Arcobaleno

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Jisung pov

Mi sollevò e quando arrivammo in bagno, mi poggiò a terra.

Accese l'acqua calda e la fece scorrere velocemente nella vasca, innalzando in poco tempo del vapore.
Minho: "vado a prenderti dei vestiti puliti, tu entra pure" mi avvertì dandomi un piccolo bacio sulla spalla.

Scomparì nel corridoio e io mi aggrappai al muro, entrando con molta calma dentro l'acqua, appoggiando delicatamente il sedere sulla superficie bianca.

Il calore mi invase subito tutto il corpo, facendomi sospirare dal piacere e rilassarmi.

Chiusi gli occhi e sentì il maggiore entrare e aggiungersi nella vasca con me.
Minho: "vieni qui" disse aprendo le braccia.

Lo guardai sorridente, per poi infilarmi in mezzo alle sue gambe e poggiare la schiena sul suo petto.
Minho: "ho il tuo culo sul mio cazzo, aspetta" si lamentò sollevandomi leggermente i fianchi;
Io: "MINHO" urlai girandomi verso di lui, lanciandogli un'occhiataccia;
Minho: "che c'è? È vero" rispose sistemandomi meglio tra le sue cosce.

Alzai gli occhi al cielo e il maggiore acchiappò la mia spugna insaponata, iniziando a passarla sulla mia pancia, pulendomi da tutto lo sporco e il sudore che avevo accumulato.
Io: "Minho" lo richiamai in un leggero sussurro;
Minho: "dimmi" rispose poggiando il mento sulla mia spalla e guardandomi di sottecchi;
Io: "per chi è quel regalo che hai preso in gioielleria?" domandai incuriosito, non riuscendo più a trattenermi;
Minho: "per una persona che conosco da qualche mese, ma che mi ha subito conquistato" rispose non andando ancora troppo nello specifico;
Io: "è un ragazzo o una ragazza?" chiesi sollevandomi quanto bastava per farmi lavare anche la schiena;
Minho: "quante domande" commentò ridacchiando "comunque lo scoprirai presto, molto presto" mi tranquillizzò baciandomi il collo.

Sorrisi e mi girai verso di lui, collegando le nostre labbra.

Le mossi lentamente e dolcemente sulle sue, stringendogli la mano che aveva poggiato sulla mia coscia.

Ci staccammo dopo qualche minuto e io riappoggiai la testa sul suo petto, portando l'altro a cingermi la vita.

Chiusi gli occhi e mi rilassai, cullato non solo dal suo tocco, ma anche dall'acqua ancora caldina che circondava le nostre figure.

Dopo poco le dita del moro iniziarono a farmi grattini sulla pancia, aggiungendo delle carezze una volta ogni tanto.

Gli angoli della mia bocca si sollevarono ancora e la mia gola liberò un lungo sospiro soddisfatto.
Minho: "stasera andiamo a farci un bagno al fiume che c'è la luna piena" decise tenendo un tono di voce basso, in modo tale da non rovinare l'atmosfera che si era creata;
Io: "non fa freddo?" dubitai non muovendomi di un millimetro;
Minho: "nah, fuori si cuoce" negò dandomi un bacio tra i capelli.

Ricalò il silenzio, interrotto dopo qualche istante dal maggiore, il quale mi fece sollevare per lavarmi i capelli.

Me li insaponò per bene e mi godetti al meglio i suoi grattini e massaggi sul cuoio capelluto, tanto che stavo per collassare del tutto.

Lavai anche le sue ciocche scure e quando fummo tutti e due puliti e profumati di pesca, uscimmo dall'acqua ormai fredda.

Fortunatamente il dolore al fondoschiena era diminuito, consentendomi di cambiarmi facilmente e appena indossai il mio ultimo indumento, l'altro mi fece cenno di avvicinarsi a lui.

Mi posizionai davanti allo specchio e il ragazzo alle mie spalle passò uno straccio sui miei capelli, asciugandoli il più possibile, giusto per non farli gocciolare.

