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Sta volta sono io a guardarlo arrabbiata. Non deve permettersi di farlo. Non deve spaventarmi e deve controllarsi. Non può perdere il controllo in questo modo, non deve. Improvvisamente, mi guarda spaventato. Cade a terra, comincio ad avvicinarmi a lui e lui, comincia a immobilizzarsi. Si sta pietrificando, da piedi a testa. 


-Kate... Fermati.- mi blocco. Mi guardo attorno e osservo il mio riflesso allo specchio. Gli occhi viola, i capelli grigi e all'aria. Le mani con uno scintillio viola. Mi fermo e respiro a fatica. Sento che sta per venirmi un attacco di panico. 

Mi poggio al muro e cerco, lentamente, di cadere sul pavimento. Non riesco a respirare, la gola si sta chiudendo e vedo tutto sfocato. Sento le palpebre farsi pesanti, ma un ruggito. Mi sveglio di nuovo e comincio a tossire ripetutamente. 

Senza pensarci, salto nelle braccia di Eli, che mi stringe a sé. 

-cosa sta succedendo?- chiedo trattenendo le lacrime. 

-già... che sta succedendo?- il suo tono è leggero. Amo quanto provi ad alleggerire la situazione. Mi fa sentire capita. 

-non lo so... E' capitato anche con tuo padre. Credo che Medusa, la leggenda della dea che pietrificava le persone che per lei significavano pericolo. Sono Medusa. Mi ride in faccia. 

-Ti stavo per pietrificare imbecille.- continuo cercando di convincerlo. 

-Si, e io... Io stavo...- si zittisce e guarda in basso. Gli afferro il viso tra le mani. 

-stavi per aggredirmi, si, ma perché?- non risponde, si sente in colpa. 

-è tutto okay, non fa niente.- Cerco di rassicurarlo

-non va tutto okay, stavo per azzannarti.- dice mortificato

-già l'hai fatto, magari sta volta, sarei diventata un lupo anche io invece di una strana leggenda metropolitana.- sorride. Finalmente. Torna subito triste. 

-cercavo qualche cosa di mio padre, qualcosa di utile. Impossibile che non mi abbia lasciato niente. Se lo sapeva, qualcosa... Deve aver per forza, lasciato qualcosa.- Si alza in piedi e si rimette a cercare. Comincio ad aiutarlo anche io. 

Niente. Passo la mano sul muro, e sento un angolino della carta da parati rialzato. Comincio a tirarlo. Eli mi guarda confuso. Ho staccato mezza parete, ci sono simboli, come qualcosa scritto in un'altra lingua. 

-mio dio...- sussurra guardando. Continuiamo a strappare tutta la carta dal muro. E' una cavolo di mappa. Eli si porta le mani nei capelli, siamo entrambi scioccati e confusi. 

-so che può decifrarlo.- prendo il cellulare e compongo il numero di Lydia. Risponde solamente dopo qualche squillo. 

-non voglio acquistare nulla, chiami qualcun altro.- la chiamata si chiude subito, nemmeno il tempo di rispondere. Gli mando un messaggio, con la foto del muro. 

''sto arrivando'' 

solo questo. Rimetto il telefono in tasca e osservo Eli. Sta annusando le pareti? 

-Tutto okay?- chiedo avvicinandomi a lui. 

-sento uno strano odore. - dice continuando a fare la stessa cosa di prima. Fa quasi ridere. Se c'è qualcosa dietro il muro, tanto vale scoprirlo. Afferro un manganello dalla cassetta degli attrezzi e, con tutta la forza possibile, colpisco la parete che sta annusando. Lui sobbalza per lo spavento. Continuo a colpire il muro, ma non c'è nulla. 

-Senti ancora quell'odore?- chiedo riprendendo fiato. Si avvicina al buco e annuisce. Prende la torcia del cellulare e spalanca gli occhi. Sangue. Una scritta fatta col sangue. 

-Posso leggerlo.- entrambi ci giriamo di scatto e vediamo Lydia sulla porta. Si guarda attorno e poi guarda noi. 

-è una specie di mappa, fatta come il tatuaggio che aveva Derek sulla schiena. C'è scritto milioni di volte ''Il sole, La luna e la verità''. Come un cerchio di equilibrio per non impazzire. Una specie di runa. - ha senso, cavolo se ha senso. Ecco perchè derek non perdeva mai il controllo. 

-Perchè c'è un buco sul muro?- nota lei indicandolo. 

-c'è un indirizzo scritto col sangue, e poi lo stesso disegno.- annuncia Eli osservandolo. 

-So dov'è quella casa. Dobbiamo andarci.- dice la rossa seriamente. Io e lei cominciamo ad uscire e guardiamo eli

-oh, intendete ora. Certo si.- ci raggiunge e saliamo nell'auto di Lydia. Lei resta tutto il viaggio in silenzio. Accendo la radio e, dopo una canzone di Harry Styles, cominciano a sentirsi strani rumori. 

-Tre cose innegabili: il sole, la luna, la verità. Ripetete con noi, così da avere un equilibrio mentale perfetto. Anche tu Lydia Martin.- spenge subito la radio, siamo tutti terrorizzati. Mando un messaggio a Scott per spiegargli la situazione, spero ci raggiunga insieme agli altri. 

Lydia si parcheggia nel bosco, davanti una casa distrutta e abbandonata. Eli si tappa il naso disgustato dall'odore. Fortunatamente non riesco a sentirlo. 

-perchè siamo qui?- chiedo guardando la Banshee. 

-la casa degli Hale. Qui sono morti tutti i familiari di Derek e lui ci ha vissuto fino alla nascita di Eli. Diceva che era un luogo oscuro e per proteggerlo, dovevi essere coraggioso abbastanza da rischiare la vita. - Spiega lei cominciando ad avviarsi al suo interno. Eli mi guarda spaventato. 

-sei spaventato lupetto? O dovrei dire cane da compagnia.- dico sorridendo. Lui rotea gli occhi al cielo con un sorrisetto. Sa bene quanto mi fa impazzire quando lo fa. Ci avviciniamo per un bacio veloce. 

-vi baciate dopo, entrate qui.-   ci rimprovera Lydia. La seguiamo in silenzio. Questa casa ha un odore schifoso. Se lo sento io, non oso immaginare i lupi mannari. 

Giuro di aver sentito delle voci chiamare Eli. Mi attacco a lui, mi aggrappo al suo braccio. In caso, lui protegge me, almeno questo può farlo. 

do you like me? / Eli Hale (teen wolf)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora