presentarcelo o vuoi lasciarlo lì impalato a contemplare la tua nuca?" prese parola guardando il ragazzo che si stava godendo tutta la scena ancora da dove l'avevo lasciato;
Io: "oh giusto, scusate" mi ripigliai allontanandomi dal corpo di mia madre e facendo un cenno al moro.

Il nuovo professore~Minsung Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora