4 - Doccia fredda

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L'ufficio della professoressa Tassorosso si trovava vicino alle serre, e Celaena non ci mise molto a raggiungerlo. Una volta arrivata trovò la porta chiusa, e nonostante il suo primo impulso fosse quello di entrare comunque mandando via chiunque le stesse occupando il posto, pensò che mostrare un po' di pazienza avrebbe potuto aiutarla a promuovere la sua causa.


Pazienza... dopotutto un motivo c'era se non era stata smistata in Tassorosso.


Finalmente la porta si aprì lasciando uscire la stessa ragazzina che poco prima le aveva recapitato il messaggio in biblioteca. Quella arrossì vistosamente alla vista della Serpeverde e scappò via in tutta fretta.

Non era neanche arrivata in fondo al corridoio che Celaena era già entrata nello studio chiudendosi la porta alle spalle.


Prese un gran respiro e con la voce più calma che potè disse: "Buongiorno professoressa" in modo da rendere manifesta la sua presenza.

La professoressa alzò lo sguardo dai compiti di Erbologia che stava correggendo e le sorrise facendole segno di avanzare.

Lo studio era immerso nella luce del sole che penetrava da una grande finestra alle spalle della scrivania, dando ai capelli castani della professoressa una sfumatura ramata.

Davanti alla scrivania erano posizionate due poltroncine in pelle, e fu su una di quelle che Celaena si sedette compostamente.

Stava pensando a un modo carino e non maleducato per cominciare il discorso (dopotutto solo qualche minuto prima aveva fatto un'insinuazione non molto gentile riguardante l'aver esagerato con il whisky incendiario...) ma la professoressa la precedette.

"Buongiorno a te mia cara" disse infatti Tosca con un sorriso. "Cosa posso fare per te?"

Certo, pensò Celaena. Come se non sapessi come mai sono qui...

"Volevo parlarle a proposito di questo" disse invece appoggiando la pergamena con i turni, ormai tutta stropicciata, sul tavolo.

"Vede, credo che abbia commesso un errore, perché non è possibile che..."

"Oh no, nessun errore mia cara. Ti posso assicurare che questi abbinamenti sono stati fatti dopo una ponderata e attenta riflessione." La interruppe Tosca sempre sorridendo.

"Be', allora avrete sicuramente riflettuto sul fatto che io e Stefan riusciamo a malapena a sopportare di essere nella stessa aula durante le lezioni, figuriamoci durante un'intera ronda notturna!"

"E poi è sempre così infantile e arrogante" concluse dopo aver ripreso fiato "Non penso di poterlo sopportare!"

"Infatti questo è esattamente il motivo per cui vi ho messo in coppia insieme" rispose cortesemente la professoressa lasciando Celaena alquanto confusa. "È da sei anni che vi osserviamo litigare anche per il più insignificante dei pretesti: ho ritenuto opportuno costringervi a imparare a collaborare, e questo è l'unico modo che sono riuscita a trovare. Nella vita non potrai sempre sceglierti le persone con cui avrai a che fare: con certe ti troverai bene, con altre non vorresti sprecare neanche un secondo del tuo tempo, ma la maggior parte delle volte l'unica soluzione è fare buon viso a cattivo gioco".

"Lo accusi di essere infantile... bene. Allora dimostra di essere più matura di lui" concluse infine.


Celaena aveva nel frattempo abbassato lo sguardo, colpevole. Quello che aveva detto di Stefan era senz'altro vero, ma era altrettanto vero che lei non si fosse dimostrata migliore di lui, orgogliosa com'era.

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