Capitolo 12

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Hermione passò la mattinata con i tre ragazzi, tuttavia nel pomeriggio i due Grifondoro dovettero andare via così la ragazza restò con Draco. Trascorsero il pomeriggio sotto il loro albero, quello dove ogni minuto libero stavano insieme sotto la sua ombra. Hermione era ancora scossa e riusciva a negarlo agli altri, ma non a se stessa. In realtà non stavano facendo niente di che, si libravano su nuvole di pensieri nel tiepido sole di novembre. Ahimè, i pensieri si Hermione erano tutt'altro che felici e così dovette distogliere lo sguardo dal cielo e voltare il viso dall'altra parte rispetto a Draco per non farsi vedere, non piangeva ma non voleva mostrare il suo viso così pieno di tristezza... Ma Draco notò l'improvviso movimento della ragazza così chiese 'Tutto bene Hermione?', quanto odiava porre quella domanda... la ragazza non si mosse disse solo con fleibile voce
'Si Draco, va tutto benissimo'. A quel punto Draco alzò il busto abbastanza da sovrastarla, le mise delicatamente due dita sulla guancia e la costrinse a guardarlo negli occhi
'Sei sicura?' le richiese in un sussurro. Quegli occhi azzurri sembravano potessero guardare l'anima della ragazza, sembrava che captassero le sue bugie a miglia e miglia di distanza ed Hermione non poteva mentire ancora...
'No, Draco, va tutto male...'
'E allora non negarlo, negare distrugge dentro, negare a se stessi la pura e cruda verità non fa altro che frammentare l'anima, te lo dico perché... perchè ci passo sempre, continuamente, e non voglio che tu soffra'. Le parole di Draco investirono Hermione come un camion pieno di Ippogrifi; lei era stata troppo concentrata su se stessa per capire cosa provavano gli altri intorno a lei... troppo presuntuosa a pensare a sé per pensare al ragazzo che non parlava mai dei suoi problemi ma risolveva quelli della ragazza che non si scomodava nemmeno di chiedere qualcosa, qualsiasi cosa...
'Oh Draco sono un'idiota! Sono sempre qui a lamentarmi con te ma non mi premo di chiedere a te come ti senti... mi dispiace così tanto...'
'No Herm, io sto bene. Sono abituato a fare ciò, a cavarmela da solo ma ora che ho tre non sono solo. Però non voglio che tu ti preoccupi per me, io sto bene, davvero...', parlava senza un freno senza una ragione; ogni parte di lui urlava 'Dille perché ti senti così! Dille ciò che provi!' ma la paura aveva preso dimora nel suo corpo ormai è sembrava troppo difficile dire due semplici parole che potevano spiegare tutte le sue sofferenze. Non è il momento, si ripeteva come mantra ogni volta che queste sillabe affiorano sulle sue labbra. Hermione lo guardava, decise di fare come lui: si levò sui gomiti e i loro visi erano a meno di cinque centimetri mentre la ragazza pronunciava 'Sei sicuro?'. La sua risposta arrivò con un bacio carico di parole non dette ma ne pronunciava solo una 'Si'.
Ah, le Orecchie Oblunghe! Che invenzione straordinaria! Specialmente perché se ne può infilare una in una tasca ad esempio e portarsi l'altra dietro, se si era capaci di eseguire un incantesimo abbastanza complicato da collegarle senza fili. Si da il caso che Ginevra Weasly era in grado di fare questo incantesimo e grazie a questo riuscì ad ascoltare la conversazione. Certo non era una cosa bella da fare ma era preoccupata per l'amica e ora aveva deciso che non ce n'era motivo. Decise anche di comunicare a Ron che cosa era accaduto quel dì, prese pergamena e piuma e scrisse
"Ron,
Ti scrivo solo per dirti che Hermione si è svegliata stanotte e sta bene, nessun danno permanente. Ha anche esplicitamente detto che non vuole né parlarti né vederti perciò meglio se non vieni. In fin dei conti non posso darle torto: oggi ho putacaso sentito una conversazione tra lei e Draco e lei è felice, Ron, felice! Un sentimento che non provava da mesi se non anni oramai! Lasciala stare, per il suo bene...
Salutami la mamma
Ginny'
Legò il foglio di pergamena al suo gufo e questo partì alla volta della Tana. La lettera arrivò quella stessa sera e Ron non poté crederci.. Non avrebbe (ovviamente) ascoltato la sorella così prese e scrisse
'Cara Hermione,
ho saputo che stai bene e per me questo è bellissimo. Ti prego di perdonarmi per come mi sono comportato al ballo ma la tua amicizia è troppo importante per me...
Ti prego rispondimi
Per sempre tuo
Ronald'
E la seconda missiva della giornata partì alla volta del suo destinatario. Il mattino seguente Hermione riprese i suoi normali orari e le sue abitudini e quel giorno la posta via gufo non si fece attendere alla colazione. Hermione lesse la lettera e stava per sputare il succo di zucca che stava bevendo tanto era lo stupore: le chiedeva di scusarsi? Lui? Si sentiva in posizione di potersi scusare? Cose da pazzi! Pensò la ragazza. Nascose la lettera in tasca e non ne parlò perché, cosa strana, il solo pensiero la faceva ridere.

Solo io e te <Dramione>Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora