EPILOGO

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MATTHEW

Apro gli occhi e intorno a me è tutto buio. Sono sdraiato sull'asfalto e so benissimo perché.
Ho viaggiato per l'ennesima volta nello spazio, il che era del tutto prevedibile.

Appena arrivato a Los Angeles non ho fatto in tempo ad assumere lo zenzero che sono corso da Megan.

Dovevo rivederla. E rivederla mi ha causato una fortissima emozione. Quando l'ho baciata il mio cuore ha iniziato a battere all'impazzata nel petto, subito dopo quell'istante sono sparito per ritrovarmi qui.

Però non avverto alcun mal di testa, per cui in base a quanto ho appreso finora, questo deve essere stato un viaggio volontario.

Ma perché mi sono spostato? Voglio dire, ero finalmente riuscito a baciare Megan, cosa che desideravo fare da ormai tantissimo tempo... di certo sparire sotto i suoi occhi non era un mio desiderio.

Comunque sono di nuovo a Los Angeles, lo so perché se fossi a Neestown a quest'ora sarei steso sul pavimento della mia cucina.

Quindi devo assolutamente tornare al più presto da Megan, lei in questo momento sarà impaurita e si starà domandando come sia possibile che io sia appena sparito davanti ai suoi occhi...

Il giorno in cui l'ho conosciuta ed è iniziato il dilemma su quando e come dirle la verità mi sembra lontanissimo, non sono mai riuscito a confessarle niente e ora è successo l'irreparabile proprio davanti ai suoi occhi e proprio nel peggiore dei momenti.

Devo sbrigarmi e correre da Megan prima che posso per tranquillizzarla, mi ordino, uscendo dalla stradina in cui sono capitato.

Mi guardo intorno provando a capire dove sono finito, ma questo esatto punto di strada ovviamente non mi è familiare, né mi ricorda minimamente Los Angeles.

Inizio a camminare in una direzione qualunque... questa parte di città è stranamente deserta e non incontro nessuno che possa darmi delle indicazioni. Inoltre sembra essere abbandonata da anni, le strade sono sporchissime e ci sono cespugli incolti nel bel mezzo delle carreggiate.

Continuo a camminare e ho sempre più l'impressione di essere in una città fantasma, sono in questo posto ormai da venti minuti e non c'è anima viva in giro. I negozi sono tutti chiusi, non c'è illuminazione per strada... ma dove mi trovo?

Cammino per altri venti minuti, poi mi ritrovo davanti ad un cartello logoro e decisamente segnato dal tempo.

Benvenuti a Sitro, Naiga.

Sitro? Naiga?
Questi posti non mi dicono niente. Passo velocemente in rassegna tutti i nomi delle città e degli stati della realtà parallela studiati con Caleb nell'ultimo mese, ma sono sicuro che nessuna città si chiami Sitro e nessuno stato si chiami Naiga.

Mi prende il panico... ma dove sono finito?

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