Capitolo 10

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La settimana passò così velocemente che Hermione non si rese conto di non essersi vista con Draco dalla domenica precedente tanto era il cumulo di compiti e i test per assicurarsi dei buoni voti per i M.A.G.O. In realtà tutti gli studenti che dovevano sostenere i M.A.G.O. e i G.U.F.O. erano strapieni di compiti senza distinzione di Casa. Lei e Harry passavano la maggior parte del loro tempo fuori orario tra la biblioteca e la sala comune e talvolta saltavano i pasti. Hermione non riusciva a fare a meno di pensare ai suoi genitori e quanto le sarebbe piaciuto rivederli... Quel venerdì avevano lezione con i Tassorosso alle 15:00 e sarebbe stata l'ultima ora della settimana, l'unico desiderio suo era di potersi rilassare un pò. La lezione fu come al solito interessante ma Harmione non riusciva a staccare gli occhi dall'orologio a parete per più di 5 minuti. Quando finì uscì come una furia insieme a Harry ma, arrivata alle scale, una mano forte ma calma la prese dolcemente per il polso e la separò dal gruppo di Grifondoro e da Harry. Quella mano apparteneva a Draco.
'Non potevo più resistere...' le sussurrò
'...mi sei mancato anche tu...' gli mormorò lei. Scelsero di trascorrere insieme quel che restava del pomeriggio e si rifugiarono nella Stanza delle Necessità, che ora era una camera calda e accogliente con una finestra che ti mostrava ciò che volevi. Si stesero sul morbido tappeto, Hermione con la testa poggiata sul petto di Draco. Ascoltava i suoi respiri e si abbandonava ai pensieri: a Ron, a Harry, a Ginny, a Draco, ai suoi genitori... i suoi genitori... le mancavano talmente tanto... I suoi pensieri influenzarono la magica finestra alle loro spalle e i genitori di Hermione apparsero dentro di essa: erano in salotto sul divano abbracciati e guardavano un album di foto di quando la loro unica figlia era piccola, il padre rideva e la madre sorrideva tra le piccole lacrime che scendevano sul suo volto e guardavano quegli scorci di passato desiderando solo il meglio per la loro bambina. Hermione lo vedette; si alzò e titubante si avvicinò alla finestra. Draco si avvicinò a lei piano. Gli occhi di Hermione si riempiono di lacrime e accarezzò le due persone a cui più teneva al mondo, e si sentì vuota. Vuota come se avesse perso una parte di sé non potendo stargli vicino. Draco poteva capire come si sentiva... Anche lui spesso si sentiva così... Hermione gli si buttó tra le braccia e pianse. Un pianto dovuto non alla paura ma alla distanza... Draco non disse niente: mentre lei piangeva non aveva provato a rassicurarla, non le aveva detto che andava tutto bene, semplicemente perché sia lui che lei non avevano potere per dirsi ciò. Lui la stringeva a sé e lei si sfogava perché sapeva di poterlo fare solo con lui in quel momento, gli era grata per non aver detto niente, per non essersi lamentato o cose simili. Quando finalmente riprese il controllo di sé lui le asciugò un'ultima lacrima solitaria, le alzò il mento con il pollice e le diede un piccolo bacio sulla guancia. È così tenero, pensò Hermione... Poi si alzarono in piedi e lui la accompagnò alla torre. Lei salì dritta al dormitorio e rimase li, anche dopo i numerosi tentativi delle ragazze di farla scendere, lei rimase lì, senza lacrime, senza chiudere il baldacchino, senza segreti, rimase solo a fissare il soffitto. Ginny provò a parlarle ma lei le rifilò la scusa del mal di testa e l, in poche parole, cacciò. Quando le altre erano già a letto lei si levò in piedi: andò in bagno e si bagnò il viso con un po di acqua fredda, si mise il pigiama e tornò sotto le coperte per abbandonarsi a Morfeo. Ah, i sogni! Portatori del passato e del presente, svelatori del futuro, tormentano le buie notti e ti portano in luoghi dove il più delle volte non vuoi andare e ti fanno vedere ciò che in realtà non è reale. E si, Hermione sognò. In un primo momento sognò Draco, Harry, Ginny e Ron che la canzonavano 'Perchè ci hai abbandonato...'. In un secondo momento sognò cosa di peggio poteva sognare: i suoi genitori erano lì, nel vuoto, la madre era bellissima e anche il padre ma avevano gli occhi neri, vacui, e ripetevano 'Tu ci hai abbandonato... Hai preferito il futuro a noi... È tutta colpa tua... Noi non siamo la tua famiglia... È tutta colpa tua!' E lei urlava di no lei chiedeva perdono, spiegazioni e piangeva ma le sue parole erano un suono soffocato e non riusciva a raggiungere i suoi genitori, ogni suo sforzo era vano lì, ogni suo grido era vuoto lì, ogni sua lacrima era inutile lì...
Qualcunal'altro stava udendo le sue parole, e per qualcun'altro intendo tutta la torre Grifondoro. Hermione stava urlando come una pazza, il viso rigato di lacrime e però non riusciva a svegliarsi, ad uscire da quel terribile limbo in cui era finita... sentiva Ginny che la scuoteva e tentava di riportarla alla realtà, sentì dei passi e la voce della McGranitt, poi delle forti braccia, quelle di Harry, la presero dal letto mentre continuava a dimenarsi e a urlare e tremare e infine mentre capiva che stava scendendo e salendo delle scale, smise do urlare, di dimenarsi, di tremare, il suo cuore cominciò a rallentare, a rallentare, sempre di più e ormai tutte le voci che fossero vere o finte non le sentiva più ed ora era lei a sentirsi abbandonata.

Solo io e te <Dramione>Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora