5 - La tregua

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Ma quando, il giorno dopo, Celaena rivide Stefan a colazione, il sorriso aveva già abbandonato il viso del ragazzo, e lei era piuttosto certa che non fosse stato merito suo.


Poi si ricordò: ma certo! Molto probabilmente a quell'ora anche lui aveva ricevuto la comunicazione riguardante i suoi doveri notturni, e non ci voleva molto per capire che anche lui non ne era per niente entusiasta.


In quel momento, quasi percependo che qualcuno lo stava osservando, Stefan si girò nella sua direzione e Celaena distolse in fretta lo sguardo, mostrandosi all'improvviso molto interessata al piatto di porridge che era la sua colazione. Finì tutto in quattro cucchiaiate, raccolse la borsa con i libri e si alzò dal tavolo scusandosi e dicendo che si era dimenticata di prendere qualcosa e che quindi sarebbe dovuta passare in dormitorio prima dell'inizio delle lezioni.

In realtà si diresse dritta verso il cortile d'ingresso, a quell'ora completamente deserto, e si sedette sulla sua panchina preferita. Quella mattina si era svegliata con uno sgradevole mal di testa, dopo aver passato una notte di sonno agitato, e il chiacchiericcio degli studenti riuniti per la colazione non faceva che peggiorarlo.


Nel silenzio di quella solitudine, invece, il mal di testa sembrava già andare meglio.


Come se non bastasse, però, sentiva ancora le parole della professoressa Tosca rimbombarle nella mente e si era resa conto con non molto piacere che, nonostante tutto, neanche l'episodio del pomeriggio precedente era riuscito a cancellarle del tutto.

In più aver visto Stefan così serio e all'apparenza preoccupato non aveva migliorato le cose.

Certo, si aspettava una reazione negativa da parte sua, ma era altrettanto certa che Stefan non sarebbe rimasto a rimuginarci sopra più di tanto, e il fatto che evidentemente non si fosse ancora ripreso dallo 'shock' della notizia non era un buon segno.

Possibile che l'avesse presa peggio di lei?


"Sapevo che ti avrei trovata qui"


Una voce interruppe i suoi pensieri facendola scattare in piedi all'istante, bacchetta alla mano.

Nonostante la sorpresa iniziale di trovarsi davanti proprio lui, Celaena non fece una piega e replicò gelida: "Voglio avvisarti che per oggi con il bagno sono a posto... ma forse tu volevi darti una rinfrescata..."

Stefan fece un mezzo sorriso e replicò: "No, grazie. Direi che anch'io sono a posto. Comunque sono qui per parlarti" "Sul serio!" aggiunse poi, notando l'occhiata scettica della Serpeverde.

"Niente bacchetta, niente scherzi. Promesso."

Celaena rinfoderò la bacchetta e si risedette: "Parla, ti ascolto".

Ci fu un attimo di silenzio e poi: "Ho ricevuto la comunicazione riguardante le ronde notturne"

"Immaginavo. Anch'io l'ho ricevuta, ieri pomeriggio".

"Ho intenzione di chiedere alla professoressa Tosca di fare un cambio..."

"Be', buona fortuna allora!"

"Perché dici così?" domandò lui perplesso.

"Perché non più tardi di ieri sera, proprio prima del nostro piacevole incontro, sono stata dalla Tassorosso a chiedere esattamente la stessa cosa... e mi ha detto di no" rispose lei funerea.

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