Capitolo X

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MEGAN

Come ogni anno lasciare New York non è stato facile, soprattutto per Scarlett. Ieri, prima di partire abbiamo passeggiato un po' per Manhattan con Hailey e come sempre le mie cugine si sono commosse passando davanti alla loro panchina-studio in Central Park. È l'analogo della nostra panchina delle confessioni, ma senza vino, né dettagli piccanti. Lì le mie cugine portavano solo un paio di taccuini: sceglievano a caso una persona di passaggio, cui Hailey rivoluzionava il look disegnando nuovi abiti, mentre Scarlett inventava al volo trafiletti che ne descrivessero la vita passata, presente e futura. La cosa più divertente in assoluto per loro era il momento in cui, noncuranti della reazione del sorteggiato di turno, mostravano tutto alla loro cavia, in genere raccogliendo più complimenti che altro.

All'ultimo secondo Zia Fran e zio Paul ci hanno dato una serie di regali impacchettati, da non aprire subito, ma solo in caso di "attacchi di nostalgia acuta per New York."
Nel mettere la mia parte di regali in valigia ho notato che su uno di questi c'è il nome di mia madre. Probabilmente zia Fran spera di provocare una qualche reazione di mia mamma, tipo una telefonata di ringraziamento e chissà, magari con questo gesto riuscirà ad ottenerla. Io mi limiterò a consegnare il pacco.
Stamattina, anche se un po' scombussolata per il jet-lag, ho deciso di venire ugualmente da Margaret. Devo ammettere di aver sentito la mancanza dei nostri appuntamenti quasi quotidiani e poi dobbiamo riprendere la nostra lettura.

Siamo ad un capitolo stupendo di Orgoglio e pregiudizio, uno dei preferiti anche di Margaret con la quale spesso commentiamo i libri che le leggo. È quello in cui si potrebbe pensare che è Darci ad avere dei pregiudizi poiché dice a Elizabeth che è consapevole che stando con lei umilierebbe se stesso e la sua famiglia, ma ciononostante non vuole che lei. Elizabeth non ha ancora realizzato di amarlo e anche se a lei Darci piace, pretende di più.
«Ed è questo che dobbiamo fare noi donne, cara Megan, pretendere sempre di più» ha appena finito di ripetermi la mia, ormai amica, Margaret.
Questo mi fa pensare subito a Matthew. Mi piace, è ovvio che mi piace. Anzi mentre ne parlavo con Scarlett e Hailey durante il soggiorno a New York ho ammesso alle mie due perspicaci cugine che sento che tra noi ci possa essere qualcosa di più del semplice piacersi. Però le relazioni complicate? Quelle non mi sono mai piaciute. E Matt... ha tutta l'aria di essere un tipo complicato. Insomma, io amo la semplicità e qualcosa mi dice che stare con lui non sarebbe affatto facile.

«Che succede cara? Come mai non vai più avanti?»
Ci penso su un momento, poi decido di parlarle di Matt.
«Margaret, ho conosciuto un ragazzo qualche settimana fa. Io credo... beh insomma, se sono un po' distratta è perché ogni tanto mi tornano alla mente dei dettagli.»
«Dettagli?» chiede Margaret ed ha un'espressione curiosa sul volto che mi fa un po' ridere. Margaret da giovane era un'attrice, anche discretamente brava e fu proprio sul set di un film che conobbe suo marito. Tutto questo ovviamente prima dell'incidente.
«Dettagli del suo volto» rispondo per nulla a disagio a parlarne con lei, «oppure della nostra conversazione.»
«Come si chiama questo esemplare di uomo capace di distoglierti da Orgoglio e Pregiudizio?» chiede sorridendo.
«Si chiama Matthew» poi siccome conosco Margaret e so che è una che sa ascoltare le persone, proseguo confidandole: «Darci me lo ricorda in una sua prerogativa.»
«Già il fatto che lo paragoni a Darci me lo fa diventare simpatico. Ma... mia cara, in cosa sarebbero simili?» chiede Margaret curiosa.
«Nella riservatezza» rispondo sospirando.
Margaret storce un po' il naso, ma non dice nulla. Proseguo a leggere qualche rigo, poi mi fermo di nuovo restando come imbambolata a fissare le pagine del libro.
«Dagli tempo» aggiunge Margaret.
«Non so neanche se...»
...lo rivedrò mai, stavo per dire, quando alzando lo sguardo mi ritrovo lui, proprio lui, a pochi passi da me. Neanche mi sforzo di trovare qualcosa da dire perché ho un unico pensiero in testa: perché mai stamattina ho deciso di non truccarmi. Devo sembrare uno zombie... deglutisco a fatica, sento che mi sta per prendere il panico. Devo dire qualcosa. Mi schiarisco la voce, ma Matt mi precede.
«A quanto pare il destino ha deciso di farci incontrare ancora» dice sorridendo e sembra davvero felice di vedermi.
«Ma chi è?» chiede lecitamente Margaret. Non è per nulla spaventata; io lo sarei stata se non vedessi e sentissi all'improvviso la voce di un uomo nel mio giardino.
«Salve Signora, io sono Matthew, un amico di Megan. Ero nel giardino dei signori Miller a lavorare e ho visto Megan da lontano, perciò ho pensato di passare a farle un saluto» risponde con la sua voce profonda e melodiosa.
«Molto piacere Matthew, io sono la Signora Williams, puoi chiamarmi Margaret. E dove è finito Jason? Non lavora più per i Miller?» chiede lei ed io ho qualche minuto per riprendermi.
«Certo, io sono un suo collaboratore. Gli dò una mano quando posso, lo sostituisco quando lui non c'è.»
È così evasivo quando gli faccio una domanda...
«Beh meglio così direi. Ora che siete in due Rachel non può negarmi la collaborazione del suo giardiniere. Devo andare a parlarle al più presto.»

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