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La mattina seguente, mi sveglio abbracciata a lui. Confortante come cosa. Appena noto che anche lui è sveglio, mi ricordo di una cosa che ha detto ieri.

-quindi mi ami?- si strofina gli occhi confuso.

-quando lo avrei detto?-

-ieri, pensavi che avrei dimenticato tutto? - Mi lancia un cuscino in faccia. Rispondo nello stesso modo. Cominciamo a fare la lotta coi cuscini, in piedi sul letto. Scivolo verso terra, ma lui mi afferra. Cado su di lui e restiamo a guardarci. L'uno sull'altra, con i respiri coordinati, il suo profumo che mi invade le narici e i nostri battiti accelerati.

-sento il tuo cuore battere.- mi annuncia. Avevo dimenticato uno dei suoi poteri.

-cos'altro avverti?- chiedo maliziosamente

-odore di sesso.- scoppio a ridere, non riesco a stare seria in queste situazioni.

-Dobbiamo proprio andare al ballo?- chiede disperato.

-No, direi di no.-

-e allora perchè me lo hai fatto fare? Ho perso la mia dignità l'altro giorno.- dice seriamente, ma ovviamente scherzando.

-perchè volevo vedere se fossi degno di me.-

-stai dicendo che non mi credevi degno di te?-

-esatto.-

-e ora? Sono degno di te, principessa?- chiede avvicinandosi a me.

-direi proprio di sì.- ci baciamo, ma prima di andare oltre, lui mi sposta da sè e prende un libro a caso.

-arriva scott.- dice sottovoce. Mi avvicino a lui e facciamo entrambi finta di leggere. Scott entra nella stanza e ci guarda, prima sorridendo e poi con uno sguardo dispiaciuto. Che cosa sta succedendo ora? Ha capito la domanda dal mio sguardo.

-dobbiamo tornare a casa... A Chicago.-

-no, non se ne parla. Tu lo fai apposta, fin quando sei felice tu va tutto bene, appena sono felice io, non ti importa e possiamo rinunciare a ciò. No Scott, ho sedici anni e posso decidere, la mamma è la mia tutrice legale, perciò starò qui con lei. Non mi separo da lui.- dico seriamente. Forse anche troppo.

-hai sedici anni Kate, non puoi stare qui con lui, non lo ami.- gli rido in faccia, ma che incoerente

-come se tu non ti sei innamorato a quindici e sei rimasto sotto alla stessa persona per ventanni. Fammi il favore Scott e chiudi quella bocca.- sputo acida e cattiva. Lui abbassa lo sguardo e va via. Penso che parlerà con la mamma.

Quando mi giro per tornare sul letto, Eli evita il contatto con me. E ora cos'ha?

-tutto okay?- chiede preoccupato in tono calmo. Quanta sicurezza che mi trasmette.

-non voglio andarmene da qui, da te e da dove mi sento felice.- ammetto poi.

-perchè mi ami?- chiede tra l'essere malizioso e l'essere dolce. Roteo gli occhi al cielo e ci guardiamo negli occhi per qualche secondo.

-ti amo.- diciamo contemporaneamente. E' la prima volta che lo diciamo a qualcuno, la prima volta e per me significa più di fare sesso. Amare mi ha sempre spaventata e farlo, dirlo, e ammetterlo ad alta voce, per me significa moltissimo. L'averlo detto, mi fa venire quasi da piangere. I nostri occhi fissi, nelle nostre anime.

-non voglio baciarti.- gli sussurro poi.

-voglio guardarti e basta.- mi risponde con uno sguardo dolce. E facciamo così, restiamo a fissarci per almeno mezz'ora. In silenzio. Entrambi, con qualcosa intorno a noi che è decisamente diverso e strano. Anche se preferisco la tensione sessuale a quella sdolcinata. Amo davvero eli. Mi fa sentire a casa, protetta, mi diverte e mi tiene viva. Sono innamorata di lui e della sua persona. Lo odio, o forse lo dirò per intendere quanto io ami lui.

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Siamo stati tutta la mattina a letto, evitando di separarci. Il problema, è che Scott e mia madre, vogliono parlare. Perciò, sono tornata a casa. Sono entrambi seduti sul divano a parlare e, non appena mi notano, si alzano in piedi.

-puoi restare.- dice frettolosamente mio fratello. Sorrido, felice o forse sollevata. Abbraccio entrambi e li ringrazio. Non me lo aspettavo, ma almeno posso stare qui. Ho una città da scoprire, avventure da intraprendere e stare attenta che eli non venga arrestato.

Torno dal mio ragazzo, fa strano dirlo. Quando entro in casa sua, sento un sacco di rumori e noto il disordine. Sembra che qualcuno sia entrato e abbia tentato di aggredire qualcun altro. Cerco Eli, e mi dirigo verso i rumori.

Eli è sul pavimento, con le zanne e gli artigli. Ha solamente un taglio sulla guancia. E' triste, sta piangendo, ma contemporaneamente è furioso. Corro verso di lui e poggio le mani sul suo viso.

Appena mi vede, i suoi occhi si illuminano.

-tutto okay?- chiedo, sta volta preoccupata davvero, e il suo sguardo è serio. Nessuna battutina, nessuno scherzo o scambio di sguardi.

-Guarda qui...- dico osservando la sua ferita. Strano che non sia guarita. Prendo subito alcool e tamponi. Disinfetto la ferita e fa una smorfia dal dolore. Cerca di ringhiarmi, ma lo guardo intensamente. Si calma subito.

-Ritiri queste zanne da cane e queste unghie orribili?!- chiedo scherzosamente per alleggerire la situazione. In realtà sono seria, quando è trasformato mi spaventa.

Non dice nulla, appena finisco di disinfettare, lo guardo ancora, aspettando una risposta.

-smettila di guardarmi!- urla furioso. Sobbalzo per lo spavento. Si alza in piedi e io sono ancora a terra. I suoi occhi gialli, i suoi artigli e le sue zanne. Mi guarda con uno sguardo inquietante. Ho davvero paura. Ho paura non si controlli e che possa ferirmi.

Lo guardo, deve fermarsi. Pochi secondi dopo, smetto di sentire i suoi versi da pazzo. Lo osservo meglio. Ha le gambe pietrificate, mi sta fissando confuso. Il problema è che lo sono anche io. Non capisco cosa stia succedendo. Non posso scappare o altro, devo risolvere questa storia.

-Che hai fatto?- chiede. Finalmente è tornato in sé. Guardo le sue gambe di pietra. Le tocco delicatamente e, lentamente, tornano normali. Non riesco a capire.

-Che hai fatto Kate?- ora sembra lui quello spaventato. Resto a testa bassa a riflettere.

-Che cosa hai fatto!- urla di nuovo, sobbalzo ancora. Di nuovo la trasformazione.

do you like me? / Eli Hale (teen wolf)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora