<Non puoi capire Miranda, è stato così bello, così magico> confesso felice e al solo ricordo di ieri mi sfugge un sorriso. Quel tipo di sorriso che ti scalda il cuore, facendoti capire che di qualsiasi cosa si tratta sai che è stata la cosa giusta perché di mezzo c'è l'amore e quando si tratta dell'amore tutto è più bello, più speciale. Ed è così che mi sono sentita ieri sera fra le braccia di Aron. Mi sono sentita la donna più speciale di questo mondo grazie a lui. Aron è stato di una dolcezza inspiegabile e forse inspiegabile è anche tutto l'amore che io provo per lui. Non pesavo che fare l''amore con la persona della quale si è perdutamente innamorati è così magico. Qui non si tratta solo di unire due copri ma è molto più di tanto. Penso che quando si ama così tanto una persona l'emozione, le sensazioni si amplificano ancora di più, sfiorando direttamente l'anima fino a quando non si diventa un solo battito nonostante i cuori sono due.<Ma tu sei proprio innamorata> strilla felice per poi buttarsi sopra di me e abbracciarmi fortemente, felice per la mia felicità. Questa mattina dopo essermi svegliata fra le braccia di Aron e dopo aver fatto colazione insieme a lui siamo dovuti tornare qui a casa. Prima di tutto perché avevamo bisogno di lavarci ma anche perché Aron aveva del lavoro da fare così io ho approfittato per chiamare Miranda e farla venire da me.
Se dovessi pensare alla mia vita di prima, prima di venire qui a New York, devo ammettere che era un po' monotona per il semplice fatto che non mi fidavo molto delle persone e questo perché adesso ricordo benissimo del perché avevo scelto di cambiare non solo vita ma addirittura continente. Quando nella vita una persona non si sente abbastanza tende a chiudersi a riccio, e questo succede perché magari qualcuno accanto a noi continua a screditarci di continuo e i miei genitori l'hanno sempre fatto ma magari non perché non credevano in me. Forse loro avevano aspettative molto più grandi da me, aspettative che io non ritenevo importanti per me e così ci scontravamo spesso, soprattutto per la questione di lavoro. Proprio come una volta mi disse Aron io adoro i libri. Adoro essere circondata dell'odoro di carta così come adoro perdermi fra le righe di quello che leggo e per i miei genitori quello non era abbastanza. Loro sono sempre stati dei bravi genitori ma sul mio modo di vivere avevano sempre da ridire soprattutto quando quei pochi amici che avevo, nonché figli dei loro amici avevano puntato sempre in alto nella vita, senza dare importanza alla felicità, quello che invece per me era opportuno per stare bene con me stessa e questo l'ho capito solo quando me ne sono andata di casa, cambiando vita e rendendola bella e perfetta secondo i miei gusti e grazie a questa mia scelta ho incontrato il vero amore ma anche il vero senso dell'amicizia grazie a Luke ma anche grazie a questa pazza che non la finisce di abbracciarmi.
<Miranda, saresti così gentile di non soffocarmi più?> domando ridacchiando mentre la abbraccio a mia volta. Per quanto questa ragazza può essere folle io le voglio davvero bene.
<Cosa sta succedendo qui?> la voce di Luke fa sbuffare la mia amica che si stacca l'attimo dopo da me, lasciando la mia visuale libera.
<E tu che ci fai qui?> domando curiosa mentre mi alzo dal divano, andando da Luke e salutarlo.
<Mi ha chiamato Aron chiedendomi di venire>
<E perché mai?> domanda Miranda al mio posto.
<Da quando sono ritenuto a dare delle spiegazioni a te?> chiede Luke mentre lancia un occhiataccia alla mia amica. I due ultimamente sono diventati come cane e gatto per il semplice fatto che sono entrambi testardi. È palese che provano qualcosa l'un per l'altro ma ognuno aspetto l'altro che si dichiari per primo e se vanno avanti di questo passo sicuramente resteranno soli a vita.
<Se non le vuoi dare a lei le spiegazioni dovrai darmele a me Luke dato che sei entrato come se fossi a casa tua>
<Avevo le chiavi> risponde a bassa voce, cercando forse di giustificarsi.
<La prossima volta bussa, o meglio ancora non venire affatto> si intromette Miranda, rispondendoli in modo duro.
<Aron ha detto che si tratta di una cosa importante e voleva che fossi presente>
<Non ti ha detto nient'altro?> domando curiosa anche se in realtà sto iniziando a preoccuparmi. Non ho mai visto Luke così serio, preoccupato a sua volta.
<Penso che si tratta dei tuoi genitori>
<È successo qualcosa a loro?> domando timorosa mentre la voce si incrina leggermente.
<A dire il vero non lo so Lale. Negli ultimi giorni Aron si comporta davvero in modo strano e non so cosa diamine sta combinando>
<Cosa vuoi dire? Strano in che senso?> domando curiosa ma l'attimo dopo sobbalzo leggermente quando sento la porta di casa aprirsi, così, lentamente mi giro e senza pensarci due volte mi incammino verso l'ingresso dove trovo Aron fermo sulla soglia di casa ma strabuzzo gli occhi quando alle sue spalle vedo ben tre persone.
<O mio dio> sussurro sconvolta quando capisco che quelli che sono fermi a pochi passi da me sono i miei genitori e Kimberly.
<Oh cazzo> impreco davvero sconvolta quando per la prima volta la vedo dal vivo. È così identica a me, eppure così diversa. Forse l'unica cosa che ci differenzia è lo sguardo. Lo stesso che Aron ha sempre sostenuto che fosse diverso. Il suo, quello di Kimberly è vuoto, primo di luce propria, proprio come tanto volte mi è stata descritta.
<Lei è la stronza?> domanda Miranda mentre mi affianca, prendendomi per mano.
<Lale> mia madre Ipek sussurra il mio nome a malapena ma anche così riesco a sentirla ugualmente.
<Lale io...> Aron inizia a borbottare l'attimo dopo ma si ferma all'istante quando forse non sa cosa dirmi o come giustificare il fatto che lui ha portato qui non solo i miei genitori ma anche Kimberly che io pensavo fosse sparita.
<Lale> Luke chiama il mio nome preoccupato quando si rende conto che non riesco neanche a muovermi, che non riesco neanche a respirare, ecco perché l'attimo dopo appoggia le mani sulle mie spalle, scuotendomi leggermente mentre continua a borbottare un qualcosa che le mie orecchie non sono in grado di comprendere dato che fischiano in modo fastidioso.
<Lale? Amore guardami> il timbro dolce di Aron è l'unico in grado di farmi riprendere o forse sono le sue braccia che mi attirano al suo petto, stringendomi come se io fossi la sua ancora di salvezza quando in realtà e al contrario.
<Sto, sto bene> balbetto in modo impacciato per poi fare dei respiri profondi.
<Hai finito di abbracciare la tua amante?> la sua voce aspra arriva alle mie orecchie ma soprattutto al mio cuore, lacerandolo quando mi rendo conto che lei è qui, che lei è la moglie dell'uomo che amo.
<Io non, io, perdonami> sussurro con la voce fioca mentre cerco di allontanarmi dalle braccia di Aron ma lui non sembra essere d'accordo con me dato che non molla la presa, anzi, mi stringe ancora più forte al suo petto.
<Senti bambola gonfiabile...>
<Miranda> Aron riprende la mia amica all'istante, chiamandola con fare di rimprovero.
<Che c'è?>
<Kimberly sta solo scherzando> risponde con la voce calma per poi baciare dolcemente la mia testa.
<A me non sembrava proprio> risponde Miranda, usando le stesse parole che avrei usato anche io se solo avessi trovato il coraggio di aprire nuovamente la bocca.
<Non volevo passare per stronza Lale, perdonami> dice nuovamente lei e sentirla mi fa davvero strano perché persino il timbro della sua voce è simile al mio.
<Dobbiamo parlare Lale> dice papà, usando un timbro di voce serio e questo suo modo di parlare ma soprattutto la loro freddezza mi ricorda tanto i coniugi Lambert. Infondo non sono così diversi tra di loro.
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Un nuovo inizio
RomanceLa memoria è un processo mentale che consiste nell'imprimere, riconoscere e riprodurre sensazioni, sentimenti, movimenti e conoscenze del passato. La memoria definisce la dimensione temporale della nostra organizzazione psichica, dividendosi in pass...