Capitolo 22

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Questa volta a rompere il silenzio è un bussare alla porta.

"Avanti" esclama seria Ginevra

La porta si apre e ne appare un ragazzo biondo sui quattordici anni.

"Il pranzo è pronto" l'avvisa guardandola

"Grazie Christian arriviamo. I bambini hanno mangiato?" chiede

"Sì adesso sono in biblioteca. Li faccio studiare poi li porto a giocare fuori" spiega con serietà

Lei annuisce sorridendogli prima che lui se ne vada, ci alziamo e la seguiamo accomodandoci nella sala pranzo, dove troviamo la tavola sistemata in maniera eccellente.

"I ragazzi hanno voluto scegliere il menù e tutto l'arredo" ci spiega Suor Paola sedendosi

"Ci tenevano a fare bella figura con gli amici di Ginevra" precisa infine

Iniziamo a mangiare gustando tutto con serenità, rimaniamo seduti dopo il caffè per più di un'ora ricordando i nostri giochi, guardando i ragazzi fuori che giocano.

Ad un tratto Ginevra si alza dicendoci:
"Vado in garage"

Senza risponderle mi alzo seguito subito dagli altri e la seguiamo senza fiatare.

Usciamo fuori dalla porta che dà sul retro della casa e appena entriamo nel garage, l'odore di umido ci investe

"Dovreste farlo rivestire, qui si gela" esordisce Lucas

"Sì è già nella lista delle cose da fare. Il nuovo proprietario stà aspettando i preventivi" precisa Ginevra

"Ne ha di soldi da spendere" esordisce Andrea guardandosi attorno

Lei si avvicina ad uno scaffale, prende una scatola la apre e dopo aver alzato dei fogli tira fuori delle cartelline, tutte gialle e con su scritto con un pennarello nero i nomi.

Deposita nella mia mano quella col mio nome, solo il nome.

Ho la mano che brucia, la tensione nel corpo è alle stelle inghiotto la saliva, sento i loro sguardi su di me e dico con voce più dura del solito:
"Vorrei rimanere da solo"

Noto che lei tiene altre cartelline in mano, presumo quelle di Lucas e Andrea, annuisce per poi essere seguita da loro.

Rimasto solo punto lo sguardo sulla cartellina ancora chiusa, mi metto seduto su uno sgabello che trovo lì accanto. La rigiro fra le mani per poi decidermi ad aprirla, inizio a leggere le parole che Suor Agnese ha scritto su un foglio bianco a righe, il giorno del mio arrivo.

Riconoscerei quella scrittura fra mille.

"Oggi due maggio 1995

Una ragazza di quasi ventidue anni di nome Lella, sicuramente un nome falso, ha portato suo figlio Nicholas di quattro anni.

Il bambino è sano e in forma.

La madre ha dato il consenso all'adozione, segue documentazione firmata.

La ragazza era venuta giorni addietro a parlare con me, vive facendo la prostituta. Il figlio è dell'uomo che la tiene sotto il suo comando, ma non lo riconosce.

La famiglia dell'uomo è a conoscenza del nascituro ma non ne vuole sapere.

Della famiglia della ragazza non siamo a conoscenza.

L'uomo l'ha minacciata parecchie volte e ha preso il coraggio di abbandonare il figlio per salvargli la vita da una fine indecorosa.

Nome del padre ignoto."

La notte fa paura (Completa)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora