XLV.

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Ho pensato di sdebitarmi con la mia fantastica ladyherm e così ho scritto velocemente. Ad ogni modo questo capitolo è per te, per dirti grazie perché mi ascolti sempre, anche quando ti parlo del mio Beautiful, soprattutto per quello!
Scusate per gli errori!
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Tornai subito a casa , mi buttai nel letto e pensai a quanto fosse stato bello rivederlo, provando ad addormentarmi.

La mattina dopo fui svegliata dalla suoneria del mio telefono.
Mi voltai per vedere se Gi fosse tornata ma non la vidi accanto a me.
La suoneria riecheggiava nella casa silenziosa.

"Pronto..."

"Miss Grosvenor, chiamo dalla redazione di Vogue."
***

GIORGIA'S POV.

Mal di testa.
Stronzo di un mal di testa del cazzo.

Ok io e Louis avevamo bevuto ieri nella sua stanza, ma non tanto.

Ad ogni modo avevamo finito per fare sesso nel bagno e poi nel letto.
Come c'eravamo finiti nel bagno?
Ah si, perché Louis si era sporcato la maglia con il suo cubano ed ero andata ad aiutarlo pulirsi.

Della serie ogni scusa è buona...

Le coperte erano così soffici che quasi facevo fatica ad aprire gli occhi.

Giorgia dai, alza il culo cazzo.

Lentamente mi voltai aprendo gli occhi aspettandomi di trovare Louis accanto a me.

Immagini di lui sopra di me ieri sera mi invasero la mente. Era così bello, con la pelle umida di sudore.

Il letto vuoto al mio fianco mi riportò alla realtà.
Avevo fatto così schifo da farlo scappare appena sveglio?! Aveva trovato la forza di alzarsi?!

La curiosità mi fece muovere.
Mi alzai dal letto andando verso il salotto della suite.
Appena entrai nella stanza, delle voci animate e la porta socchiusa attirarono la mia attenzione.

Decisi di uscire per sentire di che cosa si trattava.

"Cazzo fai Giorgia sei nuda..." dissi fra me.
Corsi di nuovo nella camera da letto, afferrai le mutande ma del reggiseno nemmeno l'ombra...
Vidi la valigia di Louis appoggiata sul pavimento e decisi che avrei sacrificato una delle sue magliette.
Presi la prima che trovai e mi precipitai di nuovo alla porta.

Quando l'aprii, lo spettacolo davanti a me fu il medesimo: Louis in mutande appoggiato alla porta, Sophia ancora in pigiama appoggiata pigramente alla spalla di Liam, quest'ultimo attento, insieme a Niall a guardare e ad ascoltare un Harry in preda ad una crisi di nervi.
Stava camminando avanti ed indietro per il corridoio.

"Ma che sta succedendo qui?"dissi guardando Louis.

"Eh, l'Harry qui presente ha fatto una cazzata Gi."

"Non ho fatto una cazzata Lou, non ho fatto un bel niente io, non è colpa mia." Disse Harry fulminandolo con lo sguardo.

"Ok, qualcuno può spiegami cosa succede?" Chiesi confusa.

"Quando Maggie è andata via stanotte, è salita Sara per parlare con Harry. Pare che non sia stato lui a chiamarla, fatto sta che lei era qui stanotte e l'hanno fatta salire fino alla sua stanza." Mi rispose la voce assonnata di Sophia.

"Ma Sara chi? E comunque Maggie lo sa?" Chiesi di nuovo.

"Sara Sampaio, e si Margaret lo sa o lo saprà a breve visto che è su tutti i giornali stamattina.." disse Harry in tono disperato.

"Bene, fantastico. Harry sinceramente sei stato tu a chiamarla? Perché se vuoi che ti dia una mano devi dirmi la verità..."

"Giorgia lo giuro, non sono stato io a chiamarla. Ci ho solamente parlato per telefono perché mi aveva chiamato per sentire come stava andando il tour e le avevo detto che alloggiavo qui, così tanto per parlare. Non c'è stato nessun invito o cose del genere."

I suoi occhi mi supplicavano.

"Ok, che ore sono?" Chiesi guardando Louis, che mi rispose dicendo
"Sono le 9:15 piccola."

"Ok, mi preparo e vado a casa da lei, ci parlo io ok Harry? La chiamo adesso per sentire se sa qualcosa oppure no."
***

Tornai velocemente in camera seguita da Louis che chiuse la porta dietro di noi mentre io mi affrettavo a cercare il telefono.

"Ehy Gi..."

Mi voltai per guardarlo senza dire una parola.

"Ti sta bene la mia maglietta addosso."

"Grazie Louis!" Gli sorrisi e mi voltai di nuovo, abbassandomi per cercare il telefono nella borsa poggiata per terra.

"Mi chiedevo come sarebbe vederti indossare una mia maglia sempre..."

La sua voce bassa mi pietrificò.

Come aveva detto?!?!?!

Mi girai velocemente con ancora le mani nella borsa per guardarlo negli occhi.
Il suo sorriso era un'opera d'arte e i suoi occhi erano puntati nei miei.

"In che senso Louis?"

"In quel senso Giorgia. In che senso vuoi che te lo dica?!"

"Non lo so, magari avevi intenzione di creare una linea di moda e mi volevi come testimonial, o semplicemente me le volevi regalare..."

"Sei seria quando parli Gi?!" Disse lui ridendo.

Si, infatti, sono seria quando parlo?!

"Probabilmente sono sempre un po' ubriaca!" Dissi io alzandomi e andando verso di lui.

Le sue mani cinsero i miei fianchi quando gli fui davanti.

"Prima però voglio dirti tutto, così deciderai poi."

"Lou lo so che ti sei visto con altre ragazze, dopotutto non avevamo nessun impegno io e te."

"L'ultima è stata tre settimane fa."

Lo guardai sorridendo, assaporando quel piccolo momento di sincerità fra me e lui e pensai che davvero avrei voluto indossare le sue magliette tutti i giorni.

Rimanemmo in silenzio per dei secondi guardandoci negli occhi ma poi l'entusiasmo mi sovrastò.

"Direi che potremmo iniziare con quella nera che ho visto in valigia!"

Non riuscii a finire del tutto la frase che lui mi aveva preso in braccio portando le mie gambe ai suoi fianchi e dirigendosi verso la camera da letto, tutto questo con in sottofondo la sua risata, e di conseguenza la mia.
***
Presi il telefono quaranta minuti più tardi, dopo aver fatto sesso con Louis in camera e dopo averlo preso in giro per essere inciampato sulla valigia nell'intento di andare in bagno.

Lo schermo mi avvertiva che Maggie mi aveva inviato un messaggio.

Maggie: Mi ha chiamata Vogue, domani ho un appuntamento a L.A. per un intervista.

"Tutto ok? È Maggie?" Chiese Louis avvicinandosi al bordo del letto dove ero seduta.

"Si, L'ha chiamata Vogue per un'intervista domani."

"Ti ha detto niente di Harry?"

"No, non ha scritto niente su quello." dissi io alzandomi per baciarlo sulle labbra.

"Baciami ancora un migliaio di volte prima di andartene Gi!" Disse ad un millimetro dalle mie labbra.

Lo accontentai baciandolo di nuovo per poi chiedergli

"Da qua dove andrai? Torni a Londra?"

"In realtà no, torniamo tutti a Los Angeles, così ho tempo di stare un po' con te prima di Seattle."

Mio Dio pensava già a passare del tempo con me... Forse stavo sognando..

"Ok, quando partite voi?"

"Partiamo stasera dall... perché mi guardi in quel modo?!" Disse lui ridendo.

Non pronunciai una parola quando vidi che anche lui stava iniziando a pensare a quello a cui pensavo io.

Let me be. || Harry StylesDove le storie prendono vita. Scoprilo ora