Capitolo 38

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Sono nel mio studio seduto sulla mia poltrona, ho davanti a me i miei che stanno valutando i disegni, tutti i disegni di Giacomo, che se ne stà seduto intirizzito, intimidito senza fiatare.

Appena mio padre chiude la cartellina guarda prima me e poi lui, guarda sua moglie che annuisce sorridendo.

"Giacomo tu volendo hai un'azienda tutta tua, anche se non ne hai mai preso le redini e so che hai il compito ingrato di decidere cosa fare"

Lui annuisce voltandosi poi verso di me senza emettere una parola, e mio padre continua:
"I tuoi disegni sono creazioni viventi, hai uno stile particolare e un'occhio di vedere i particolari che hanno in pochi. Non voglio che tu ti senta in dovere o peggio ancora costretto, ma sappi che se vorrai sarai il benvenuto, qui con noi"

Mio fratello salta in piedi con un sorriso a quattrocento denti ringraziandolo, poi si rivolge a me parlando però con tutti.

"A questo proposito vorrei dirvi che ho intenzione di chiudere, anzi no, venderò l'azienda Bernardini" dichiara con grinta

"Non c'è bisogno né di venderla né di chiuderla ragazzo, fonderemo le aziende e una parte la gestirete insieme"

Siamo tutti e due sbalorditi dalle sue parole, mi alzo affiancando Giacomo che gli porge per primo la mano, mio padre gliela stringe per poi abbracciarlo e vedo in mio fratello la titubanza, l'imbarazzo nell'essere abbracciato.

Mi ha raccontato che solo sua madre lo abbracciava di nascosto dal mostro, perché lui non capiva né accettava queste effusioni.

Abbraccio a mia volta mio padre rivolgendomi poi a Giacomo dicendogli:
"Benvenuto a bordo fratello"

E avvicinandomi al suo orecchio mentre l'abbraccio gli dico a bassa voce:
"Abituati, i De Angelis abbracciamo molto"

Si stacca da me sorridendo, mio padre nel mentre prende il telefono prendendo accordi con i nostri legali.

Abbiamo deciso di festeggiare questa fusione al circolo insieme ai miei amici, che adesso sono diventati anche i suoi.

Quando l'altro giorno siamo entrati insieme, per fissare un tavolo, tutti gli associati ci hanno guardato in maniera sbalordita.

Non si aspettavano di vedere un Bernardini con un De Angelis, e ad alcuni abbiamo dovuto spiegare cosa era successo.

Questa settimana è dei nostri anche Ginevra che ci ha dato una notizia appena ci siamo visti, che ci ha fatto rimanere basiti.

Ha saputo da Kitty che ha accettato una proposta di lavoro come assistente sociale ad un livello più alto, in una struttura privata in Sicilia e tra una settimana partirà.

Le ha detto di salutarci e che appena si sistemerà le darà sue notizie, ma la nostra amica è convinta che non si farà più sentire o se lo farà, sarà molto di rado.

Guardo mio fratello che stà parlando con Lucas, vedo che non gli porta di sapere di Kitty e ne sono compiaciuto.

Il mio amico mentre parla con lui aspetta Sabrina che è in ritardo perché è andata a prendere la nostra cara amica Elisabetta, che manca dall'Italia da più di un anno, il classico anno studio/lavoro.

Silvia è accanto a me ed è la prima a vederle entrare e esclama:
"Eccola" lanciandosi verso di lei

Le tre ragazze sono amiche fin da piccole e si vogliono un bene come sorelle.

Appena riesce a liberarsi dalle braccia della mia ragazza ci saluta e abbraccia tutti, mi appresto poi a presentarle mio fratello.

Si stringono la mano sorridendosi.

La notte fa paura (Completa)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora