Capitolo 33

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<Esci tu per prima> mormora Miranda mentre mi spinge leggermente in avanti.

<Non ci penso neanche. Io resto qua> dico seria mentre mi siedo sopra la tavoletta del water.

<Se non aprite la porta giuro che la sfonderò!> urla Aron dall'altra parte della porta.

<Non ti conviene altrimenti dovrai comprarla...> nuova, sussurro mentalmente l'ultima parola dato che sono stata interrotta da Aron che ha aperto la porta del bagno stile Hulk e se io resto indifferente la mia cara amica Miranda urla per lo spavento.

<Giuro che se non la smetti di urlare ti farò inghiottire la saponetta> dico seria mentre rivolgo un'occhiataccia a Miranda che l'attimo dopo diventa seria all'istante quando vende Luke avanzare dentro il bagno.

<Qualcuno di voi è psicologo per caso?> domando seria ricevendo da parte di tutti uno sguardo perplesso.

<No vero? Allora perché ci siamo radunati in bagno come se questa fosse una seduta dallo psicologo?> chiedo nuovamente seria, cercando di confondere Aron.

<Prima ho sentito qualcosa che...>

<Oh, guarda. La finestra è aperta, per questo si sentivano tutti quei strani rumori> dice Miranda l'attimo dopo mentre finge di chiudere la finestra che era decisamente già chiusa.

<Miranda, andiamo in cucina?> domando mentre afferro la mia amica per mano e senza aspettare una sua reale risposta la tiro con me fuori dal bagno.

<Ma prima stavate urlando, perché?> domanda Aron in modo curioso mentre ci segue.

<Te l'ho detto, la finestra era aperta> dice nuovamente Miranda, cercando di sembrare credibile ma l'urlo che fa Luke l'attimo dopo fa sussultare me, Miranda, Aron e addirittura il cane che non abbiamo.

<Di chi sono?>

<Di chi sono cosa?> domanda Aron mentre con la cosa dell'occhio vedo come si gira verso il suo amico e quando vede tutti qui test fra le mani di Luke strabuzza gli occhi.

<Quelli sono...>

<Bastoncini> risponde Miranda in modo serio facendomi ridere.

<Quelli sono, insomma quei così, sono, di chi di sono?> domanda Aron in modo impacciato mentre si gira verso di me che indico con il dito la mia amica che si trova alla mia sinistra.

<In che senso sono suoi?> chiede Luke incredulo.

<Non sono miei. Sono suoi> dice Miranda a sua volta mentre mi indica, così finiamo per darci la colpa a vicenda.

<Sono di entrambe> rispondiamo contemporaneamente, ricevendo da parte dei ragazzi una reazione decisamente esagerata.

<Oddio> strilla Miranda appena i due maschi svengono nello stesso momento.

<Secondo te sono vivi?> chiede preoccupata mentre fa un passo nella loro direzione.

<Sicuramente. Almeno respirano?> domando seria mentre mi avvicino a mia volta.

<Probabilmente si>

<Come probabilmente? Sei un infermiera Miranda, controllali>

<Oh, giusto> borbotta l'attimo dopo mentre si avvicina ancora di più a Luke ma dato che lui inizia a muoversi prendendo la mia amica alla sprovvista la ragazza si spaventa così forte che istintivamente colpisce Luke, tirandoli un bel pugno in viso.

<Ma che cazzo di problemi hai?> domanda il ragazzo in modo duro mentre io scoppio a ridere.

<Mi hai spaventata> dice la ragazza, cercando di giustificarsi.

<E per questo dovevi tirarmi un pugno?> chiede allibito mentre si massaggia la guancia.

<Nessuno ti ha detto di svenire> rispondo mentre indifferente alza le spalle.

<Sei realmente incinta?> la voce di Aron mi fa diventare all'istante seria appena capisco che anche lui come il suo amico si è ripreso.

<Così sembra> rispondo a bassa voce mentre timorosa punto lo sguardo su di lui che mi guarda a sua volta, solo che questa volta non sono in grado di comprendere quello che i suoi occhi stanno cercando di esprimere.

<Sei seria?> domanda forse incredulo mentre si tira su.

<No, per finta> risponde la mia amica, facendo sbuffare Aron mentre io rido per la sua risposta. Ho capito finalmente cosa ci accomuna a me e questa ragazza, la pazzia, e non c'è cosa più bella di avere questo tipo di rapporto con gli amici.

<Tu cerca di fare meno la spiritosa dato che ti stai trovando praticamente nella stessa situazione> risponde Aron, facendo strozzare Miranda con la sua stessa saliva.

<Non hai niente da dire?> domanda a bassa voce mentre finalmente mi raggiunge del tutto, fermandosi praticamente ad un passo da me.

<Sono incinta Aron> confesso timorosa quello che ormai lui ha capito anche da solo.

<E sei triste per questo?> chiede piano mentre cerca la mia mano per poi incrociare le nostre dite.

<Come puoi pensare una cosa del genere?>

<Perché ti vedo triste, non lo so. Sembri...>

<Ho paura Ron. Non abbiamo mai parlato di questo e ho paura. Non ho neanche se ti piacciono i bambini ed io così di punto in bianco spunto incinta> confesso timorosa mentre abbasso lo sguardo.

<Ti mentirei se ti dicessi che ho sempre sognato di avere dei figli ma in cambio ti direi con tutto il cuore che ho sognato, che ho iniziato a desiderare di formare una famiglia con te> ammette sincero mentre appoggia le sue dita sotto il mio mento, sollevando di poco la testa solo per avere la possibilità di guardarmi negli occhi.

<Penso che per ogni cosa si ha bisogno di tempo ed io ho aspettato il tempo, il momento giusto per arrivare fin qui, per arrivare a questo giorno. Il tempo è stato l'unico che ha giocato a nostro favore, permettendoci di conoscerci e nonostante la sorte ha cercato di spezzarci noi siamo rimasti forti, fedeli a noi stessi e a quel sentimento che è nato tra di noi, coltivandolo giorno dopo giorno, rendendo il nostro amore forte più che mai e tutto quello che abbiamo costruito insieme mi ha portato a prendere una decisione alla quale ho sempre sognato da quando ti ho conosciuta. A volte ho sognato questo momento un po' nei miei sogni ma anche ad occhi aperti e dopo la splendida notizia che oggi mi hai dato non sarei più in grado di rimandare. Magari ti sembrerà folle e forse troppo presto ma voglio che tu diventi mia moglie. Mi vuoi sposare?> domanda l'attimo dopo mentre si inginocchia davanti a me, tirando fuori dalla tasca dei pantaloni un piccolo cofanetto nero che apre in seguito, mettendo in bella mostra uno splendido anello, lasciandomi letteralmente a bocca aperta.

<Questo è il momento in cui dovresti dire di sì> sento la mia amica mentre mi suggerisce le cose a bassa voce.

<Ma si a cosa?> dimando seria al che lui per la disperazione si copre il viso con le mani.

<Oddio no! Cioè si, accetto> rispondo farfugliando per via dell'emozione. Sono così felice che involontariamente inizio a piangere ma non per la proposta di per se ma per la notizia della gravidanza.

<Così farai piangere anche me> dice Aron mentre mi raggiunge, stringendomi fra le sue braccia in un caloroso abbraccio.

<Mi hai reso l'uomo più felice al mondo> confusa sussurrando mentre continua a stringermi al suo petto.

<Saremo genitori> sussurro a mia volta mentre istintivamente appoggio una mano sulla mia pancia, lì dove da oggi crescerà il frutto del nostro amore.

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