Appena Luigi se n'è andato da casa quel giorno, ho chiamato al volo Silvia che si è precipitata subito.Le ho raccontato tutto facendola meravigliare sull'opportunità che ho dato a me stesso di conoscere meglio Luigi.
Con lui in questi giorni ci siamo sentiti spesso, e ho collegato tante cose che mi sfuggivano. Una sera l'ho invitato a casa a prendere un caffè presentandole Silvia.
Devo ammettere che lei ne è rimasta affascinata, producendo in me un senso di gelosia, e quando siamo rimasti da soli gliel'ho fatto notare mi ha preso in giro tutta la sera, fino a quando non l'ho fatta godere per alcune ore.
"Devi ammetterlo de Angelis che in quella famiglia c'è del fascino" provoca appoggiata sul mio petto guardandomi
"Ma la vuoi smettere?" la rimprovero cercando di fare il serio
"Dobbiamo alzarci o faremo tardi. Ho fissato con lui di ritrovarci al confine" le faccio presente cambiando discorso, di proposito.
E lei ride divertita avviandosi in bagno e il mio cazzo tira mentre l'ammiro.
Arriviamo al confine all'ora prevista trovando Luigi già ad aspettarci.
Silvia lo fa accomodare sedendosi dietro salutandolo, partiamo poi alla volta della clinica di Argovia, la Memory Clinic.
Nelle tre ore di viaggio parliamo di tante cose notando quanto potremmo essere simili io e lui.
Abbiamo in comune un bel po' di cose.
Guardo Silvia dallo specchietto retrovisore e i suoi occhi azzurri sono sempre su di me, e di questo ne godo.
Penso che senza di lei forse questo viaggio non l'avrei affrontato, o almeno non con questo spirito.
"Deduco che Antonio non sappia niente" chiede ad un tratto curioso
"No, parlerò con lui al mio rientro" preciso diretto
Non giunge risposta da parte sua e si limita a guardare fuori dal finestrino.
Arriviamo ad Argovia e parcheggio davanti alla clinica, scendiamo e mi guardo attorno è un posto tranquillo circondato dal verde e l'edificio è di un bianco candido, dà molta serenità.
Luigi e Silvia si avviano per poi accorgersi che sono rimasto fermo in mezzo al piazzale, ho il cuore a mille.
Cosa mi devo aspettare là dentro?
Come mi devo comportare?
Mille domande mi frullano nella testa e Silvia si avvicina e leggendomi dentro, come sempre, mi dice:
"Nicholas guardami"E io lo faccio
"Devi essere te stesso, ok?" mi fa presente
Annuncio iniziando a camminare, entriamo nella clinica e l'odore di disinfettante mi prude le narici, ma c'è anche odore di lavanda, tutto è pulito e in ordine, ci sono stanze con più di un malato e stanze private da un paziente.
Mia madre è in una di quelle private, suo fratello non bada a spese per lei.
Questo me l'ha confermato Luigi.
L'infermiera che di solito segue mia madre ci saluta senza fare domande.
Alcuni operatori ci osservano curiosi, soprattutto me.
"Ho detto a chi di dovere che saresti venuto, è tutto apposto Nicholas" mi rassicura Luigi
Ci fermiamo davanti alla stanza trecentoquarantuno.
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La notte fa paura (Completa)
RomanceL'uomo nero esiste e la notte fa paura, per questo Nicholas De Angelis, famoso uomo d'affari da tutta la vita dorme poche ore a notte, e l'unica cosa che ricorda della sua infanzia prima dell'orfanotrofio dov'è cresciuto è proprio quell'uomo sconosc...