MEGAN
Con il cuore che mi batte all'impazzata, mi allontano più velocemente che posso da casa di Jason. Devo chiamare Scarlett, ma non voglio assolutamente correre il rischio che Matthew possa sentirmi.
Qualche passo più il là non resisto e prendo il cellulare. Comincio a individuare il numero, ma non faccio ancora partire la chiamata. Ho deciso che aspetterò di essere fuori da Bel Air.
Nel frattempo respiri profondi, ecco cosa devo fare.Comincio a inspirare aria, ma troppo velocemente per cui inizio a tossire al punto che sono costretta a fermarmi.
Basta. Non mi va più di camminare. Adesso non voglio fare altro che sedermi e rannicchiarmi abbracciata alle gambe, la posizione che assumo praticamente ogni volta che sono disperata. Probabilmente dovrei sentirmi arrabbiata, offesa addirittura. Invece mi sento solo estremamente delusa.
Faccio partire la chiamata per Scarlett che risponde al primo squillo.«Allora Californiana, hai già aperto qualche pacchetto? Sai credo che dovremmo farlo insieme, magari a telefono con Hailey. C'è sempre il suo zampino quando mamma compra così tanti regali...» poi si interrompe. Io non ho detto praticamente ancora una parola. Questo evidentemente la mette in allarme. «Megan... tutto ok?»
«L'ho fatto, Scarlett, l'ho fatto» sono su di giri, sento il cuore che mi batte all'impazzata.
«Cosa?» chiede di rimando, «cosa hai fatto esattamente?»
«Ho fatto come dicevi tu e ora non lo rivedrò mai più.»
«Megan, dove sei? Ti raggiungo?» chiede e dalla voce capisco che è preoccupata.
Sento in sottofondo una gran confusione: Scarlett deve trovarsi sul set, magari a seguire il montaggio delle ultime scene della terza serie.
«No» rispondo di getto, «restatene là a far accoppiare personaggi immaginari!» improvvisamente mi sento molto nervosa con mia cugina.
«Accoppiare? Megan, ma come parli? Senti, comincia dal principio perché non ci sto capendo nulla... innanzitutto, cosa ti avrei detto di fare?»
«Ho visto Matt... Matthew» aggiungo urlando.
«Bene» esclama lei con voce esultante, «come volevasi dimostrare, non poteva essere altrimenti. E' venuto a cercarti sotto casa, giusto?»
«No, non è andata così. E smettila di voler sempre saperne di più degli altri!» dico, ma me ne pento subito.
Scarlett non risponde, se non con un sospiro: quando sono arrabbiata ho la tendenza a riversare il mio nervosismo su di lei. In genere finisce che litighiamo per poi fare pace sulla panchina delle confessioni. Questa volta, invece, Scarlett non ci casca e con tono più calmo chiede: «Mi racconti dall'inizio come è andata?»
Sono il solito fiume in piena: «Me lo sono ritrovato davanti sulla veranda di Margaret, tra l'altro parlavamo di lui quando è arrivato. Era ancora meglio di quanto mi ricordassi... non è solo bello, ha un che di rassicurante che mi attrae troppo» mi fermo all'improvviso per poi riprendere con un tono di voce ancora più alto, «ti rendi conto di quello che dico? Rassicurante un tipo che non mi ha raccontato nulla di sé... Eppure è così, te lo assicuro. Lui è...»
«Vai avanti» mi intima Scarlett, «continua a raccontarmi cosa è successo.»
Sbuffo, ma poi proseguo senza replicare: «Sta lavorando come giardiniere per i ricconi di Bel Air, a breve forse anche per Margaret. Mi ha vista ed è venuto salutarmi. Scarlett, sapessi che voce profonda che ha. Solo sentirgli pronunciare il mio nome...»
«Megan» mi chiama Scarlett spazientita, in pratica mi sta rimproverando. Continuo a divagare... fatico a concentrarmi.
Respira Megan, respira.
«Mi ha invitata a prendere un caffè a casa del suo amico, stava andando tutto bene, poi ho cominciato a fargli tutte quelle domande... lui non rispondeva mai... io mi sono innervosita... poi è arrivato il suo amico e hanno iniziato a scambiarsi occhiate strane... Mi sono arrabbiata e me ne sono andata» mi accorgo di aver tirato fuori tutto questo quasi senza respirare.
«Però Megan, non mi è chiara una cosa... qual è la cosa che hai fatto che ti avrei detto io di fare?» chiede sinceramente meravigliata.
«Chiedergli dove abita e bla bla bla... ma scusa, hai detto tu che era un tipo misterioso e che mi stava nascondendo qualcosa.»
Sento che Scarlett sospira di nuovo.
«Megan, tesoro, è vero. Ti ho detto che mi sembrava un po' strano che non rispondesse alle tue domande, però non ti ho mai detto di pretendere delle risposte e di fare una scenata come credo tu abbia fatto. Probabilmente hai avuto una reazione esagerata.»
«Ma che dici Scarlett? È esagerato chiedere a un tipo che vuoi conoscere meglio dove abita?» chiedo sentendomi improvvisamente sul punto di piangere.
«No, è esagerato arrabbiarsi ed andare via. Anche creare un po' di mistero è una tattica per sedurre.»
«Ma dai, vuoi farmi credere che Matt non risponde alla mie domande perché crede in questo modo di rendersi più interessante?» sgrano gli occhi: è possibile che sia tutta una tattica?
«Non solo ne sono convinta, ma credo anche che sia riuscito in pieno nel suo obiettivo» afferma Scarlett, ma non aggiunge altro.
Dopo qualche secondo di silenzio chiedo: «E cioè?»
«Megan, si è avvicinato lui alla veranda di Margaret, giusto?» mi chiede, ma senza aspettare la risposta prosegue, «e ti ha invitato lui a prendere un caffè, giusto? Un uomo non invita una donna per amicizia, quindi è interessato a te. E tu, con quella sfuriata, non hai fatto che dimostrare che sei un tantino più avanti di lui... perché tu non sei solo interessata, cara cuginetta, a te piace davvero e beh... da oggi lo ha capito anche Matt.»
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Oltre ogni logica
Science FictionPrimo di una trilogia che condurrà i lettori Oltre ogni logica, Oltre ogni confine e infine Oltre ogni possibilità. A raccontare le vicende di Matthew Milligan e Megan Mitchell sono i protagonisti stessi. Si alternano, infatti, nell'intera narrazio...