XXXV.

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28 GIUGNO.

HARRY'S POV.

Ero all'aeroporto di Helsinki,
ero in un maledetto aeroporto diretto a Londra.
Avrei dovuto portare subito il mio culo a Los Angeles per andare da lei ma il Management me lo impediva.
Dovevo continuare a lavorare per il nuovo album.

E quindi non potevo far altro che seguire gli altri per imbarcarmi su quel fottuto aereo.

Davanti a me c'era un Niall entusiasta di tornare a casa, un Louis fisso con il telefono in mano a parlare con Giorgia e un Liam calmo ma comunque felice.

Cosa cazzo si dicevano a giornate Louis e Giorgia Dio solo lo sa ma da una parte ero felice di vederlo felice.

Continuava a ripetere a noi e a tutto lo staff che era solo un'amica, ma chissà perché quando Josh commentò il suo culo dicendo che sarebbe stata una bella scopata, Louis l'ha congelato con un solo sguardo...

Ad ogni modo ero felice anche perché loro due erano l'unica mia fonte di notizie riguardanti Margaret.

Per giorni avevo provato a cercarla con chiamate e messaggi ma niente, lei non rispondeva.

"Ehy Liam..."

"Harry dimmi!" Mi rispose girando la testa verso di me mentre saliva la scaletta per imbarcarsi.

"L'hai sentita oggi?"

"No Harry, oggi non l'ho sentita. Considerando che qui sono 18, in America dovrebbero essere le..."

"Sono le 8 di mattina, Liam, le 8... te e la matematica avete litigato da piccoli? Che problemi hai?!"

"Non fare tanto il simpatico, riesci a fare i conti solo perché ti importa del suo fusorario!"

Provai a ridere con lui.

"Comunque Harold appena la sento ti avverto."

Non feci in tempo a ringraziarlo che un Louis agitato si fiondò di fronte a me.

"L'ho sentita io ragazzi, adesso, ed è nei problemi. Nadine ieri al processo l'ha accusata di aver messo lei stessa la telecamera e potrebbe incorrere in un concorso di colpa per violazione della privacy e per istigazione alla violenza."

"Cosa cazzo stai dicendo Lou?" La mia voce quasi tremava.

"La verità Harry. Saliamo, devo scrivere una testimonianza per lei, subito."
***

Aiutai Louis a scrivere la lettera, cercando di non tralasciare niente.

Appena arrivammo a Londra, mi promise che l'avrebbe inviata subito, non appena fosse entrato in casa.

Ed io? Cosa potevo fare io?
Niente, un bel niente, un bel fottuto niente.

Entrai in casa, poggiando le valige all'ingresso e respirando profondamente.
Mia madre era sicuramente venuta qui, sentivo il profumo che spruzzava nelle stanze fin da quando ero bambino.

Fu proprio l'odore di frangipani a rilassarmi un po'.

Dio quanto avrei voluto averla qui, Dio quanto avrei voluto fare sesso con lei sul tavolo della cucina per rilassarmi dopo il viaggio.

Stupido lo so, con tutto quello che stava capitando, il mio pensiero era farmela sul bancone accanto al microonde...
Ma era la verità. Lei mi faceva saltare la testa.

29 GIUGNO.

MARGARET'S POV.

I giorni si susseguivano in maniera monotona e lenta.
L'unica botta di vita che mi faceva ancora sentire viva era l'infamante accusa che Nadine aveva fatto nei miei confronti.

Let me be. || Harry StylesDove le storie prendono vita. Scoprilo ora