Miele d'acacia e petali di rose
"Abbiamo finito il miele..." Jessie si palesò dalla cucina con un barattolo vuoto in mano, "Vorrei tanto sapere chi se lo sbaffa mentre non c'è nessuno!"
"Chiedilo al tuo clone" borbottò Logan abbassando il giornale e indicando con il capo il gemello della ragazzina. Jake, sentendosi preso in causa, mise sul piatto il panino che aveva in mano fingendo di non averlo appena addentato e fingendo che non fosse pieno delle ultime gocce di miele che la sorella stava rivendicando.
Jessie sbuffò rumorosamente, era incredibile come suo fratello forse tanto bravo a cucinare quanto a spazzolarsi di tutto appena veniva lasciato un momento da solo. Con la scusa che fosse un mago ai fornelli, non permetteva a nessuno di avvicinarsi alla credenza e alle due piccole dispense, e quelli erano poi i risultati: cucina mezza vuota e una spesa da fare in fretta e furia prima della prossima partenza. Jake era davvero incorreggibile: quando si trattava di cibo e del suo stomaco, non guardava in faccia più nessuno.
"Bravo!" sbottò poi la ragazzina, "E adesso mi dici dove ne rimedio dell'altro?"
"Oh, andiamo! Non è così grave!" rimbeccò Jake e sta volta per difendersi, recuperando quindi il panino e iniziando a sbocconcellare. Non capiva la reazione della sorella, sempre esagerata per ogni motivo. Se fosse stato un problema di peso poteva stare tranquilla, il ragazzino godeva di un buon metabolismo.
Quello che non capiva era che Jessie questa volta aveva un buon motivo per fargli la paternale: "Idiota, il miele serve a Lisette!" quella sera una pioggia torrenziale aveva abbassato precipitosamente le temperature; normalmente il proprietario della pensione, per restare dentro le tasse, spegneva camini e riscaldamenti. Quindi chiunque alloggiasse dentro una delle sue stanze era consapevole di doversi procurare una buona quantità di trapunte e coperte pesanti. Era un ambiente non molto adatto a chi avesse già una salute cagionevole, come bambini e anziani, ma in via eccezionale nella lista rientrava anche la povera Lisette. Non aveva mai avuto problemi con febbre e altre patologie e malattie gravi, ma con gola e vie respiratorie era una vera battaglia persa: al primo colpo d'aria le si seccava e infiammava la gola facendole perdere la voce, e il raffreddore non la risparmiava affatto.
Appreso questo, nel volto di Jake iniziarono a comparire diverse sfumature di sensi di colpa: odiava portar via qualcosa di utile per Lisette, con tutte le volte che li si era comportata da mamma facendo sacrifici e rinunce per loro che non erano nemmeno legati dal sangue. Con quella consapevolezza, il panino che aveva in mano improvvisamente gli parve amaro e pesante da digerire.
"La bancarella del miele è chiusa oggi?" chiese Logan piegando le pagine del giornale.
"Sì, e all'emporio non accetteranno mai di vendercelo a metà prezzo. Quella signora se ne approfitta sempre quando ci siamo noi" mormorò rassegnata la ragazzina, immaginando già nitida la faccia beffarda e maliziosa della vecchia negoziante pronta a studiarli in ogni loro caratteristica, definendoli solo degli individui che ancora si divertivano a giocare. La farmacia? Fuori questione, a Lisette serviva un rimedio che fosse al cento per cento naturale, certi intrugli non facevano che peggiorare la sua situazione.
Idaho fece capolino con il piccolo Colin vestito da cowboy che saltellava sul cavallino a stecca, lo stava intrattenendo intanto che la mamma cercava dei rimedi alternativi per curarsi - pur sapendo che sarebbero risultati totalmente inefficaci.
"Cosa succede? Avete delle facce..." chiese il ragazzo dai ricci dorati appena buttò l'occhio sui tre presenti, notando gli sguardi a tratti torvi e dispiaciuti. Jessie, senza rispondere, gli mostrò il barattolo di miele vuoto, e andò da sé il pensiero che ora trovarne uno nuovo e pieno sarebbe stata un'impresa. Notò anche lo sguardo di Jake abbassarsi dalla vergogna appena la sorella spiegò la causa, ma Idaho pensò che non fosse il caso di fargli una lavata di capo, a vederlo così doveva aver imparato la lezione prima ancora che gli fosse stata spiegata.
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Dancing with my circus
Genel KurguSTORIA ORIGINALE Charlotte é una ragazza orfana, senza un passato e con un presente triste e miserabile. La sua casa é una gabbia per animali, il suo letto un mucchio di paglia e il suo unico svago e immergersi nelle letture che trova in giro e imm...