Riaprì gli occhi di scatto, momentaneamente stordita e stupita di trovarsi distesa su una superficie asciutta e soffice: di certo non il freddo pavimento inondato di acqua del bagno del secondo piano, dove era più che sicura di essere stata lasciata.
Ricordare gli avvenimenti di quel pomeriggio la fece rabbrividire, ma anche sospirare di sollievo: ora tutti avrebbero saputo che razza di persona fosse veramente suo padre, e gli sarebbe stato impedito a tutti i costi di portare a termine il suo piano malato.
Dopotutto il primo passo l'aveva fatto proprio lei: anche se le cose non erano andate esattamente come avrebbe voluto, alla fine era comunque riuscita a distruggere quell'uovo di Basilisco, e ne era molto soddisfatta.
Quando finalmente i suoi occhi si abituarono all'oscurità, potè confermare quello che aveva supposto quando si era svegliata: ovviamente era notte, e lei si trovava in Infermeria, distesa su un letto verso il fondo della stanza.
Su una sedia di fianco al letto, addormentato seduto con la testa che gli ricadeva leggermente di lato, c'era Stefan.
Celaena lo osservò sentendo il sorriso spuntarle sulle labbra, per poi smorzarsi subito dopo.
Anche nel sonno il viso del Grifondoro appariva corrucciato e preoccupato: la fossetta tra le due sopracciglia che appariva ogni volta che era in pensiero per qualcosa era ben visibile nonostante la scarsa luminosità.
La ragazza si rattristò pensando che, sicuramente, era lei stessa la causa di tutta quella preoccupazione, e non potè impedirsi di sporgere un braccio fuori dal letto per accarezzare il dorso della mano che il ragazzo aveva appoggiata in grembo.
Al primo tocco il ragazzo si riscosse, sembrava quasi arrabbiato con se stesso per essersi addormentato, ma non appena si accorse che Celaena era sveglia e lo stava guardando un'espressione di sollievo e felicità gli invase gli occhi. L'attimo successivo si era già chinato su di lei abbracciandola con tenerezza, dando quasi l'impressione di non volerla più lasciare.
"Non sai quanto ero preoccupato! Ti prego non farmi spaventare così mai più!" le sussurrò con la voce che tremava dopo averla baciata con dolcezza, stringendola nuovamente a sé.
La preoccupazione del ragazzo le sembrò un po' esagerata in relazione al fatto che lei fosse rimasta priva di coscienza per qualche ora, ma promise ugualmente e ricambiò l'abbraccio.
Quello che –ancora- non sapeva era che in realtà lo stato d'animo del ragazzo era più che giustificato: non aveva dormito solo qualche ora, ma più di tre giorni. Lo stato in cui Stefan l'aveva trovata, e successivamente portata in Infermeria, aveva fatto dubitare persino Madam Keitha che sarebbe riuscita a salvarla. Aveva perso una quantità incredibile di sangue e in mancanza del professore di Pozioni –per ovvi motivi- la professoressa Corvonero si era personalmente occupata di preparare della nuova Pozione Rimpolpante, visto che nel giro di poco, data la situazione, la guaritrice aveva finito tutte le scorte che aveva per darle alla ragazza.
Inizialmente le avevano dato anche una Pozione del Sonno che le avrebbe permesso di dormire senza avere sogni –né incubi- in modo da potersi riposare e rimettersi al meglio.
Avevano smesso di dargliela il giorno prima, visto che sembrava che la sua condizione fosse tornata stabile, ma altre preoccupazioni si erano aggiunte quando la ragazza, pur non avendo preso la pozione, aveva continuato a dormire.
Stefan scacciò via dalla mente i brutti ricordi di quei giorni passati ad aspettare senza poter far nulla: l'importante era che adesso Celaena si fosse ripresa, nient'altro contava.
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La Serpe e Il Grifone
FanfictionDal Testo: ...L’unica cosa che proprio non sopportava era Grifondoro o, più precisamente Stefan Grifondoro. Il che era naturale se la Casa in cui eri stata smistata era Serpeverde, e il tuo nome di battesimo era nientemeno che Celaena Astoria Serpev...