Capitolo 31

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Aron

Quando questa mattina mi sono svegliato sono stato assaltato da un senso di angoscia senza capirne il motivo e quella preoccupazione ho continuato a provarla anche per il resto della giornata e stupidamente ho cercato di ignorare quella sensazione che a me sembrava insensata e per fare ciò ho chiamato il mio amico Luke, chiedendoli di raggiungermi in palestra dove io c'ero di già e insieme a lui ho perso la cognizione del tempo, facendo il grande sbaglio di dimenticare non solo il telefono in palestra ma ho dimenticato che ci sarei dovuto passare in libreria da Lale e quest ultimo sbaglio non potrò mai perdonarmelo.

Quando Miranda ha chiamato in modo disperato Luke inizialmente il mio amico non riusciva a capire del perché la ragazza stesse urlando in quel modo dall'altra parte del telefono ma quando alle mie orecchie arrivò il nome di Kimberly tutta la preoccupazione che durante la giornata provai a ignorare improvvisamente divenne molto più amplia soprattutto quando Miranda spiegò a Luke che Lale aveva incontrato Kimberly per salvarmi. Ecco, in quel momento lì penso che il mio cuore ha cessato di battere, così come il respiro ha smesso di passare attraverso le mie narici, soffocando i miei polmoni dato che erano privi di ossigeno. Ed è stato in quel momento che ho capito non solo la gravità della situazione ma mi sono reso conto che non avrei dovuto sottovalutare quella sensazione di angoscia. A volte il nostro subconscio tende a mandaci dei segnali e non sempre siamo bravi a decifrarli e se solo avessi dato più importanza sicuramente Lale in questo momento non si troverebbe nuovamente in ospedale.

<Lo so che mi senti piccolo tulipano. Per questo ti chiedo di aprire gli occhi e tornare da me> sussurro con la voce spezzata mentre afferro la sua mano fredda e priva di colorito.

<È tutta colpa mia> sussurro nuovamente a bassa voce mentre con l'altra mano asciugo le lacrime che cercano di scivolare giù.

<Tu l'hai salvata Aron> ripete Luke forse per l'ennesima volta ma i sensi di colpa mi impediscono di pensare come lui. Quando Miranda ci disse di trovarsi chiusa all'interno della macchina mentre Lale si trovava da sola con Kimberly non ricordo neanche come feci inversione con la macchina, dirigendomi verso la vecchia ferrovia dove si trovava Lale e quando la vidi sui binari il mio unico pensiero era quello di raggiungerla il prima possibile. Prima che succedesse una catastrofe.

<Lei ha sbattuto la testa per colpa mia> rispondo con la voce fioca, ricordandoli del perché lei si trova in questo letto.

<Se non fosse stato per te lei probabilmente non si sarebbe neanche trovata qui Aron ma direttamente...>

<Non lo dire neanche!> dico in modo duro, facendo vibrare il corpo di Lale.

<Hai visto? L'hai notato anche tu vero?> domando speranzoso mentre mi giro di poco verso il mio amico.

<È normale che si muova Aron, è viva> dice il mio amico per poi sbuffare.

<Allora perché non si sveglia?>

<Magari non vuole vedere la tua stupida faccia> risponde Miranda mentre si siede sulla poltrona che c'è dall'altra parte del letto.

<Io sono d'accordo con lei. Sicuramente non vuole vederti in stile damigella isterica in preda al panico che piange senza motivo> interviene il mio amico, prendendomi decisamente in giro.

<Io non piango> rispondo sbuffando.

<E hai gli occhi rossi perché fai uso di stupefacenti?> domanda lei , usando un timbro di voce dolce.

<Oddio> urlo sorpreso quando mi rendo conto che lei è realmente sveglia.

<Luke aveva ragione> dice ridacchiando e senza darle il tempo di dire altro mi siedo accanto a lei, stringendola in seguito in un forte abbraccio.

<Femminuccia> sento il mio amico mentre mormora a bassa voce ma per quanto cerca di fare il duro io so quanto in realtà era preoccupato per lei. Quando sono sceso dalla macchina lui mi ha seguito senza pensarci due volte, è proprio come me ha iniziato a correre da Lale.

