Le parole sono le armi più potenti che un uomo possieda. Possono essere usate da tutti, non c'è distinzione di sesso, razza, ceto sociale o roba simile. Possono e devono essere da tutti. Ma nessuno può esserne padrone; non esiste un padrone delle parole che impedisce di usarle sia per scopo benefico che malefico. Si, perché, come sopra riportato, le parole sono armi. E belle forti pure: le parole possono sollevarti il morale, possono addolcirti la giornata, rallegrarti in un momento buglio, darti buone notizie, comunicare emozioni, ma possono anche ferire, distruggere, togliere, colpire, affondare, portar via, calpestare e disonorare. Le combinazioni di parole sono innumerevoli; le più letali sono due e per quanto noi possiamo contare saranno sempre quelle: ''Ti odio'' e ''Ti amo''. Analizziamo insieme queste quattro misere parole. Ti odio. Odio. Un sentimento che pochi comprendono a fondo a dirla tutta. Odiare è una capacità riservata a pochi e non è un'azione alla portata di tutti; semplicemente non puoi alzarti dal letto, incontrare qualcuno e sparare queste due parole come fossero spruzzi di una pistola ad acqua. Sono parole pericolose e come tutte le cose pericolose vanno usate con parsimonia. Ma a mio povero, modesto parere ''Ti amo'' è un'espressione più pericolosa. Nel mio insulso modo di pensare, probabilmente agli occhi altrui è così, ritengo che non si può amare se non odi. E qui torniamo al discorso di prima, ma, giusto per essere contraddittoria, ci sono casi in cui si può odiare. Si può quando provi dolore; ci sono volte in cui sei distrutto da tutto e da tutti, volte in cui vorresti stare solo in un angolino a guardare il mondo come uno spettatore esterno senza dover partecipare alla sua frenetica attività. Ed è allora che odi quel ''tutto e tutti'', è allora che puoi dire ''Ti odio''. E solo allora potrai dire ''Ti amo''. Ma mettiamo le cose in chiaro: tutti possono amare. C'è chi dice di amare a 35 anni, chi a 76 e chi magari a 11 o 13, lusso che io non credo un bambino si possa prendere. Ma l'amore vero lo trovi solo quando lo perdi, come tutto d'altronde. Capisci di aver amato solo quando non puoi più farlo. E sono proprio le parole che hanno fatto capire a tanta gente i suoi sentimenti. Tra queste persone c'era Ron Weasly. Quando quella sera tornò in camera sua e trovò la lettera fu come se il mondo avesse deciso di cadere tutto addosso a lui. Una parte di lui sapeva che era successo qualcosa e che lui doveva lasciarla andare, doveva esserle amico finché lei non fosse tornata da lui un giorno, magari, ma l'altra parte, l'altra stramaledettissima parte, non voleva lasciare correre una cosa simile, voleva che fosse sua.. Dopo una notte insonne, lunga e travagliata la prima tra le due parti prevalse. Scrisse a Hermione che era felice per lei e che non l'avrebbe mai odiata, che non ne sarebbe mai stato capace e che avrebbe aspettato. Si, lui la avrebbe aspettata perché si era reso conto di esserne profondamente innamorato. Svegliò il suo gufo, Leonardo, e lui partì alla volta della Scuola di Magia e Stregoneria di Hogwarts. Ron si concesse quindi la libertà di assaporare le poche ore di sonno rimaste lasciandosi trasportare da scene tra lui e Hermione, che da lui furono interpretate solo come immaginazione e non, come scopriremo, come un bellissimo e rigoglioso futuro insieme...
(S/A: Tutto qui!!! R.)
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Solo io e te <Dramione>
FanfictionQuesta FanFiction è ispirata all'impossibile amore tra Hermione Granger e Draco Malfoy. Ambientata dopo la caduta di Tom Orvoloson Riddle (alias Lord Voldemort), i due giovani dovranno scegliere tra l'amore e il futuro. Ho detto troppo... Non dovev...