MATTHEWDopo la signora Harrison è il turno dei signori Locke, poi quello dei Miller. Quando finiamo anche da loro Jason dice che è giunto il momento di fare una pausa. Ci sediamo fuori il vialetto dei Miller e rimaniamo lì per una mezz'ora a parlare. Jason mi spiega che ci voleva proprio un mio viaggio da queste parti oggi, nei giorni scorsi è stato impegnato con lo studio e non ha avuto molto tempo da dedicare al lavoro. Oggi mi ha presentato a tutti i clienti da cui siamo stati, ha detto a tutti che quando non ci sarà lui potranno rivolgersi a me... non so perché l'abbia fatto visto che i miei viaggi nello spazio non sono programmati.
Stiamo continuando a parlare del più e del meno e nel frattempo entrambi siamo intenti ad osservare le lussuose ville del quartiere. Ad un certo punto il mio sguardo ricade su una villa in particolare. Non è tanto l'abitazione a meravigliarmi, quanto le persone che sono sedute sotto la veranda. Una signora di mezza età su un dondolo che sembra stia fissando il vuoto mentre ascolta la lettura di una ragazza che è di fianco a lei... e quella ragazza è Megan. Le due donne sono abbastanza lontane da me, ma ormai Megan mi è così familiare che la riconoscerei a qualsiasi distanza.
«Non ci posso credere» inizio a dire, «ma come è possibile?»
«Come è possibile cosa, Matthew?»
«Jason, quanti abitanti ci sono a Los Angeles?»
«Circa quattro milioni... ma perché mi fai questa domanda?»
«Secondo te, come è possibile che questa è la quarta volta che sono qui e ho già visto quella ragazza tre volte?»
«Ma che stai dicendo? Di quale ragazza parli?» chiede Jason.
Non rispondo e continuo a fissare Megan. Jason segue la direzione del mio sguardo e finalmente capisce di chi sto parlando.
«Conosci quella ragazza?» mi chiede.
«Incredibile ma vero... sì, la conosco.»
«E lo trovi incredibile perché...»
«Perché questo vuol dire che mio fratello Caleb ha ragione!»
«Riguardo a cosa ha ragione? Matt, non sto capendo niente!»
«Sai una cosa Jason? Non è importante la quantità di tempo che spendi con una persona. E' importante la qualità del tempo che passi insieme a lei» dicendo questo, mi alzo e vado verso Megan. È la seconda volta che le parole di Caleb mi sono d'ispirazione su come comportarmi con lei.Mentre mi avvicino la osservo. Megan non mi ha ancora notato, è ancora intenta a leggere un libro alla signora al suo fianco. Indossa un jeans e una camicia, ha i capelli sciolti sulle spalle e non è truccata. Nella sua semplicità io la trovo perfetta.
Quando sono a pochi passi dalla veranda, lei alza lo sguardo e mi vede. Interrompe subito la lettura, rimanendo con l'ultima parola sulle labbra che ancora provano a tirar fuori un suono... poi sgrana gli occhi e deglutisce.
Non posso fare a meno di sorridere, ma trattengo la risata per non imbarazzarla. Lei si schiarisce la voce e vorrebbe dire qualcosa, io la precedo.«A quanto pare il destino ha deciso di farci incontrare ancora» inizio per smorzare la tensione. Lei sorride.
«Ma chi è?» interviene la signora seduta di fianco a lei. Deve essere non vedente, non guarda nella mia direzione, d'altra parte probabilmente è per questo che Megan le sta leggendo un libro.
«Salve Signora, io sono Matthew, un amico di Megan. Ero nel giardino dei signori Miller a lavorare e ho visto Megan da lontano, perciò ho pensato di passare a farle un saluto» spiego.
«Molto piacere Matthew, io sono la Signora Williams, puoi chiamarmi Margaret. E dove è finito Jason? Non lavora più per i Miller?» chiede.
«Certo, io sono un suo collaboratore. Gli do una mano quando posso, lo sostituisco quando lui non c'è.»
«Beh meglio così direi. Ora che siete in due, Rachel non può negarmi la collaborazione del suo giardiniere. Devo andare a parlarle al più presto.»
Megan ancora non ha aperto bocca, mi sta fissando con un'aria mista fra incredulità e ammirazione.
«Allora» continua Margaret, «dimmi una cosa Matthew, Megan è sempre seduta vicino a me? Sembra essersi ingoiata la lingua...»
«E' sempre seduta vicino a lei, Margaret. Probabilmente non si aspettava di vedermi qui oggi, ecco perché non parla. Oppure forse non ha piacere di parlare con me, forse dovrei andar via...»
«No! No, non devi!» dice Megan quasi urlando. Stavolta mi scappa un piccolo sorriso e noto che Margaret si gira in direzione di Megan.
«Io, cioè, volevo dire... non mi hai colto di sorpresa, ero solo molto concentrata sul libro, ecco.»
«Megan, tesoro, è la quarta volta che me lo leggi» interviene Margaret.
«Sai una cosa, cara? Per oggi abbiamo finito, mi sento stanca. Che ne dici se riprendiamo domani?»
«Certo Margaret, come preferisci. Solita ora domani, allora.»
«Passa una buona giornata, Megan. Piacere di averti conosciuto, Matthew!»
«Il piacere è stato mio, buona giornata Margaret» dico e lei entra in casa lasciando me e Megan da soli.
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Oltre ogni logica
Science FictionPrimo di una trilogia che condurrà i lettori Oltre ogni logica, Oltre ogni confine e infine Oltre ogni possibilità. A raccontare le vicende di Matthew Milligan e Megan Mitchell sono i protagonisti stessi. Si alternano, infatti, nell'intera narrazio...