XX.

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HARRY'S POV.

Se n'era andata.

Non c'era altro da dire.
Se ne era solamente andata, senza sapere neanche quando sarebbe tornata.
E io avevo continuato a guardarla mentre i dottori trascinavano via la sua barella.
Non avevo voluto staccare gli occhi dai suoi nemmeno per un secondo, e adesso che non c'era più, avevo l'estremo bisogno di cedere.
Volevo sfogarmi, sfogare tutta la rabbia che avevo in corpo ma non sapevo come.

Come aveva potuto farle questo? Come aveva potuto farlo a lei e anche a me?
Cosa gli era passato per la testa?

"Harry!"

Mi voltai sentendo la voce di Niall dietro le mie spalle.

"Se n'è andata Niall."

Era l'unica cosa che riuscivo a dire.

Il biondo mi strinse in un forte abbraccio sapendo che le mie lacrime sarebbero scese di lì a poco.

Non riuscendo a trattenermi, gli dissi la verità.

"È stata Nadine Niall, con le sue tre puttane da battaglia, Rose, Karly e Mary."

Si staccò da me e mi guardò come se avessi annunciato per certo l'apocalisse.

"Come hai detto?"

"Hai sentito bene Niall. E adesso andiamo da lei."
***

Mi diressi verso casa di Nadine superando i limiti di velocità.
Probabilmente avrei dovuto pagare qualche multa che sarebbe arrivata per certo a casa nei prossimi giorni, ma la cosa mi preoccupava quanto ad un pilota preoccupa un pezzo di vetro sul tetto di una casa, e cioè niente.

Pilota, aereo, volo, Margaret.
Margaret doveva affrontare innumerevoli ore di volo in quelle condizioni.
Cazzo quanto avrei voluto essere su quel volo.

Ne avrei sicuramente preso un altro per raggiungerla se non avessi avuto da lavorare per il prossimo album.

Quando arrivai a casa di Nadine, due volanti della polizia e innumerevoli fotografi si trovavano già di fronte all'abitazione.
Dietro di me, parcheggiava Niall.

Appena uscii dalla macchina, non badai ai flash che mi furono puntati addosso, l'unica cosa che davvero mi interessava era la porta di casa che era appena stata aperta facendo uscire la mia 'ragazza' ammanettata.

In quel momento la rabbia prese il sopravvento, facendomi dimenticare che probabilmente nel giro di pochi minuti sarei finito sulla bocca di mezzo mondo.

Mi diressi a passo svelto verso di lei, scortata da due agenti.

Appena capirono le mie intenzioni, uno di loro mi trattenne.

"COME HAI POTUTO NADINE? QUANTO IN BASSO RIESCI AD ANDARE?"

Il suo sguardo trasmetteva panico ed era quello che volevo per lei.
Volevo che si sentisse così perché forse solo così avrebbe capito la gravità delle sue azioni.

Non disse niente.
La tirarono giù per la testa per farla entrare in macchina e in un attimo non c'era più.

Ignorai le urla dei giornalisti che mi facevano domande su domande, chiudendomi in macchina e dirigendomi verso casa.
Avevo bisogno di sfogarmi.
***

MARGARET' S POV.

"G..."

La mia amica scostò gli occhi dal suo libro per guardarmi.

"Dimmi Maggie."

"Voglio che mi racconti di cosa sta succedendo fra te e Louis!"

La vidi sorridere e guardarsi le ginocchia.
Avrei detto fosse un po' imbarazzata.

Let me be. || Harry StylesDove le storie prendono vita. Scoprilo ora