Capitolo XXIV

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MEGAN


«Ciao Jason, io ehm... come stai?» mi sento dire appena lui apre la porta di casa e assume un'aria più che meravigliata vedendo me dall'altro lato.

Sono arrivata qui un po' troppo precipitosamente e senza dare a me stessa il tempo di riflettere. Ora inizio a pentirmene vedendo imbarazzo negli occhi di Jason. Ma ormai sono qui e non mi resta che portare a termine la mia missione.

È una settimana che non vedo Matt, sette giorni in cui sono stata da Margaret anche quando non avrei dovuto, compresi il sabato e la domenica... come se Jason e Matt potessero lavorare in uno di questi due giorni! Comunque, sono stata qui praticamente sempre e mi sono pure giocata tutti gli outfits per fare colpo di giorno... senza mai incontrare Matt.

Al quinto giorno Margaret ha capito il motivo delle mie frequenti visite e abbiamo trascorso l'intera mattinata ad analizzare la questione Matt invece di continuare la nostra lettura di Cime tempestose.
«Non sono contraria alle donne che fanno il primo passo» mi ha detto lei in quell'occasione, «ma questo è un caso particolare, parliamo di un uomo che ha bisogno dei suoi tempi per aprirsi con te. Lasciagli i suoi spazi per capire cosa prova e, quando si sentirà pronto per aprirsi, sarà lui a cercarti» mi ha suggerito la mia amica.

Ma durante il nostro ultimo appuntamento non mi è sembrato che Matt avesse bisogno di spazio. Anzi, quando mi ha annusato i capelli prima di salutarci, sembrava che volesse imprimersi il mio odore nella memoria, quasi a colmare il vuoto fino al nostro incontro successivo. Che sapesse già che non ci saremmo visti per un po'? Possibile che in sette giorni Matt non sia mai venuto a Bel Air per lavorare con Jason?

Proprio non riesco a capire il motivo per cui sia improvvisamente sparito. Ecco perché oggi, dopo aver salutato Margaret, mentre stavo imboccando il viale per uscire fuori da Bel Air, le mie gambe hanno autonomamente deciso di fare una deviazione verso casa di Jason per chiedere informazioni su Matt...

«Megan... mi stai ascoltando?» dice Jason interrompendo i miei pensieri.
«Sì, certo che sì, Jason!» dico istintivamente per non sembrare impreparata «...dicevamo?» aggiungo.
Jason sorride, poi torna subito serio.
«Non stavamo dicendo ancora niente, Megan. Ti ho solo chiesto che ci fai qui» dice.

«Io ehm... Matt c'è?» mi ritrovo a chiedere.
«Non c'è» dice e ha tutta l'aria di non voler aggiungere di più.
«È uscito?» domando io.
«Uscito?» chiede Jason sorpreso, «lui non abita qui, Megan» dice infine.
Ma certo, non abita qui e io lo sapevo già.
Quindi che ci faccio io qui?
«Tutto ok, Megan?» chiede Jason.
«E dove si trova?» mi sento chiedere. Non mi piace il modo in cui mi sto comportando, agli occhi di Jason devo sembrare una maniaca ossessionata, ma è lui al momento l'unico punto di contatto che ho con Matt.

«Non lo so. Perché dovrei saperlo?» risponde Jason sorridendo.
«Beh perché... perché siete amici, immagino.»
Jason adesso mi guarda con aria interrogativa.
«Ma questo non significa che io sappia dove si trovi Matthew in questo momento» dice.
Vero.
Ma non so dove cercarlo né a chi altri poter chiedere informazioni su di lui. Jason deve per forza dirmi qualcosa!

«Dove abita, Jason?» chiedo e stavolta ho un tono davvero insistente. Insistente e anche supplichevole.
Jason assume un'espressione incerta.
«Lui abita...» inizia a dire, ma poi si ferma un attimo. «Probabilmente non dovrei essere io a parlare di questo, Megan. Mi dispiace, ma dovrai chiederlo a lui» conclude risoluto e io capisco che non otterrò altre informazioni.
Tuttavia ci provo lo stesso.

«Ho bisogno di parlargli, Jason, è importante» provo ad insistere, «non ho neanche il suo numero di telefono, altrimenti l'avrei chiamato...»
Jason cambia espressione e... cosa è quella, compassione? Devo sembrargli davvero disperata.
«Ok, ho capito» insisto provando a recuperare un po' di dignità, «puoi almeno dirmi se oggi verrà a lavoro?»
«Io, mhmm... non credo, ma non saprei dirtelo con certezza.»
«Jason, l'hai licenziato?» chiedo.
Lui scoppia a ridere.

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