<Tu stai zitto che hai pianto per tutto il tempo che abbiamo impiegato per arrivare in ospedale> dice Miranda, smascherando il mio amico che alle sue parole sbuffa sonoramente.

<Grazie Ron> sussurra Lale al mio orecchio mentre si stringe forte a me.

<Non fare mai più una cosa del genere> dico a bassa voce. Per quanto lei abbia creduto alla farsa di Kimberly non mi piace affatto che lei abbia scelto di mettere in pericolo la sua vita per cercare di salvare ipoteticamente la mia di vita.

<Tu hai fatto la stessa scelta>

<E lo rifarei ancora e ancora, senza pensarci due volte> rispondo piano mentre mi stacco lentamente da lei per guardarla negli occhi, leggendo in quelle bellissime iride marroni il terrore. Quella sensazione di paura che nasce quando pensi di aver perso qualcuno a cui non sapresti rinunciare.

<Quando ho realizzato che tu non lì ho avuto paura che non ti avrei mai più rivisto> sussurra piano mentre le lacrime iniziano a bagnare il suo viso.

<Non, non lo pensare neanche> dico balbettando, incapace di dire altro. Questa paura che lei prova adesso io l'ho provata quando ho visto quel treno avvicinarsi a lei e senza pensarci mi sono lanciato davanti a esso spingendo con il mio corpo Lale e insieme siamo caduti sopra l'altro binario.

<Giro che se ti metti a piangere nuovamente ti prendo a sberle> dice Miranda in modo ironico facendo sorridere Lale.

<Con quale delle due mani?domando curioso mentre di sfuggita guarda la mano destra che è fasciata.

<Cosa hai combinato?> domanda Lale preoccupata appena vede le condizioni in cui si trova la sua amica.

<Ho rotto il finestrino della tua macchina> dice seria mentre fa spallucce, cercando di sembrare indifferente ma anche lei proprio come me e Luke si è preoccupata tantissimo per la sua amica. Per questo ha rotto il finestrino della macchina, cercando di raggiungerla e fermarla.

<Infondo non mi piace tanto quella macchina> risponde Lale mentre rivolge a Miranda un piccolo sorriso. Un sorriso che svanisce quando l'attimo dopo mi chiede di Kimberly.

<Lei, ecco, Kimberly...>

<È morta insieme a Collin> Miranda trova il coraggio di informare Lale della tragedia che è realmente accaduta.

<Ma lui, come...> inizia a balbettare in modo impacciato, incapace di esprimersi.

<A quanto pare Collin ha scritto un biglietto d'addio confessando tutto il male che ha fatto ma la cosa più terribile è stata quello che ha scelto di fare. Non avrebbe permesso a Kimberly di vivere senza di lui> confessa Miranda, spiegando a Lale quello che è successo sotto i suoi occhi.

<Quel rumore, io, io ricordo di aver sentito un forte rumore> dice Lale mentre balbetta.

<Il treno...>

<Penso di sentirmi male> borbotta Lale, fermando Miranda sul punto di parlare quando forse capisce quello che stava per dire.

<Ti fa male qualcosa?> domando preoccupato ma lei senza rispondermi scende dal letto e correndo si dirigere verso il piccolo bagno che c'è all'interno della stanza.

<Lale!> la chiamo preoccupato quando la vedo rovesciare.

<È solo sconvolta> dice Luke sicuro di se mentre ci raggiunge in bagno.

<Che cosa orribile. Lei, non se lo meritava> sussurra piano mentre si tira su, andavo verso il lavandino.

<Se lo chiedi a me...>

<Nessuno merita di morire in quel modo Miranda> sussurra piano, interrompendo la sua amica.

<Lei però ha voluto...>

<Non ha più importanza Miranda. Io sono qui, lui è qui e questo è ciò che conta di più> risponde mentre cerca il mio sguardo e per quanto cerca di mascherare il suo stato d'animo io capisco quanto in realtà sta male per quello che ha appena scoperto.

<Non è colpa tua piccolo tulipano> dico piano mentre la tiro nuovamente fra le mie braccia e stringerla fortemente al mio petto. Per quanto può essere tragico quello che è successo su quel binario lei non c'entra. Non è colpa sua delle scelte che gli altri prendono nella vita.

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