33. Dolore

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"Ney!" Urlo ridendo al ragazzo che mi sta tirando dalla mano nel corridoio dell'hotel.
"Dove cavolo è la stanza!" Urla il brasiliano.
"365" dico io sorridendo pensando al numero della stanza.
"Che coincidenza!" Dice lui facendo il finto tonto.
Lui mi guarda e fa un sorrisetto, Dio quanto é bello.
Stiamo per entrare nell'ascensore, ma ci fermiamo.
"Che cos'è tutto questo baccano?!" Sentiamo urlare una voce.
Ormai sono le 11:00...
Mi tappo la bocca ridendo e Neymar risponde.
"Scusi!" Urla ridendo.
"I soliti ragazzi!" Urla di nuovo quest'uomo.

Ridiamo a crepa pelle come dei bambini che rubano da mangiare di nascosto alla mamma, e finalmente entriamo in ascensore.
Non mi da neanche parola che si fionda su di me prendendomi a cavalcioni.
L'ascensore si apre, scendo da lui e mi ricompongo avendo il vestito tutto alzato.
"Stanca eh?" Dice Paquetà ridendo vedendoci in quello stato.
"Sei dappertutto!" Dico ridendo facendo ridere anche il ragazzo di fronte a me.

Neymar gli fa un semplice occhiolino e ci avviamo finalmente in camera.
Rido appena mi inizia a baciare il collo.
"Qualcuno qui è eccitato"
"E non sono io..." dice ridendo indicando la sua erezione.
Rido e mi prende a cavalcioni buttandomi nel letto.

"Ney..." gemo appena tocca il mio seno ormai scoperto.
"Sai, prima di una partita io non faccio mai sesso, ma tu sei l'eccezione su tutto."
Dice per poi baciarmi.
Sorrido a questa sua affermazione è gli inizio a sbottonare i pantaloni.
Appena faccio questo gesto lui fa un sorriso e mi bacia di nuovo.

"Ney ci potrebbero sentire" dico distaccandomi un attimo.
Mi ignora baciandomi di nuovo, cambio posizione e io sono sopra di lui, nuda.
Se fosse un'altro so già che mi sentirei a disagio, in imbarazzo...
Ma lui è Neymar, è stando con lui sono diventata diversa.

"Sei stupenda" dice accarezzando il mio seno stuzzicandolo.
Mi muovo sopra di lui ancora con l'intimo, e dalla sua faccia vedo che sta impazzendo.
"Fanculo!" Sbotta togliendosi i box e fa lo stesso con i miei slip, facendo vedere tutta la sua erezione, che mi stravolge ogni volta.

Con una mossa entra in me.
È questa volta ho io il controllo.
Il controllo su tutto, su di lui.

Con le sue mani nei miei fianchi che mi aiutano andare più veloce, nella stanza si sentono solo i nostri gemiti, i sussurri in cui ci diciamo di amarci.
Nella stanza solo amore.

Arriviamo all'orgasmo, ma un attimo dopo lui mi spinge facendomi cadere sul letto.
"No Kat no!" Urla.
"Che succede?" Dico confusa, ma allo stesso tempo triste per il suo gesto.
"Cazzo!" Dice alzandosi dal letto.
"Il preservativo Kat" dice mettendosi le mani in faccia per frustrazione.
"Qual è il problema Neymar" dico.
"Può capitare, è successo Ney..."dico abbassando lo sguardo.

Non sono dispiaciuta che non ha messo le protezioni, perché se rimanessi incinta sarebbe più che perfetto, sarei felice avere un figlio con la persona che amo.
"Non deve succedere Kat, mai"
"È come hai fatto con Davi? L'ha portato la cicogna?!" Urlo alzandomi anch'io.
"Ero solo un ragazzino!"
"Ragazzino..." rido nervosa.
"Neymar, un bambino è fortuna, un bambino è la metà di noi." Dico.

"Lo so Kat, amo Davi più di un'altra cosa, ma ora non è il momento..." dice mentre si veste.
"E se è successo Ney?
Devi lasciarmi? Mi lascerai? Io non abortirò, non prenderò pillole, è sempre un essere vivente." Dico anch'io vestendomi.
Non risponde, mi guarda soltanto li impalato.
"Senti, Vaffanculo!" Sbotto chiudendomi in bagno sbattendo la porta bruscamente.
In questo momento sento solo dolore.
Il dolore è una sensazione che proviamo quando qualcosa ci fa stare male sia a livello fisico che emotivo e che è una sorta di meccanismo di difesa utilizzato dal nostro corpo per segnalarci un problema.
I momenti dolorosi fanno parte della vita, così come quelli felici e tutte le altre emozioni. Essendo inevitabili dobbiamo imparare ad accettarli e a trarne comunque qualcosa di positivo.

Alzo lo sguardo e mi guardo allo specchio.
Ancora in intimo, ancora con i capelli disordinati.
Ancora con le gambe doloranti.
Ancora con il dolore al basso ventre.
Ancora con l'adrenalina che mi percorre tutta la schiena.
Ancora che penso a lui.

Abbasso lo sguardo e guardo la pancia.
L'accarezzo, se per caso sarò incinta e lui non vuole, sarò io, sarò io mamma e papà solo io.
Sorrido e mi scende una lacrima.
Dopo tanti minuti rinchiusa li, ridendo, piangendo, non so che emozioni mi ci trovo.
Esco dalla camera, do uno sguardo ma lui non c'è.
Domani a la partita e non voglio che si metta nei casini.

Mi faccio una doccia velocemente, in meno di 5 minuti, non lavo i capelli dato che me li sono lavati il giorno stesso prima di andare alla festa.

Mi metto una gonna di Jeans e un top nero, giusto che fa caldo qui, ho preso i primi vestiti che mi sono apparsi davanti.
Esco dalla stanza, e mi guardo attorno.
Mi mette i brividi vedere il corridoio così limpido e deserto.
Mi faccio coraggio e faccio un passo avanti ostacolando la stanza chiudendola alle mie spalle.

Non ho le chiavi con me, c'è le ha lui, sono uscita e non so se ci entrerò presto.

















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Alla ricerca di Neymar-coglione gente.
Al prossimo capitolo 🫶🏻😍

Vi voglio bene, grazie per il traguardo che stiamo raggiungendo insieme.
❤️

One Evening. /Neymar Jr/Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora