MATTHEWÈ trascorsa una settimana dal mio ultimo viaggio a Los Angeles. Ho avuto emicranie e senso di debolezza tutti i giorni, ma non mi sono più spostato. Per precauzione ho sempre dormito in jeans e felpa e ho fatto docce di pochissimi minuti. Quest'ultima cosa è stata effettivamente frustrante: mi fa sentire come se non fossi libero di vivere in tranquillità neanche il più insignificante dei momenti della mia giornata.
In entrambi i viaggi di "ritorno" da Los Angeles mi sono ritrovato a casa mia, cosa strana perché in passato mi ero sempre trovato in punti diversi di Neestown. Forse c'è una spiegazione a questa cosa... o forse no, visto che viaggiare nello spazio è un fenomeno fuori da ogni normale concezione. L'unica cosa che ho capito è che ho effettivamente viaggiato per due volte in un mondo parallelo, così come aveva ipotizzato mio fratello Caleb l'ultima volta che abbiamo parlato.
Durante l'ultimo viaggio nel mondo parallelo sono rimasto a Los Angeles per quasi dieci ore, posso garantire che essere rimasto bloccato in una città a me sconosciuta è stato a dir poco angosciante. Le prime ore sono volate in fretta, dopo essermi risvegliato in quel gigantesco set cinematografico, sono stato in giro con Megan per un po'.
Durante quelle ore non ho avuto capogiri e mi sono sentito tranquillo, non ero in allerta da "mal di testa seguito da fuga improvvisa."
Megan ha un effetto strano su di me, è come se il tempo trascorso con lei fosse sospeso nel nulla, un tempo in cui gli orologi si fermano. Mi sentivo decisamente a mio agio a parlare con lei... o meglio ad ascoltare i suoi racconti, poiché ho cercato in ogni modo di evitare di parlare di me. Comunque, sapevo che il "viaggio di ritorno" a Neewstown era lì ad attendermi da un momento all'altro, quindi per quanto mi sentissi bene insieme a lei avvertivo anche un forte senso di ansia poiché non volevo sparire sotto i suoi occhi.Solo che un paio di episodi hanno reso quell'incontro imbarazzante... ci siamo ritrovati a raccontarci di noi, ma io purtroppo potevo dire ben poco di me e della mia vita, quindi sono stato molto evasivo nelle risposte e lei l'ha sicuramente notato. Il colmo l'ho raggiunto quando ci siamo ritrovati davanti un'agenzia di viaggi. Megan doveva prendere dei biglietti per un posto chiamato New York, dove trascorrerà una festa chiamata "Indipendenza". Lì, istintivamente, me ne sono uscito dicendo che io ho viaggiato tantissimo. Lei ovviamente ha provato ad entrare nei dettagli facendomi andare in panico. Deve aver pensato che sono un idiota e che volevo nasconderle qualcosa. Devo decisamente fare più attenzione alle cose che dico quando sono nel mondo parallelo.
Ci siamo salutati frettolosamente perché credevo che si stessero manifestando i sintomi del viaggio, invece il ritorno a casa si è concretizzato diverse ore più tardi.E' arrivato infatti quando era ormai sera; io stavo cercando in qualche modo di trovare a Los Angeles la zona in cui è situata casa mia a Neestown. Questo perché fuori all'agenzia di viaggi, mentre aspettavo Megan, ho avuto modo di fotografare una cartina geografica del mondo parallelo. Osservandola mi sono subito accorto che la formazione dei continenti dell'altra parte è identica a quella del mio mondo, ecco perché sono convinto di aver viaggiato in un mondo parallelo.
I nomi degli stati e delle città però differiscono: quella che nel mio mondo è la mia città, Neestown, nell'altro mondo corrisponde a Los Angeles. Quindi la mia casa nel mondo parallelo è lì da qualche parte. Quella sera, mentre attendevo il viaggio di ritorno ho provato a cercarla, ma invano. Tra l'altro il secondo viaggio mi ha riportato di nuovo direttamente a casa mia piuttosto che in un punto qualunque di Neestown, quindi trovare il mio quartiere nel mondo parallelo non mi servirebbe granché in fondo.
Mi chiedo quali altre differenze scoprirò tra il viaggiare in questo mondo e in quello parallelo...Oggi finalmente dopo diversi giorni rivedo Caleb. Ha trascorso gli ultimi giorni sui libri per via di un esame, adesso ci incontriamo perché muore dalla voglia di sapere del mio ultimo viaggio, così come io non vedo l'ora di confidarmi con il mio più prezioso amico.
Arrivo al Luca's e come al solito Caleb è in ritardo. Ordino due birre, una ovviamente è per mio fratello. Lui arriva dopo una decina di minuti.
«Ciao Matt. Sono di nuovo in ritardo, lo so, ti chiedo scusa.»
«Non preoccuparti Caleb... come è andato l'esame?»
«Come al solito Matty, panico totale fino alla fine, poi appena ho messo la penna sul foglio le formule sono uscite da sole. Lo sai che sono un genio» dice mio fratello sorridendo con aria fiera. Io gli credo subito, so bene che è sempre stato un vero e proprio secchione.
«Matt ti avviso: posso fermarmi solo un'ora e non intendo trascorrerla a parlare di cose normali e noiose come lo studio, quindi parti immediatamente con il racconto del tuo ultimo viaggio, sono pronto!» mi intima.
Mio fratello è decisamente più entusiasta di me per i miei spostamenti nel mondo parallelo.
«Mi sono ricordato di fare delle foto. Eccole qui» inizio a dire, tirando fuori il cellulare dalla tasca dei jeans.
«Mi sono ritrovato in un enorme set cinematografico, questa foto l'ho scattata dopo aver provato a girare intorno ad un palazzo per scappare da alcuni tipi che volevano portarmi in ospedale» spiego mentre mostro la prima immagine.
«Dei tipi volevano portarti in ospedale?! E sei riuscito a scappare senza che ti prendessero?! Sembra la scena di un film! Mio fratello è un mito!» lo dice in modo così euforico che sta quasi urlando, da dietro il bancone Cheryl ci guarda con aria improvvisamente divertita.
«Si, beh, ti assicuro che in quel momento non mi sentivo proprio un mito. Ero intorpidito per lo spostamento e dovevo farla franca a tutti i costi... non è stato il massimo, Caleb.»
«Io dico che è figo. Insomma, questa cosa ti permette di vedere tantissimi posti nuovi e diversi... magari potessi farlo io! Aspetta, magari posso! In fondo abbiamo lo stesso DNA... solo che il mio non è impazzito e mi tiene incastrato qui a Neestown» dice mio fratello quasi mettendo il broncio.
Certe volte, quando si tratta dei miei viaggi, penso che mio fratello deve essere pazzo. Parla in questo modo perché non sa cosa significhi essere un viaggiatore dello spazio. L'angoscia che ti prende quando avverti che stai per sparire, il panico di sapere che potresti ritrovarti in mezzo a luoghi affollati di gente, in mezzo ad autostrade zeppe di auto che sfrecciano ad alta velocità... mio fratello non ha davvero idea di quello che dice. Senza considerare il fatto che potrei anche essere un pazzo malato di mente, che tutto questo potrebbe essere frutto della mia immaginazione. Ho pensato diverse volte a questa opzione, sono stato tentato di farmi vedere da uno specialista, ma la verità è che se così fosse non lo vorrei sapere, ne uscirei distrutto. In qualche modo, prima o poi mio fratello dovrà capire che non bisogna vivere questa situazione tanto alla leggera come fa lui.
«Non scherzare, Caleb. E se fossi come il tipo di quel film? Quello che vive in un mondo tutto suo, ma che in realtà è solo frutto della sua fantasia?»
«Ah sì, ho capito di quale film parli! Ma tu hai delle prove Matt! E hai me che ti ho visto sparire nella piscina di mamma e papà.»
«A proposito di prove, passiamo all'altra foto. Preparati Caleb, è bella forte questa.»
Scorro il dito sul monitor del cellulare per passare alla foto successiva, quella della cartina del mondo parallelo. Quando la trovo Caleb mi prende il telefono da mano e la studia in silenzio, all'improvviso sgrana gli occhi.
«Non ci posso credere, non ci posso credere!»
«Quando l'ho vista la prima volta non volevo crederci neanche io.»
«Qui parliamo di mondi paralleli, lo sai questo Matt? Te l'avevo detto! Che figata, che figata assurda!»
D'istinto scoppio a ridere. Come potrei trattenermi quando l'entusiasmo di mio fratello è così contagioso?
«Anzi no aspetta...» dice riprendendo a parlare, «non sono mondi paralleli, sono realtà parallele.»
«Realtà parallele?» chiedo alzando un sopracciglio.
«Ma sì, Matty. Se fossero mondi diversi non si spiegherebbe la formazione geografica identica fra questo mondo e l'altro...»
«Ok, quindi... realtà parallele... che casino assurdo, Cal» rispondo.
«Deve essere per forza così, Matt. Hai viaggiato in una realtà parallela rimanendo nei confini di quella che in questa realtà è Neestown» spiega lui.
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Oltre ogni logica
Science FictionPrimo di una trilogia che condurrà i lettori Oltre ogni logica, Oltre ogni confine e infine Oltre ogni possibilità. A raccontare le vicende di Matthew Milligan e Megan Mitchell sono i protagonisti stessi. Si alternano, infatti, nell'intera narrazio...