XXXVI.

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5 Luglio.


Ero stanca, ero estremamente stanca.


Non avrei mai pensato di arrivare a questi livelli di stanchezza, soprattutto a inizio processo.


Ero partita bene, con la voglia di reagire a quello che mi avevano fatto, e invece avevo sottovalutato la situazione.


Fortunatamente adesso mio fratello era qui, insieme a Giorgia e insieme riuscivano ad essere il giusto mix per la mia felicità.


Quella mattina ci pensò Hugh a svegliarmi.

Lui era l'esatto contrario di me la mattina. Fin da piccolo amava svegliarsi molto presto, quasi all'alba, mentre io dormivo fino a tardi, spesso fino all'ora di pranzo.

Lui amava studiare la mattina mentre io spesso facevo le nottate sui libri.


"ehy Maggie, Svegliati Maggie!!! Ci sono notizie importanti!!!"

Sentii la sua voce entusiasta mentre scuoteva le mie spalle.


"mmmh... Hugh se è una bugia ti giuro che appena trovo la forza, ti riempio le tasche di piombo e ti butto in piscina..."


Lo sentii ridere.


"No scema, si tratta del processo! L'avvocato Smith ha appena chiamato, le accuse su di te sono cadute!"


Di colpo aprii gli occhi e mi alzai a sedere come se fosse appena scoppiata una bimba in giardino.


"cosa stai dicendo Hugh?!"


"Preparati, L'avvocato Smith sta arrivando per parlarne!"


Non me lo feci ripetere due volte e corsi in bagno.

***


Passò un'ora ed il Campanello suonò.

Avevo aspettato tutta l'ora seduta sul grande divano bianco di pellenella sala principale, come quando si aspetta il proprio turno durante gli esami universitari, con l'ansia.


Quando il Signor Smith attraversò la soglia della porta, avanzando verso di me e salutandomi, mi alzai in piedi come se avessi visto un fantasma.


"Signor Smith la prego, non mi tenga sulle spine e mi dica cosa è successo."


"Certo signorina Grosvenor, di fatto la cosa è molto semplice: volontariamente uno dei camerieri dell'Excharge ha confessato di aver messo lui stesso la telecamera in quel bagno. La polizia stamani si è recata nella sua abitazione ed ha trovato centinaia di video riportanti donne seminude in tutti i bagni del locale. Un pervertito insomma, ma per lo meno un pervertito onesto..."


Le parole del mio avvocato furono la ciliegina sulla torta per ritrovare un po' di tranquillità.

Sorrisi finalmente togliendomi il peso che portavo nel petto, capendo finalmente che da lì a poco tutte le cose sarebbero tornate al loro esatto posto.


6 Luglio.


Harry's POV.


"Americaaaaaaaaaa!!!!"


L'urlo di Niall unito a quello di Louis mi fecero sobbalzare dallo spavento.

Due cretini che urlavano nel bel mezzo dell'aeroporto di Heathrow non potevano che essere loro.


Però stranamente mi fecero ridere.


Erano così entusiasti di tornare negli States che contagiarono pure me.


"Hazza aiutaci!"

Avevano preso uno dei carrelli per le valigie fino a quel momento abbandonato un un angolo vicino a due poltroncine e volevano che li spingessi lungo l'enorme corridoio bianco a vetri.


"Voi due siete fuori!"


"Guarda che me ne accorgo quando fai il finto serio e sotto i baffi già ridi Harold! Finiscila e spingici!" disse Louis.


"E va bene!" mi misi a ridere.


Presi fra le mie mani il carrello e lo spinsi montandovi sopra come se fosse un monopattino.

Ottimo pane per i fotografi che si trovavano al piano di sotto e che stavano scattando foto dalla vetrata.


"Ma cosa st..???"

La voce diSophia fu coperta dalle grosse e grasse risate di Liam che le stava accanto. Durò molto poco prima di cedere anche lei in una fragorosa risata che interruppe solo per leggere il messaggio che le era appena risata.


"ehy attenzione! Chi è?? Devo picchiare qualcuno?"

Disse Liam prima di rimettersi a ridere.


Vidi la ragazza sorridere.

"Non devi picchiare nessuno amore!" Lo guardò.


"E' solo Margaret." e posò gli occhi su di me.


La guardai sperando che qualcuno le facesse la domanda che avrei voluto farle io.


"Salutala! Cosa ti ha detto?"


Grande Niall, grandissimo Niall!!! In quel momento avrei voluto correre nudo per tutto l'aeroporto e con solo una bandiera dell'Irlanda legata al collo.


"Niente di che, mi ha semplicemente informato che fra due giorni la corte si riunisce per decidere del processo e lei non si sente ancora molto bene, penso abbia avuto una ricaduta."


"Che genere di ricaduta?" chiesi stavolta io.


"aspetta, chiedo."


Il messaggio arrivò quasi subito.


"Dice che ha ancora dolori al torace e che fra tre giorni tornerà in Francia per della terapia, appena finito il processo."


Let me be. || Harry StylesDove le storie prendono vita. Scoprilo ora