11 - Incontri dimenticati

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I giorni passavano quasi tutti uguali: si svegliava, faceva colazione, provava a studiare e alla fine seguiva Orion e altri Serpeverde a giocare a palle di neve nel parco, o a fare qualsiasi altra cosa che non fossero compiti.

Helena era rimasta solo per festeggiare il suo compleanno e poi era tornata a casa per le vacanze, così Celaena trascorreva praticamente tutto il tempo con Orion. O meglio, con lui trascorreva il tempo che non passava a rimuginare da sola giù nella Camera Segreta (come l'aveva battezzata lei) o su alla torre di Astronomia quando la Camera era già occupata da suo padre.

Era già arrivato gennaio, di lì a una settimana sarebbero ricominciate le lezioni, e lei non sapeva ancora cosa fare: doveva tagliare definitivamente i ponti con Stefan o poteva continuare ad essergli amica nonostante quello che il padre si aspettava da lei.

Avrebbe tanto voluto parlarne con Helena: era sicura che l'amica avrebbe saputo consigliarle bene e che avrebbe capito la sua situazione.

C'era stato un momento in cui aveva anche pensato di confessare tutto a Orion, ma poi aveva subito cambiato idea pensando che non sarebbe stato affatto opportuno.

Peccato che alla fine si ritrovò lo stesso a dover affrontare l'argomento, e di certo non nel modo in cui avrebbe voluto.

Quella sera si era addormentata su uno dei divanetti della Camera, e non era quindi tornata in dormitorio.

La mattina seguente, quando ritornò in Sala Comune, la trovò deserta, a parte Orion che stava camminando su e giù con aria spiritata: sembrava che non avesse chiuso occhio per tutta la notte.

Quando la vide le andò incontro prendendola per le braccia e scuotendola: "Si può sapere dove sei stata? È tutta la notte che ti aspetto, ho provato anche a cercarti e non ti ho trovata... dov'eri finita?"

Celaena rimase abbastanza stupita dal comportamento dell'amico e cercò di tranquillizzarlo: "Cosa mai mi sarebbe potuto succedere?" chiede sorridendogli, cercando di sdrammatizzare.

"Perché non me lo dici tu!?" ribattè lui con un tono che alla ragazza non piacque: aggrottò le sopracciglia facendogli capire che non capiva di cosa stesse parlando.

Orion alzò allora gli occhi al cielo e continuò: "Davvero pensavi che fossi così stupido da non accorgermene? È da un bel pezzo ormai che non sembri più tu... sei stranamente gentile con tutti –Grifondoro compresi-, non proponi più di andare a fare qualche giretto notturno solo per il gusto di violare il coprifuoco... e vogliamo parlare dell'ultima volta che ti ho proposto di organizzare qualcosa ai danni di Stefan? Mi hai detto di lasciar perdere!" adesso sembrava arrabbiato e Celaena preferì continuare a non dire niente.

Ci pensò lui a riempire il silenzio: "Che cosa ti ha fatto? Sei così da quando hai iniziato le ronde insieme a lui, e adesso sembri perfino dispiaciuta che lui non sia rimasto a scuola per le vacanze. Se ti ha fatto qualcosa, se ti ricatta in qualsiasi modo... gliela facciamo pagare, insieme, come ai vecchi tempi..."

"No, Orion, non è così, davvero!" si affrettò ad interromperlo. L'idea che Stefan la stesse ricattando la fece sorridere, ma si affrettò a tornare seria visto lo sguardo che Orion le aveva scoccato.

"Adesso siediti, ok?" disse quindi prendendo posto su un divano e facendogli segno di sedersi accanto.

Ormai non aveva via d'uscita, avrebbe dovuto raccontargli tutto, magari evitando alcuni particolari...

"Non è successo niente del genere, va bene? Adesso vedi di calmarti. La verità è che io... ecco, io non odio più Stefan come una volta. Lo so che può sembrarti strano, ma durante le ronde abbiamo avuto occasione di parlare e... non è poi così male come pensavo. E non te l'ho detto non perché penso che tu sia stupido" continuò facendo riferimento a quello che il ragazzo aveva detto poco prima "ma perche non sapevo come avresti reagito". Prese respiro e lo guardò cercando di capire quale sarebbe stata la sua reazione.

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