Capitolo 2

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<Sei pronta per tornare a casa?> domanda il dottore Adams appena fa capolinea nella stanza.

<In che senso?> domando confusa mentre distolgo lo sguardo dalla finestra.

<Ieri hai detto che vorresti tornare a casa così...>

<Quale casa Luke?> domando mentre una risata isterica esce dalla mia bocca.

<Senti Kimberly, lo so che per te è difficile questa situazione, in realtà lo è per tutti noi dato che già ti conoscevamo ma...>

<In che senso?> domando sorpresa per quello che ha appena detto.

<Tralasciando la richiesta di Aron, io sono sempre stato dell'idea che le cose avresti dovuto ricordarle da sola ma visto quello che è successo ieri penso che ormai è inutile tenerti le cose nascoste. Sicuramente non ti sarò d'aiuto ma magari certe cose ti serviranno per darti un input>

<Ma di cosa stai parlando Luke?>

<Tu eri, sei, sei una dottoressa di chirurgia generale Kimberly e qui in ospedale ti conoscono tutti> mi informa serio più che mai scaturendo in me però una risata armoniosa.

<Io? Mi stai dicendo che io ero un dottore?> domando ridacchiando mentre lui annuisce solamente con la testa.

<Ma se alla vista del sangue svengo> dico ridendo.

<Per questo ieri Aron si è meravigliato. Se c'era una cosa a cui tu non sapevi rinunciare era proprio la medicina e adesso è strano vederti reagire così anche solo alla vista del sangue>

<Siete sicuri di non aver sbagliato persona?> ridacchio divertita. Insomma, va bene la memoria persa ma scoprire che io sia un medico è davvero esilarante. Mi è bastato vedere il sangue di quella povera bambina per sentirmi male per due giorni.

<Sei meno stronza e più burlona ma sei sempre tu> risponde facendo spallucce.

<Perché, prima ero davvero stronza?> domando curiosa mentre mi siedo sopra il letto. Stare troppo all'impiedi certe volte mi fa stancare.

<Eri acida. Pensa che prima non ti sopportavo neanche> dice di rimando ma quando si rende conto di cosa ha appena detto si copre la bocca all'istante con entrambi le mani.

<E per sopportarmi dovevo perdere per forza la memoria?> chiedo ridacchiando.

<Sono il migliore amico di Aron e dato che tra di voi c'erano dei problemi non mi stavi molto simpatica>

<E adesso?>

<È diverso. Prima di tutto perché tu eri la mia paziente ma poi non so, non sei tu. Cioè, sei tu ma sei diversa. Te l'ho detto, prima eri acida invece adesso ci ridi sopra>

<Magari se mi tornerà la memoria tornerò anche la stronza di prima> rispondo, cercando di restare seria ma quando lo vedo strabuzzare gli occhi scoppio a ridere per la faccia buffa che fa.

<Sicura che non ti droghi con l'odore dei tulipani?> un timbro maschile arriva alle mie orecchie, facendomi diventare seria quando riconosco a chi appartiene quella voce.

<Aron> mormoro il suo nome mentre giro di poco la testa, puntando lo sguardo verso la porta dove trovo mister muscoli appoggiato ad essa mentre tiene le braccia incrociate.

<Non sei spiritoso per niente> dico sbuffando, provocando un sorrisetto a Luke.

<Che c'è?> domando curiosa. Anche ieri ho notato come varie volte ridacchiava di nascosto, soprattutto quando rispondo ad Aron.

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