MATTHEW
Mi sveglio e ancora una volta sono a casa mia, sdraiato sul pavimento della mia cucina. Stavolta non provo ad alzarmi subito. Rimango qui sul pavimento e mi porto le mani al viso.
Megan deve odiarmi e ha ragione. Mi odio anche io. Come ho potuto essere così idiota? Fino a quando si tratta di scherzare e flirtare non ho alcun tipo di problema con lei, quando invece le cose si fanno serie inizio a dare i numeri.Che idea può essersi fatta di me? Penserà anche lei che sono un idiota, che voglio solo prenderla in giro.
Ma è esattamente il contrario! Sono così intenzionato a non prendermi gioco di lei che quando si tratta di tirar fuori la verità preferisco tacere piuttosto che raccontarle una bugia. Solo che così facendo non faccio che alimentare i dubbi che ha su di me, non faccio che sbagliare e continuare a peggiorare le cose.
Nell'altra realtà lei è appena andata via infuriata lasciandomi e non credo che avrebbe voglia di rivedermi o di parlare di nuovo con me. Quando e se la rivedrò dovrò fare del mio meglio per rimediare. O forse no. Forse dovrei semplicemente lasciarla andare, dovrei lasciare che la sua vita vada avanti senza di me, perché in fondo forse è giusto così.
Insomma, guardiamo in faccia la realtà: proveniamo da realtà diverse, probabilmente la sua non esiste neanche, forse è tutta un'invenzione del mio cervello malato. Quale destino sarebbe così tanto cattivo da volere che due persone come noi stiano insieme? Un destino bizzarro e crudele, ecco la risposta.
La verità è che lei mi piace. Intendiamoci, non sono innamorato di Megan, però mi piace trascorrere il tempo con lei, scherzare con lei e... sì, flirtare con lei. Il problema è che, se davvero lei e la sua realtà esistono, credo che queste cose piacciano anche a Megan e data la situazione questo non porterebbe a niente di buono. Quindi meglio chiuderla qui, dimenticare la cosa e andare avanti.Solo che adesso so che se tornerò ancora a Los Angeles la incontrerò di sicuro. Lei lavora per la signora Margaret e casa di Jason è nello stesso quartiere in cui abita lei, quindi a meno che non mi capiti di viaggiare durante la notte direi che ora come ora le probabilità che io la incontri sono abbastanza alte. Ok, se così dovesse essere la lascerò stare, non le andrò più a parlare e non interferirò più nella sua vita.
Sempre che sia quello che vuole davvero anche lei... ma certo che lo vuole, mi ha appena scaricato, accidenti!Sono ancora sdraiato sul pavimento della mia cucina quando sento la serratura della porta di casa far rumore, quindi la porta si apre.
«Allora ci sei, brutto stronzo!» sento dire.
Non ho bisogno di alzare lo sguardo per sapere di chi si tratta. È il mio padrone di casa, Roger. Direi che è arrivato il momento di tirarsi su, faccio per alzarmi ma non ne ho il tempo, lui mi è già addosso e mi pianta un pugno nello stomaco, facendomi nuovamente accasciare sul pavimento. Mi porto un braccio nel punto in cui sono stato colpito, mi contorco dal dolore mentre una smorfia prende forma sul mio viso.
Maledizione, mi ha colto di sorpresa. Immaginavo che ce l'avesse con me dato il modo in cui sono sparito lasciando quei due fuori la porta, ma non pensavo di dovermi aspettare addirittura una reazione del genere. Ok, direi che Roger non è esattamente il tipo di persona con cui si può discutere.
«Brutto idiota, che diavolo ci facevi per terra, sei fatto? Eri ubriaco marcio? Per questo ti sei addormentato lì? Come ti sei permesso di mandare all'aria una delle visite all'appartamento?» Lo dice battendo più volte i pugni sul tavolino di fronte al divano. Credo lo stia facendo per evitare di infierire di nuovo su di me, riversando su di esso tutta la sua rabbia. Io devo ancora riprendermi dall'improvviso colpo ricevuto e ho ancora i muscoli del corpo deboli per via del viaggio. Le sue parole in questo momento sono la cosa che mi interessa di meno, ma lui non sembra intenzionato a fermarsi.
«Sei un buono a nulla, lo sai? Non vedo l'ora di mandarti finalmente via di qui, meriti di finire in mezzo ad una strada! Ti lascio stare ancora qui dentro solo perché mi fai pietà, sei solo un povero squattrinato!»
Questa parola mi fa venire in mente che ho dei soldi, li tiro fuori e glieli metto in mano. Finalmente si calma. Osserva le banconote per qualche secondo, una strana smorfia gli compare sul viso, poi riprende a parlare.
«Mi stai prendendo in giro? Cosa dovrei farmene di questi?» chiede.
Merda, gli ho dato i dollari! Ancora stordito per il viaggio, non mi sono ricordato che le banconote che avevo in tasca non sono di questa realtà ma della Terra. Allungo una mano per riprendermele, lui è più veloce di me e le strappa prima ancora che io riesca solo a sfiorarle. Perfetto. In questo modo ha mandato a puttane chissà quante ore di lavoro nell'altra realtà. E ovviamente non potrò mai spiegare la cosa a Jason senza che mi prenda per pazzo.
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Oltre ogni logica
Science FictionPrimo di una trilogia che condurrà i lettori Oltre ogni logica, Oltre ogni confine e infine Oltre ogni possibilità. A raccontare le vicende di Matthew Milligan e Megan Mitchell sono i protagonisti stessi. Si alternano, infatti, nell'intera narrazio...