Imitò gli stessi movimenti anche con sé stesso, dopodiché uscimmo dal bagno.
Io: "hai una palla?" domandai scendendo gli scalini;
Minho: "ne ho due in realtà" rispose facendomi l'occhiolino;
Io: "Minho" lo rimproverai incrociando le braccia al petto;
Minho: "che antipatico che sei" disse sorpassandomi "comunque sì, ne ho una" confermò andando all'ingresso.

Spalancò la porta e io corsi fuori con lui, affiancandolo di nuovo.
Io: "ti va di fare una partita a pallavolo?" proposi facendo gli occhioni dolci;
Minho: "non ho una buona confidenza con le palle" mi avvisò andando verso il piccolo garage;
Io: "con le mie sì però" lo provocai alzando e abbassando velocemente le sopracciglia;
Minho: "ora chi è quello che fa le battute?" chiese guardandomi male;
Io: "ma io posso" risposi facendo finta di tirarmi indietro i capelli dalle spalle.

Il castano alzò gli occhi al cielo ed estrasse una palla arcobaleno da uno scatolone nell'angolo.
Io: "hai pure la palla gay" indicai ridacchiando;
Minho: "me l'ha regalata la fidanzata di Yuqi, Soyeon" rivelò lanciandomela addosso;
Io: "quella tipa mi sta simpatica" discorsi afferrando l'oggetto al volo;
Minho: "a me non sembrava all'inizio" mi contraddisse spostandosi più verso l'erba;
Io: "beh sì, perché mi sembrava una gatta morta" mi difesi guardandolo ovvio;
Minho: "o forse perché pensavi che ci stesse provando con me?" controbatté facendo un sorrisetto furbo;
Io: "può darsi" divagai imitando la sua smorfia.

Mi sorrise e iniziammo a giocare, anche se in realtà più che passaggi si potevano definire lanci nel vuoto, dato che ogni volta che la lanciavo al maggiore, lui la mancava.
Io: "non scherzavi quando dicevi di odiare le palle" esposi appena se la fece scivolare dalle mani;
Minho: "le preferisco quando sono ferme" disse con un leggero velo della sua solita stupida ironia.

Alzai di nuovo gli occhi al cielo e continuammo a giocare fino all'una.
Io: "ho fame" proclamai buttando a terra la palla;
Minho: "ti va bene il pollo?" tentò sistemando l'oggetto nel suo posto d'origine e chiudendo la cler;
Io: "ti aiuto anche io a cucinare" decisi entrando in cucina, seguito dal padrone della casetta.

Annuì, facendo un piccolo sorrisetto, che ovviamente non mi passò inosservato.
Io: "cos'è quel sorriso?" chiesi assottigliando gli occhi;
Minho: "niente" mi ammonì estraendo le cose necessarie dal frigorifero;
Io: "dubiti delle mie doti culinarie, professor Lee?" chiesi ironicamente poggiando un fianco contro il piano di lavoro;
Minho: "esattamente signorino Han, ora prendi una padella e mettila sul fornello" mi ordinò prendendo il tagliere in legno dal cassetto sotto di lui.

Risi e feci ciò che mi disse, seguendolo passaggio per passaggio al meglio delle mie capacità.
Io: "come sono andato?" domandai mentre il pollo cuoceva nel forno;
Minho: "sei stato bravissimo" mi complimentò scompigliandomi teneramente i capelli;
Io: "davvero?" sussultai con gli occhi luminosi;
Minho: "davvero" assentì sorridendomi.

Ricambiai e mi avvicinai a lui, abbracciandolo.
Io: "ti a-... voglio bene MinMin" farfugliai rimangiandomi subito ciò che mi stava uscendo inconsapevolmente dalla bocca e capovolgendo la frase;
Minho: "anche io Ji" sussurrò dandomi un bacio sulla fronte e stringendomi i fianchi.

Mi ritrovai a sorridere per la millesima volta e nascosi il viso nel suo petto.

Ci staccammo solamente quando il timer impostato precedentemente dal moro suonò, costringendoci ad iniziare a pranzare.
Minho: "buono?" chiese appena misi tra i denti il primo boccone;
Io: "MMMH" mugugnai spalancando gli occhi e annuendo energicamente col capo, dato che ero troppo pieno di cibo per parlare.

In risposta, l'altro ridacchiò e cominciò anche lui a gustarsi il nostro pranzo.

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Il nuovo professore~Minsung Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora