Capitolo 35

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E quasi un mese che siamo tornati da Londra, i lavori a casa dei miei sono quasi ultimati e a breve porteremo mia madre a casa.

Con le varie conoscenze nell'ambito della beneficienza, mia madre Laura si è prodigata per trovare due valide infermiere che si daranno il cambio affiancando Antonella nelle cure da seguire.

Con Silvia non abbiamo deciso una data precisa, abbiamo dato la notizia una domenica, ritrovandoci tutti a pranzo.

Sono tutti ultra felici di questa notizia, e i miei amici non demordono sulle prese in giro.

Le ho chiesto di venire a vivere da me e lei ha accettato, pur tenendosi il suo appartamento libero per qualsiasi evenienza.

Stò rientrando dopo pranzo al lavoro con Silvia, quando Lucas mi viene incontro seguito da Andrea che salutano frettolosamente la mia ragazza, per poi rivolgersi a me chiedendo all'unisono:
"Dove cazzo hai il telefono?"

"In tasca" rispondo risoluto

Mi frugo alla ricerca nelle tasche non trovandolo.

"Cazzo l'ho lasciato in ufficio. Ma che succede?" chiedo allarmato vedendoli agitati

"Luigi ti stà cercando, sembra che stia succedendo qualcosa a Villa Bernardini"

Mi esorta Andrea porgendomi il suo telefono e svelto attivo la chiamata

"Che succede?" chiedo appena sento la sua voce

"Nicholas qui stà succedendo un macello. Lorenzo è chiuso nello studio e stà inveendo contro Giacomo. Ha scoperto tutto, sa anche che la polizia stà arrivando per via dei furti" urla mentre sento un gran rumore di vetri rotti e oggetti che si rompono

"Cazzo arrivo" gli dico lanciando il telefono al mio amico

Correndo verso l'auto

"Dove corri" urla Andrea

"A salvare mio fratello" rispondo correndo

E Andrea si precipita dietro, mentre Silvia ci urla di stare attenti.

A quest'ora il traffico è intenso in città e io bestemmio in tutte le lingue del mondo, ma il mio amico cerca di schivare il traffico passando tra alcune stradine secondarie, per uscire dalla città.

Andrea è concentrato alla guida, il tempo sembra non passare ma tiro un respiro quando imbocchiamo la strada sterrata arrivando alla villa e trovando il cancello aperto.

Scendo lasciando lo sportello aperto, le urla disumane di quell'uomo le sento da qui. Luigi è al telefono facendomi cenno di entrare, capisco che parla con la polizia, arrivo alla porta dello studio voltandomi verso Andrea.
"Tu stanne fuori" gli ordino

"Nicholas" prova a dirmi con voce dura

"E' una questione fra me e lui"

Lui annuisce arrabbiato controvoglia.

Spalanco la porta con un calcio e la scena che mi ritrovo davanti è raccapricciante, è tutto a terra, oggetti, libri, sedie, ma la cosa che più mi fa diventare una bestia è quell'essere abominevole che sferra l'ennesimo cazzotto a mio fratello.

"Lascialo lurido bastardo di merda" gli urlo avventandomi su di lui allontanandolo da Giacomo, che mi guarda sorridendomi con il labbro spaccato e il viso già gonfio dalle botte prese.

Mi volto a guardare quell'ignobile essere, ha la camicia strappata in più punti macchiata di sangue, i capelli brizzolati e riccioli arruffati e il ghigno di un diavolo inferocito stampato sul viso.

"Bene adesso tocca a te a prenderne di santa ragione" mi dice con gli occhi iniettati di sangue.

"Dovevo ammazzarti da piccolo" ringhia rabbioso

Non mi meraviglio nello scoprire che lui sa chi sono, ci dovevo arrivare da solo.

"Forse era meglio perché adesso sarò io a farti fuori" gli dico sferrandogli un cazzotto, che lui schiva repentino

Ride divertito.

"Pensi di essere forte come me, tuo padre?"

"Tu non sei mio padre... ti rinnego come hai fatto tu" gli urlo rabbioso

"Potrai aver preso in giro mia madre, ma non me e la pagherai per quello che le hai fatto" sbraito colpendo di nuovo e questa volta in pieno volto

Ma è come prendere a cazzotti un fantasma perché non si muove anzi mi agguanta per la maglia dandomi una botta sul viso, mi avvicina il viso al suo, gli occhi sono dilatati e a denti stretti mi dice:
"Tua madre è sempre stata il mio giocattolo preferito, l'ho scopata come e quanto mi è parso, ed era sempre calda e vogliosa e..."

La sua voce si strozza quando lo colpisco col ginocchio dritto nei coglioni, mi lascia andare e io ne approfitto per colpirlo allo stomaco.

Giacomo mi affianca dopo essersi ripreso un po'.

"Esci da qui" gli urlo

"No Nicholas" dice serio

"Cazzo vattene" lo spingo lontano

Lorenzo torna verso di me intento ad agguantarmi, io lo schivo scivolando di lato.

"Non ho finito con te bamboccio" urla agguantando non so cosa dalla scrivania

Giacomo nel mentre gli si aggrappa alla schiena e lui urla come un'animale scaraventandolo a terra.

Ha lo sguardo sempre più stravolto, le sirene della polizia si arrestano, sento urlare qualcuno, ma sono concentrato sul mostro che ho davanti e che stà avanzando verso di me accorgendomi che impugna un coltello.

"Fermo o sparo" urla una voce in fondo alla stanza non riconoscendola

Ma il mostro non ascolta e si lancia su di me.

"Nicholas" sento urlare prima che uno sparo parta colpendolo alla schiena

Barcolla ma non si ferma e un altro colpo parte colpendolo di nuovo, la camicia si macchia del suo sangue, il suo sguardo è rabbioso e ad un tratto stramazza ai miei piedi.

Alcuni agenti accorrono, lui è agonizzante a terra e ringhia continuando a guardarmi.

Qualcuno mi chiede come stò, rispondo che stò bene correndo da mio fratello che è rimasto a terra, aiutandolo a rialzarsi dopo essermi accertato che non abbia niente di rotto.

La stanza è piena di poliziotti. Infermieri e paramedici che caricano sulla barella Lorenzo avvisandomi che è in fin di vita.

Io e Giacomo non rispondiamo, lo guardiamo con disprezzo. Luigi e un medico parlano fuori dalla porta.

Esco dalla stanza sorreggendo Giacomo, vedo il mio amico con la pistola in mano, si avvicina a noi e realizzo che è stato lui a sparare.

"Grazie"

E' l'unica parola che mi esce dalla bocca in questo momento

"Portiamolo in ospedale" sentenzia Andrea aiutandomi a sorreggerlo

Mio fratello ci guarda.

"Non è necessario" brontola

"Stà zitto, sembri un colabrodo" lo ammonisco prendendolo in giro

Prova a sorridere ma geme dal dolore

Luigi ci raggiunge appena entriamo in macchina

"Voi andate ci penso a tutto io, qui. Avverto Antonio"

Lo ringrazio facendo accomodare mio fratello in macchina per poi partire verso l'ospedale più vicino, scortati da una pattuglia.

Ecco che scopriamo che Lorenzo ha sempre saputo che Nicholas era suo figlio.

E Nicholas ha avuto un gran fegato ad affrontarlo

Andrea gli ha salvato la vita da vero amico qual'e'

Ma ancora c'è altro da affrontare...

La notte fa paura (Completa)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora