Capitolo 27

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Questa mattina mi sono svegliata di buon umore per la magnifica serata che ho passato ieri sera con la famiglia di Aron e con lo stesso entusiasmo ho passato anche oggi una giornata magnifica insieme ad Aron dato che siamo andati a scegliere i mobili per la sua nuova casa. Da quando è tornata Kimberly noi siamo andati a dormire in quella casa che lui aveva comprato e che tanto considera nostra e dato che è priva di ogni arredato lui mi ha proposto di andare insieme a scegliere i mobili e devo dire che mi sono divertita tantissimo ma questo perché insieme ad Aron persino la scelta dei mobili diventa divertente. Però si sa che quando siamo felici deve sempre succedere qualcosa affinché le cose vadano male ed è ciò che sta succedendo in questo momento.

<L'unico modo per incastrare Collin è quello di farci aiutare da Kimberly> sostiene nuovamente Cameron, il padre di Aron, proponendo l'idea che la stessa Kimberly ha avuto.

<Come precisamente?> domanda Aron mentre con la coda dell'occhio mi guarda preoccupato. Praticamente mentre stavamo tornando a casa suo padre lo ha chiamato chiedendoli di andare da lui per parlare di una cosa importante e quando siamo arrivati il mio umore è sceso sotto terra quando ho visto nel salone della famiglia Baker la loro nuora seduta comodamente nel divano e già da lì avevo capito in quale direzione sarebbe andata la loro conversazione, per questo mi sono messa in un angolino e nonostante Dakota ha cercato di coinvolgermi io sono rimasta in silenzio. Per carità non ho niente contro Kimberly ma mi è difficile accettare la sua presenza per il semplice motivo che non credo nella sua bontà.

<Penso che sarebbe l'ora che io prenda il mio posto. Io conosco meglio di chiunque sia Collin ma anche mio padre e con il mio aiuto possiamo allontanare quel pazzo dalle nostre vite> risponde Kimberly in modo serio e nel sentirla parlare mi scappa una risata decisamente isterica.

<Scusate> mi affretto a dire per poi cercare di darmi una regolata quando capisco che tutti quanti mi guardano in modo strano.

<Cosa trovi di divertente?> domanda il mio sosia mentre mi guarda stranita.

<Vorrei dire tutto ma praticamente tutto mi sembra così assurdo> rispondo seria mentre mi avvicino a lei che ancora sta seduta sul divano. Da quando ieri ho parlato con i miei genitori non ho fatto altro che pensare e ripensare a tutta questa situazione e una strana sensazione ha presso possesso della mia mente. Una strana sensazione che ho tutt'ora dopo che ho sentito la sua proposta.

<A me sembra assurda la tua reazione. Insomma, se vogliamo fermare Collin io devo tornare da Aron> mormora infastidita mentre si alza dal divano.

<Forse hai ragione, scusate> rispondo piano per poi allontanarmi dal salone, dirigendomi fuori in veranda ma se pensavo di poter restare da sola per qualche attimo mi sono svegliata di grosso dato che Dakota mi raggiunge l'attimo dopo.

<Cosa sta succedendo tesoro?> domanda preoccupata.

<Se ti dicessi che non mi fido di lei sembrerei pazza?> domando seria.

<Allora siamo in due ad essere pazze. Quella lì non mi convince affatto>

<È troppo calma, troppo buona e disponibile> rispondo, esternando quello a cui penso in questo momento. Kimberly nell'ultimo periodo mi è stata descritta così tante volte ma nessuna di esse lei veniva descritta come una brava ragazza ed è questo che mi ha fatto pensare praticamente quasi tutta la notte fino a quando stremata non mi sono addormentata. Da quando si è presentata con i miei genitori lei non ha fatto altro che comportarsi proprio come me. Una brava e dolce ragazza, sensibile a tratti, e tutti ci stanno credendo a questo suo improvviso cambiamento, tutti tranne che la sottoscritta. C'è una cosa che ho imparato grazie ad Aron, leggere negli occhi e già dal primo giorno in cui ho visto Kimberly ho letto nei suoi occhi la freddezza, la stessa che emanava poco fa attraverso lo sguardo nonostante manteneva la calma nel timbro della voce.

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