9- Buon compleanno (parte 2)

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Le finestre dei dormitori della Casa di Serpeverde, essendo le stanze nei sotterranei, erano incantate in modo da mostrare il tempo che realmente c'era all'esterno.

Quella mattina dei bei raggi di sole penetravano attraverso le tende semichiuse del letto a baldacchino di Celaena, illuminandole il viso sereno e sorridente.

Si era svegliata tardi, ma essendo domenica poteva permetterselo, e stava fissando il soffitto ripensando a quello che era successo la sera prima, o volendo, quella stessa mattina molto presto.

Stefan aveva cominciato ad avvicinarsi sempre di più, e lei era semplicemente andata in tilt: il cervello aveva smesso di funzionare e non si sentiva più salda sulle gambe. Fortunatamente c'era il ragazzo a sorreggerla.

Quel primo bacio era stato breve e innocente, dolce e delicato.

Quello era stato il primo bacio che Celaena avesse mai dato, e nessuno più di lei poteva essere stupito del fatto che l'avesse condiviso proprio con Stefan Grifondoro.

Si era ritrovata impreparata: non sapeva come 'rispondere'.

Prima di avere il tempo di pensare a qualsiasi cosa se non: già finito?, Stefan si separò da lei guardandola preoccupato, come a chiedersi se con quel gesto così inaspettato non avesse firmato la sua condanna.

In quel momento Celaena non potè fare altro che osservarlo silenziosa restituendo lo sguardo, come se però quella fosse la prima volta che lo vedeva veramente: i capelli castani ramati spettinati, gli occhi scuri ma profondi e pieni di vita, le guance arrossate dal freddo e il suo bellissimo sorriso, sempre pronto a rallegrare le sue labbra.

In quegli ultimi mesi il loro rapporto era migliorato in maniera eccezionale, quasi miracolosa, e il Grifondoro era sempre stato più che gentile con lei. Tutti gli anni di litigi erano stati presto dimenticati, rimpiazzati da quella che prometteva di diventare un'amicizia duratura, o forse qualcosa di più: anche se non l'avrebbero mai ammesso, entrambi avevano finito per affezionarsi l'uno all'altra.

Finalmente riuscì a ricollegare il cervello: in quell'unico, bellissimo istante, con Stefan che stava ancora aspettando una reazione da parte sua, contraccambiare il bacio le era sembrata l'unica cosa sensata da fare, o comunque l'unica cosa che avrebbe voluto fare. Non era certo una grande esperta in materia, ma quel primo bacio era durato un po' troppo poco per i suoi gusti... e le era piaciuto da morire.

Fu quindi con grande sorpresa e gioia del ragazzo che Celaena riappoggiò le sue labbra esattamente dov'erano fino a qualche istante prima, prendendo l'iniziativa.

E il bacio che ne seguì fu decisamente più lungo rispetto al precedente e più intenso, come se ognuno avesse donato un pezzo di se stesso all'altro.

Avevano fatto tutta la strada di ritorno al castello tenendosi per mano: Celaena aveva come paura che se avesse mollato la presa Stefan fosse sparito e lei si sarebbe svegliata, come se tutto quello che era successo fosse stato solo un sogno.

Da vero galantuomo il Grifondoro l'aveva accompagnata fino all'ingrasso della Sala Comune, e solo dopo averla salutata con un altro bacio le aveva augurato la buona notte.

Senza dubbio quello era stato il regalo di compleanno più bello e unico che avesse mai ricevuto.

Celaena saltò giù dal letto per vestirsi per andare a fare colazione prima che diventasse troppo tardi.

Il muro di pietra si era appena richiuso alle sue spalle quando un "Buongiorno" la raggiunse. Ormai avrebbe riconosciuto quella voce ad occhi chiusi, e di sicuro non avrebbe più sentito il bisogno di tirare fuori la bacchetta. Stefan la stava aspettando nel corridoio. Dopo essersi scambiati un altro buongiorno, questo decisamente senza bisogno di parole, i due cominciarono a salire le scale sorridendosi a vicenda.

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