16 - Buon sangue non mente mai?

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Sentita la premessa le avrebbe detto di essere più confusa che altro.

Dopo essersi sorbita la prima parte avrebbe voluto intimarle di smetterla di dire tali assurdità perché si stava solo mettendo in ridicolo da sola, e perchè lei, Celaena Serpeverde, mai avrebbe potuto fare cose del genere.

Arrivata al 'gran finale' aveva esaurito le proteste che mentalmente aveva continuato a urlarle contro.

Era troppo sconvolta per dire o pensare qualsiasi cosa.

Aveva promesso a Helena che avrebbe aspettato che lei avesse finito di parlare prima di manifestare una qualsiasi reazione, e aveva mantenuto la parola.

D'altronde non c'era niente di più facile visto che nel momento in cui la Corvonero aveva finito di pronunciare una frase che suonava tanto come "E poi tu e Stefan vi siete baciati" la sua mente si era improvvisamente svuotata da ogni pensiero e da ogni sensazione eccetto un indignato: io ho baciato Stefan Grifondoro??

Era lì seduta sulla panchina, le mani in grembo e la schiena dritta, lo sguardo fisso e vacuo davanti a se ad osservare il vuoto.

Helena le fece passare più volte una mano davanti al viso inespressivo: "Ehm... Lena? Ti – ti senti bene?".

Alla ragazza la sua voce arrivò come ovattata, le orecchie avevano cominciato a ronzarle. Vedendola dall'esterno sarebbe potuta sembrare pietrificata.

"Celaena, ti prego, mi stai facendo preoccupare!" ribadì l'altra, questa volta scuotendola vigorosamente.

Il contatto fisico sembrò avere più successo, e la Serpeverde cercò di scrollarsi di dosso quella strana sensazione di impotenza che si era impossessata di lei.

Doveva restare lucida. Doveva mostrarsi forte e sicura come aveva sempre fatto in momenti del genere.

"Perché non mi ricordo nulla?" domandò con voce rotta, di certo non il tono deciso che si era imposta di usare. "Se quello che dici è vero, perché non mi ricordo nulla?"

Aveva cominciato a tremare.

Helena la abbracciò cercando di rassicurarla come meglio poteva: "Non lo so Lena, non lo so. Ma stiamo cercando di scoprirlo. Io, Orion, Stefan..."
"Davvero io e Stefan siamo diventati amici?" la interruppe lei guardandola negli occhi, incapace di pronunciare una frase che contenesse le parole io, Stefan e bacio.

"Lui ci tiene davvero a te. Per lui sei più di un'amica" rispose la Corvonero sorridendo.

"E adesso cosa faccio?"

***

Spesso la Sala Grande era stata palcoscenico di scenate di gelosia, litigi, amicizie che si rompevano e si riformavano e similari, ma quello a cui avrebbe assistito quel giorno le avrebbe superate tutte, dalla prima all'ultima.

Dopo aver finito di pranzare Orion si era alzato, dirigendosi inequivocabilmente verso il tavolo dei Grifondoro. Si era avvicinato a Stefan e gli aveva battuto una mano sulla spalla per ottenere la sua attenzione.

Tutta la sala trattenne il fiato mentre il Grifondoro si girava e... lo invitava ad accomodarsi vicino a lui.

Orion scosse la testa: "Volevo soltanto riferire che Celaena sta bene, ma che ancora non se la sente di  scendere in Sala Grande in mezzo a tutti" disse tenendo bassa la voce.

Era ormai più di una settimana che la ragazza, all'ora dei pasti, non si faceva più vedere nella Sala, preferendo l'ambiente più riparato e isolato delle cucine.

Non l'avrebbe mai ammesso ma, superato lo stordimento iniziale, la verità era che proprio non riusciva a pensare di potersi trovare davanti Stefan dopo tutto quello che avevano passato insieme, e che lei ancora non si ricordava.

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