Sole e luna

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Jisung pov

Ricambiò subito, afferrandomi per i fianchi e spingendomi sulle sue gambe, facendomi finire col sedere su di lui.

Con questo gesto, approfondì il contatto e pressai le mie labbra sulle sue più rudemente, chiedendo l'accesso della lingua.

Me lo concesse e iniziò a giocare con la nuova intrusa, mentre le mie mani viaggiavano sul suo petto, accarezzandolo e graffiandolo di tanto in tanto.

Il maggiore mi strizzò le natiche, facendomi rilasciare un piccolo mugugno strozzato nella sua cavità e sollevarmi leggermente.

Ci dividemmo dopo molti altri minuti, ma il castano non staccò mai le labbra dalla mia pelle, scendendo a lasciare una scia di baci sul mio collo.

Portai lo sguardo sulle stelle, ansimando e respirando affannosamente, non ancora ripreso dal bacio precedente.

Mi morse il pomo d'Adamo, mi leccò le clavicole e si abbassò, sollevandomi e attaccando il mio piercing.

Gemetti e posizionai le dita attorno al suo collo, tirandogli le ciocche scure.

Me li bagnò, ciucciandoli e succhiandoli, formando dei bolli rossastri.

Strinsi la presa attorno al suo collo, facendo eccitare maggiormente il ragazzo sotto di me, il quale cominciò ad azzannare senza pietà, tirandomi il pezzo di ferro conficcato nella protuberanza pulsante.
Io: "M-Min-" farfugliai facendo scontrare i nostri occhi.

Mi fece un sorrisetto malizioso, si allontanò e continuando a fissarmi, lasciò un'ampia leccata sulla zona che aveva appena maltrattato.

A quel punto non riuscì più a trattenermi e gli afferrai il volto, tirandolo verso di me.

Unì le nostre bocche, ricominciando il bacio movimentato e passionale di prima, costringendo le nostre lingue a ritrovarsi e i nostri denti a sbattersi contro.

La sua presa attorno al mio fondoschiena non diminuì mai anzi, la usava come scusa per stringerlo e sculacciarlo ogni tre per due.

Cosa che anche se quotidiana ormai, faceva solo che accrescere l'amichetto in mezzo alle mie cosce.

Feci scivolare una mano sul suo ventre, afferrandogli l'elastico del costume, che in quel momento mi stava dando enormemente fastidio.

Minho non mi fermò, così glieli abbassai, portando l'altro a mordermi il labbro inferiore e fare la stessa cosa con il mio unico indumento.

Mi staccai e non distogliendo mai gli occhi dai suoi, saldai le mani sulle sue spalle, poggiai le ginocchia sulla roccia e mi feci penetrare completamente con un colpo secco e preciso.

Urlai e riattaccai le sue due linee carnose, iniziando a muovermi su e giù velocemente.

A causa dei miei movimenti troppo irruenti però, non riuscì a mantenere il contatto tra le nostre labbra e buttai la testa all'indietro.

Chiusi gli occhi e il moro seguì il mio ritmo, mentre ricominciava a leccarmi e baciarmi tutti i pezzi di pelle che si trovavano tra i suoi denti.

Al contrario dei miei occhi, le mie labbra non volevano saperne di chiudersi neanche per un secondo, non riuscendo a fermare la gola che continuava a far fuori uscire ansimi, gemiti e pesanti sospiri.

In poco tempo, la mia prostata venne colpita e successivamente attaccata dalla lunghezza del maggiore, la quale andava man mano sempre più dolorosamente e piacevolmente in profondità.

Strillai, bucando le spalle del moro, portando quest'ultimo ad afferrare la mia intimità.

Preso dalla foga del momento, cominciò a pomparlo, guidato dai miei movimenti sempre più disperati.

Volevo venire e liberarmi una volta per tutte, ma allo stesso tempo non volevo che quella bellissima sensazione che si stava espandendo in tutto il mio corpo, smettesse mai.

L'acqua gelida che circondava perfettamente i nostri corpi poi non aiutava affatto, perché mi continuava a far rabbrividire e tremare, spingendomi ad aumentare la rapidità e l'energia per scaldarmi.

Le dita del maggiore si muovevano in perfetta sincronia con me, tanto che ormai sembravano una cosa sola.

Riaprì una volta per tutte gli occhi, puntandoli sul cielo notturno ancora lucente sopra le nostre teste.

Mi soffermai a guardare una stella più grande e luminosa delle altre, fino a quando il mio piercing venne preso tra i denti e tirato.

Abbassai la testa e questo fu il mio punto di rottura: gli occhi famelici di Minho che mi guardava con le pupille dilatate dal piacere, mentre era intento a leccarmi, strizzarmi le natiche, scoparmi e segarmi.

Liberai il mio seme, interrompendo il silenzio della notte con il nome del ragazzo sotto di me, detto sotto forma di un urlo estremamente alto e acuto, seguito subito dopo da un gemito strozzato.

Dal canto suo, Minho continuò a muoversi ancora un po' dentro di me, colpendo il mio punto debole ancora qualche volta, fino a venire anche lui.

Il mio liquido si dissolse nell'acqua cristallina e mi sollevai, svuotandomi.

Ci sistemammo il costume e io mi risedetti comodamente sulle sue cosce.
Minho: "tutto bene?" domandò spostandomi una ciocca umidiccia dalla fronte;
Io: "da Dio" risposi sinceramente poggiando la fronte sulla sua spalla e respirando profondamente.

Posò un bacio tra i miei capelli e mi strinse il bacino, spiaccicandomi contro il suo corpo.
Minho: "non hai freddo?" chiese dopo qualche secondo, preoccupato;
Io: "abbastanza" bofonchiai risollevandomi "ma voglio godermi ancora un po' la luna" aggiunsi girandomi e poggiando la schiena sul suo petto.

L'altro posizionò il mento sulla mia spalla nuda e non privò mai la mia vita dalle sue calde braccia.

Anche se i fuochi erano cessati da ormai un bel pezzo, la sfera bianca brillava ancora nella notte in tutta la sua bellezza.

La luna in mezzo alle tenebre, mi era sempre sembrata la speranza, una speranza che al suo passaggio distruggeva tutto ciò che la intralciava, perfino le tenebre.

Faceva di tutto per raggiungere il suo sole.
Io: "Min" lo richiamai giocando con le sue dita;
Minho: "dimmi" rispose mettendosi subito sull'attenti;
Io: "stavo pesando" iniziai pensieroso "noi due siamo come il sole e la luna" dissi facendo un piccolo sorriso;
Minho: "in che senso?" chiese confuso;
Io: "la luna supera tutto pur di raggiungere il sole e stessa cosa fa il sole con la luna..." discorsi cercando fargli capire "anche tu hai sentito quella scintilla appena le nostre mani si sono sfiorate la prima volta?" chiesi di punto in cambio, cambiando argomento;
Minho: "oddio Ji fermo, mi stai confondendo" si lamentò ridacchiando.

Mi unì a lui, ma solo per poco, perché l'altro ricominciò a parlare.
Minho: "allora prima di tutto sì l'ho sentita la scintilla, appena avevo toccato la tua mano mi era venuta una scossa e non nel senso dell'elettricità, ma non so... era come se qualcosa all'interno del mio corpo si fosse acceso" spiegò fissando il cielo sopra di noi, mentre io ammiravo il suo profilo perfettamente scolpito "e per il sole e la luna invece" cambiò girandosi verso di me.

Mi sorrise, beccandomi le labbra, per poi distogliere ancora lo sguardo.
Minho: "hai ragione, io sono la luna e tu sei il sole, io ho fatto e farò di tutto per raggiungerti, sempre, qualunque cosa accada, non permetterò alle nuvole di oscurarti e interrompere l'accecante luce che solo tu riesci a sprigionare" discorse facendo un piccolo sorrisetto, ricollegando le nostre pupille;
Io: "e io non ti lascerò divorare dalle tenebre, Minho" concordai guardandolo sincero.

Attaccammo le nostre fronti e abbassammo in contemporanea le palpebre.
Minho: "ti amo, mio splendente e unico sole" dichiarò in un leggero sussurro;
Io: "anche io ti amo, mia brillante e unica luna" risposi unendo le nostre labbra.

Ci muovemmo insieme, lasciando però all'altro abbastanza spazio per brillare.

Esattamente come il sole e la luna.

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Non c'entra un cazzo la storia della luna e del sole, ma io i Minsung li vedo esattamente così, quindi ho deciso di metterlo :)

Il nuovo professore~Minsung Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora