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Non sembra che a nessuno importi davvero. Mi guardano tutti, si scambiano qualche sguardo e tornano a fare come se niente fosse. 

-Kate, i poteri non servono, lui ha messo la pace. Torniamo alla normalità.- mi dice scott sconfortato. Escono tutti di casa, ognuno per la sua strada, eccetto io. Eli è triste, sta bevendo una birra, cosa insolita, non da lui. Gliela tolgo dalle mani e lo guardo seriamente. 

-trova un altro sfogo.- 

-non posso ubriacarmi.- mi ricorda riprendendosi la bottiglia. Lo odio anche quando è triste. Sospiro sconfortata e comincio a guardare la televisione. Lentamente anche lui si siede con me sul divano. Si avvicina sempre di più, fin quando non poggia la testa sulle mie gambe. Gli accarezzo la testa e gli faccio i grattini. Toccandolo mi sembra di poter sentire le sue emozioni. E' sollevato, con tristezza che lo invade, rabbia ed è anche rilassato. 

Poco dopo chiude gli occhi. Deve dormire, non lo fa da tre giorni. Prendo il cellulare ed ordino la cena da asporto. Dovrebbe arrivare tra un paio d'ore. 

Nel frattempo resto a guardare questo film noiosissimo. Mi spiace per Eli, non meritava niente di tutto ciò. La morte di Derek è stata prematura per tutti noi. E' impossibile che non abbia lasciato nulla, nessun Messaggio, niente. 

Mi alzo, cercando di non svegliare eli. Entro nella camera di Derek e comincio a rovistare nel suo armadio, sotto al letto e persino nelle scarpe. Non credo che sia stato così stupido, non è da lui. Alla porta suona il campanello. 

Corro subito, spero che eli non si sia svegliato. Purtroppo, non è così. 

-Cena cinese? Qualcosa che ha bisogno di compagnia.- mi dice il fattorino. E' piuttosto giovane, probabilmente sulla ventina. Non è brutto, anzi, ma a me piace Eli, e più di quanto pensassi. 

-no, ti ringrazio. Riuscirò a mangiare anche senza di te.- rispondo cercando di essere più cordiale possibile. 

-sulla scatola c'è il mio numero, in caso cambiassi idea.- dice con un sorrisetto malizioso. 

-la compagnia la ha, stai tranquillo.- alle mie spalle eli, che afferra la cena e fulmina il fattorino con uno sguardo assassino. Mi trattengo dal ridere, e torniamo a casa. 

-Sei geloso?- chiedo stuzzicandolo. 

-non sono geloso, ma ciò che è mio, non si tocca.- dice secco. Sorrido, questa non me l'aspettavo. Mi siedo accanto a lui e cominciamo a mangiare, in silenzio. 

-che facevi in piedi?- chiede curioso 

-cercavo qualche messaggio di Derek, pensavo avesse lasciato un biglietto o qualcosa.- 

-non credo sapesse nulla, o magari si e non ha avuto tempo. So che mi voleva bene e mi basta.- 

Tutto il resto della cena, restiamo zitti, ognuno immerso nei suoi pensieri. E' un silenzio rumoroso. 

Mi arriva una notifica dalla scuola. Festa a casa di un ricco della squadra. 

-andiamo?- gli chiedo riferendomi al messaggio, che ha sicuramente visto. Sembra un po' indeciso

-da quando ti piacciono queste stronzate?- chiede con una faccia disgustata 

-da mai, ma tu hai bisogno di distrarti, e sembra il modo migliore.- Ancora non sembra convinto

-potremo giudicare tutti.- continuo. Alza lo sguardo al cielo e sorride. Posa la cena sul tavolino davanti al divano e mi prende per mano. Afferra le chiavi della macchina e saliamo su essa. 

-Metto gli Arctic Monkeys?- chiedo prendendo il suo cd. Annuisce e parte Ru Mine? Credo che in fondo sia la nostra canzone, ci rappresenta troppo. 

-bene, nessuno dei due beve.- dice lui serio. Scoppio a ridergli in faccia. 

-io bevo quanto voglio, e tu non ti ubriachi, perciò no.- scendiamo dall'auto ed entriamo in casa. Questa festa è davvero troppo rumorosa, sono convinta di odiarle più di prima. 

Inizialmente è disorientante, ma quando bevi due bicchieri di super alcolici, diventa tutto più fluido e persino divertente. Comincio a ballare. Mi fanno salire su un tavolo, con una canzone di Nicky Minaj. La ballo, senza vergogna ed è alquanto strano. Ricevo applausi dai porci della scuola. Comincia a girarmi la testa, ma in modo pesante. 

Mi sento le gambe molli e sono sicura di star per cadere. 

Mi afferra qualcuno, ma non ho idea di chi sia. Tolgo i capelli da davanti gli occhi e vedo i suoi bellissimi occhi affissi ai miei. Sorrido e mi porta via. Finalmente ce ne andiamo. 

In auto è tutto silenzioso, ma nella mia testa sento ancora la musica. 

-mi fa male tutto.- annuncio con voce rauca. 

-quanto hai bevuto?- chiede, non riesco a decifrare il suo tono. 

-otto, forse nove bicchieri diversi. Ma chi li conta- 

-io, li conto io. Se non ero con te, ora stavi su un pavimento sporco con milioni di maiali intorno.- mi sta per caso facendo la ramanzina? 

-e ti da fastidio se qualcuno mi guarda?- adoro stuzzicarlo, le sue ghiandole della gelosia sono fantasticamente ampliate. 

-non voglio nemmeno risponderti.- ribattè lui. 

-e invece lo farai, non sei mio padre, ma il mio ragazzo. O sbaglio?- ora mi sto innervosendo e non ne capisco nemmeno il motivo. 

-ti sto solamente proteggendo, lo capisci oppure no? Tu ti stai incavolando perchè non sono d'accordo con te. - non riesco a seguirlo

-non fare quella faccia. Tu ti innervosisci se non concordo le tue idee, cosa rara che accade, ma se succede fai così. Devi capire che io voglio proteggerti... Sto... Sto perdendo tutte le persone che amo...- Sta piangendo. Non volevo, non avevo intenzione di farlo piangere. Tutto il resto del viaggio stiamo in silenzio. 

Quando arriviamo, entrambi scendiamo dall'auto, lui corre verso la porta, ma lo raggiungo. Anche se a fatica. Mi posiziono davanti a lui e lo guardo. 

-non mi perderai Eli, non sto andando via. - Poggiamo la fronte l'una contro l'altra. 

do you like me? / Eli Hale (teen wolf)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora