Capitolo 5

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La prima ora e mezza del ballo, Hermione la passò chiacchierando con Ron e altri loro amici, mangiando qualcosa e ballare la music pop che mettevano per l pista. La voce amplificata della Preside fece calare il silenzio e diede un'annuncio

'Cari ragazzi, abbiamo organizzato un modo facile affinché tutti partecipino attivamente al ballo! Quindi i ragazzi vengano qui al tavolo dei professori ed estraggano dall'ampolla di vetro il nome della ragazza con cui dovrà passare il resto della serata. Buona festa allora!. Molte ragazze cominciarono a parlare allegramente mentre pian piano i ragazzi si apprestavano a prendere la strisciolina di pergamena e a leggere il nome su essa riportato per poi recarsi dalle loro fanciulle. Ci fu chi ebbe fortuna come Harry che restò in coppia con Ginny, o altri tipi di fortuna come quella di Ron che estrasse Cho Chang e altri tipi come Hermione che ormai era una delle poche rimaste e si chiedeva con chi avrebbe passato il resto della serata. Dall'altra parte della sala un ragazzo biondo platino e con gli occhi di ghiaccio si accingeva ad estrarre il foglio i pergamena e il suo cuore meditava una piccola preghiera affinché la sua accompagnatrice fosse la ragazza che tutti quella sera bramavano. La sua preghiera fu esaudita: sulla pergamena di Draco c'era il nome di Hermione Granger. Sorridendo fra se andò verso il tavolo dove Hermione era seduta con Ron e Cho, con i quali stava parlando, e le porse un braccio dicendole

'A quanto pare il destino mi è favorevole questa notte'

'Direi di si' gli rispose lei così felice che fosse proprio lui il suo accompagnatore. Dal canto loro le orecchie di Ron stavano diventando del colore dei suoi capelli quando Hermione e Draco scesero in pista per un lento giacché Ron non gradiva la pericolosa altezza delle mani di Draco sui fianchi di Hermione, e questo rossore aumentò notevolmente quando i due uscirono a braccetto in giardino. A quel punto Ron, non fidandosi di Malfoy, li seguì di nascosto, mollando Cho al tavolo (anche se poi per lei era una liberazione). Hermione e Draco stavano davvero bene insieme sereni e tranquilli, avevano infatti deciso di andare a passare un po' di tempo fuori, dove c'era più silenzio.Si stesero ai piedi di un grande albero a guardare il cielo trapuntato di stelle. Hermione, non sapendo comunque perché, si sentiva al sicuro con Draco e sapeva che poteva parlare con lui... anche di cose di cui parlava con solo due persone al mondo...

'Bellatrix' disse senza distogliere lo sguardo dal cielo

'Che cosa?' chiese calmo Draco, non voleva lasciar trasparire nessuna nota diversa dalla tranquillità

'L'altra volta quando mi hai consolato in bagno e mi hai chiesto cosa avevo... avevo sognato quando mi torturò a...'

'a Villa Malfoy...' concluse Draco, trasse un respiro silenzioso 'quella non è più casa mia... specialmente ora...'

'perché ''ora''?'

'Perché ho te...' mormorò Draco. Hermione gli prese la mano e mentre lacrima scendeva silenziosa sulla sua guancia disse

'Sono felice di averti conosciuto per quello che sei davvero...' e lui cominciò a disegnare dei piccoli cerchi con il pollice sulla sua mano. Per Ron, appostato sull'albero, quello fu troppo: tirò fuori la bacchetta e piombò giù davanti ai due che si rizzarono a sedere.

'Stai lontano da lei! Lei è mia!' ruggì Ron e cominciò a scagliare incantesimi contro Malfoy ma lui li parava uno dopo l'altro senza però ribattere, si limitava alla difesa. Hermione cercava in tutti i modi di dividerli senza ricorrere alla magia ma alla fine dovette estrarre la bacchetta. Mormorò un incantesimo proprio quando Ron stava per fare davvero male a Draco e Ron si ritrovò appeso in aria per la caviglia dimenandosi, Hermione andò da Draco per controllare che non fosse nulla di grave poi riprese il suo contegno regale di sempre e si rivolse a Ron

'Ronald Weasly: primo hai perso la mia fiducia perché credevo ne avessi di più in me; secondo io non sono un oggetto che può appartenerti quindi voglio che tu non dica mai più una cosa del genere riferita a me e terzo io faccio ciò che mi pare e il tuo comportamento geloso non mi è gradito affatto, e sei stato un'idiota. Non me lo sarei mai aspettato da te e non avrei mai voluto dirlo ma... abbiamo chiuso' e con una nota triste e singhiozzata disse quelle parole e una parte del suo cuore restò lì, quella sera. E mentre, con un braccio di Draco ormai svenuto sulle spalle e le scarpe in un'altra, si dirigeva in infermeria il suo viso tornò a bagnarsi di fredde lacrime.

Solo io e te <Dramione>Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora