30. Numero 10

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"Ney! Lasciami!" Urlo spingendo il ragazzo, che continua a farmi il solletico e non faccio altro che contorcermi dal ridere.
"Fammici pensare... No!" Urla continuando.
Finalmente riesco a spingerlo.
"Prepara le valigie dai!" Mi dice lui.

Giocherà per il Brasile, per la Copa América. E lui mi porta con se come tutti i calciatori con le proprie ragazze.

Prendo la mia maga valigia e metto il necessario.
Anche vestiti eleganti ancora ci saranno eventi importanti.
E tante... tante maglie del Brasile.
Con ovviamente scritto il numero 10.

"Non vedo l'ora che sia domani Ney." Dico al brasiliano.
"Mi manca il mio paese, quell'aria che appena respiri ti si aprono i polmoni." Dico io sorridendo pensando alla mia città.
"Anche io Kat, poi ti farò vedere la mia casa." Dice sorridendo.
"Oh mio un'altra casa enorme." Rido io.
"Mi ci perdo già qui figuriamoci." Continuo io ridendo.

"È il doppio di questa; e poi c'è un'enorme idromassaggio, un letto enorme..." dice lui avvicinandosi.
"Mh, che significa letto enorme?" Dico io mettendo le mie braccia attorno al suo collo e lui mi prende il lato B e lo strizza facendomi sussultare.
"Vedrai." Ride.

Metto una mano sulla testa ridendo e continuo a fare la mia valigia, sotto gli occhi del brasiliano.



"minha garota está pronta? (La mia ragazza è pronta?" Entra il brasiliano nella stanza.
È tremendamente perfetto occhiali da sole, camicia nera e una giacca rossa sopra, e anche una cinta  anch'essa Rossa.
"óbvio (ovvio)."

"Sei bellissimo." Dico io dando un bacio al ragazzo.
"Anche tu amore." Dice lui sorridendo ricambiando il bacio.
Mano nella mano ci dirigiamo a al nostro aereo, privato, con tutti i calciatori brasiliani all'interno.
Prendo per mano Davi e saliamo sull'aereo.
I genitori e la sorella di Neymar e anche Carol sono già a casa in Brasile, ma Davi è rimasto qui con noi per volere suo.

Appena saliamo il primo che vedo e Lucas Paquetà con la sua compagna e i suoi piccolini.
"Ragazzi lei è Katrina la mia ragazza." Inizia a parlare a Neymar.
Io stingo la mano a tanti giocatori famosi del Brasile, sono emozionantissima.
"Non c'è bisogno che vi presentiate." Sdrammatizzo io ridendo facendo ridere anche i calciatori.

La compagna di Paquetà ovvero Maria, mi ci sono davvero trovata bene con lei in tutto il viaggio e ho giocato anche con i suoi piccolini  e anche con Davi che tutto il viaggio è stato in braccio a me.

Il bimbo si addormenta sul mio seno sotto lo sguardo attento di Neymar.
"Non vedo l'ora di vedervi li negli spalti a tifare per me." Dice quest'ultimo mettendomi una mano sulla spalla.
Sorrido e gli do un bacio.
"Tu non sei Neymar, che fine ha fatto il nostro amico?" Dice Vincius insieme a Richarlison.
"Sono cambiato per colpa sua." Dice indicandomi.
"Ehi! Non ho fatto niente io!"
Dico io ridendo.

"Ci crediamo Kat." Ride Antony.
Sono tutti così simpatici.

Se c'è uno scopo nella vita di noi tutti, questo è di sicuro strettamente collegato nelle sue fondamenta alla felicità. Questo stato d'animo così appagante è alla base di tutti i nostri sogni e dei nostri desideri.

E posso dire che il mio desiderio si è avverato.
L'uomo che amo, amici e anche Davi che per me è anche un figlio.
Dopo scesi dall'aereo mando un messaggio a Jas e a mia mamma per avvisare che sono arrivata.
Jas non è venuta, per il suo ragazzo ma anche per lasciare spazi per me è la mia famiglia.







"Pronto Davi? Papà sta per arrivare!" Urlo sugli spalti.
"Neymar! Neymar! Neymar!" Urliamo insieme io e Rafaella.

Appena entra nel grande campo urliamo.
Siamo anche vicino era ovvio che ci sentisse.
Accanto a me c'è anche la compagna di Paquetà e i bambini.
E poi dall'altra parte sempre accanto praticamente tutta la famiglia di Ney compresa me.
Perché ormai siamo una famiglia, no?
Io e Davi siamo vestiti uguali, jeans e maglietta con il numero
10.

Appena incrocia il mio sguardo mi manda un bacio al volante e io gli sorrido.
"Papà!" Urla Davi e io sorrido sentendo il piccolo.
"E lì papà." Dico indicandolo.
"Siiii!" Urla e io rido.

Carol in questa partita non è potuta venire per questioni di lavoro insieme al suo compagno, e mi ha affidato a me il suo bambino.

Inizia la partita, e va tutto alla grande.
"Dai amore..." sussurro.
"Vai papà!" Urla il bimbo.

Neymar possiede la palla, e la sa usare in modo perfetto come se fosse di sua priorità.
Non ne so tanto del calcio ma che per lui è la vita.

I suoi movimenti con la palla, come se fosse un'altra sua parte, come se si conoscono, come se per lui quella palla è viva.

Secondo me Il calcio è l'ultima rappresentazione sacra del nostro tempo. È rito nel fondo, anche se è evasione. Mentre altre rappresentazioni sacre, persino la messa, sono in declino, il calcio è l'unica rimastaci. Il calcio è lo spettacolo che ha sostituito il teatro.

"Vai vai...SIII!" Urlo alzandomi in piedi prendo in braccio il piccolino.
"Evvai!" Urla il piccolino facendomi ridere.
Neymar ha fatto goal, si toglie la maglietta per esultanza e fa vedere tutti i suoi addominali scolpiti che mi mandano in estasi.
Poi indica il suo corpo e poi indica me e tutte le videocamere si posizionano su di me mettendomi in imbarazzo.
Tutti che urlano "NEYMAR" e anch'io lo faccio.

1 a 0 per il Brasile contro Venezuela.

La partita poi finisce 3 a 0 con goal di Paquetà e Richarlison.

Io e la famiglia di Neymar lo stiamo aspettando.
Non vedo l'ora di vederlo e farli i complimenti.












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😍❤️
Bravo Ney.
Spero vi stia Piacendo.
Un 💋 🫶🏻

One Evening. /Neymar Jr/Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora