Un grande edificio grigio, una stanza con sei letti tre da una parte tre dall'altra.
Il giorno passa veloce tra studio e attimi di gioco ma, la notte è quella cosa oscura che non passa mai tra incubi e pensieri.
Sono qui dentro, in questo posto lugubre con gli scuri grigio scuro da sei anni, da quando lei mi ha portato qui.
Flashback
Con la mamma stamattina abbiamo preso una macchina blu con dei disegni ai lati e dentro c'erano tante sedie e tante persone, il viaggio è stato lungo, non si arrivava mai.
Ad un tratto la mamma ha suonato un campanello e la macchina dopo poco si è fermata.
Siamo scesi in mezzo alla campagna.
"Mamma dove andiamo?"
"In un bel posto, tesoro" mi risponde guardando la strada
Io la guardo incuriosito, forse mi porta ad un parco giochi, perché io lo so che oggi è il mio compleanno e lei mi vuole fare una bella sorpresa.
La mia mamma mi vuole tanto bene.
"Mamma ma quando arriviamo?" le domando guardandomi attorno, è un bel po' che camminiamo.
E' lontano questo parco giochi.
"Manca poco, amore mio"
La sua voce è strana, non è più allegra come prima, la guardo lei mi sorride ma non come sempre, ha gli occhi che brillano strani.
Dopo qualche altro passo ci fermiamo davanti ad un grosso cancello, con una scritta, ma io non so leggere ancora.
Ho quattro anni sono ancora piccolo per andare a scuola.
"Mamma è grande questo parco giochi" le dico con felicità
Lei non mi risponde, ma io sono felice lo stesso e quando il cancello si apre sono io a tirarla, ma poi mi fermo ad osservare un'immensa casa, scura.
Guardo la mamma che sorride ad una signora tutta vestita di nero, che ci guarda senza sorridere.
A questo punto la mamma si abbassa su di me, dicendomi:
"Tesoro oggi starai qui, mi prometti di fare il bravo?""Perché tu dove vai?" le chiedo mettendo il broncio
Oggi è il mio compleanno, non se lo ricorda?
"La mamma deve lavorare e deve sistemare delle cose" mi dice con una voce strana
"Qui ci sono altri bambini e starai bene, vedrai tesoro ti divertirai"
"Io non voglio stare qui, voglio stare con te" le rispondo piagnucolando
"Fai il bravo io torno presto" si raccomanda abbracciandomi
"Mamma a che ora torni?" chiedo iniziando a piangere sul serio
"Presto tesoro, prima che faccia notte" mi risponde
Mi stringe forte, forte baciandomi, si alza parla con la signora vestita di nero, che nel frattempo mi prende per mano.
La mamma si allontana mentre io la saluto con la mano e con le lacrime che scendono sulle guance, ma lei non si volta mai.
Fine flashback
Sono stato ad aspettarla tutto il giorno vicino alla finestra, senza mai giocare con i bambini che ci sono, fino a quando non si è fatta notte.
L'ho aspettata per tanti giorni ma lei, non è mai tornata.
Dopo che ho capito che non sarebbe mai più tornata, ho iniziato a fare amicizia e a giocare con Lucas, Andrea, Ginevra e la piccola Kitty, siamo diventati inseparabili. Gli altri bambini ci chiamano così.
Lucas, Andrea e Kitty sono stati portati qui da neonati, Ginevra è arrivata qui accompagnata da uno zio o almeno gli ha raccontato così Suor Paola, una settimana dopo di me. Era troppo piccola e spaventata per ricordarselo.
Io, Lucas e Andrea abbiamo dieci anni, adesso, Ginevra e Kitty otto, anche se Kitty ne dimostra meno da quanto è piccola e magra.
Sono cresciuto molto e lei non mi riconoscerebbe, ho un carattere chiuso e irruento ma astuto e intelligente, faccio spesso a botte con altri ragazzi, soprattutto quando prendono in giro Lucas per i chili in più che ha, e mi incazzo di brutto quando danno fastidio a Kitty.
Lei è la mia amica del cuore, l'ho sopranominata "scricciolo" e solo io la posso chiamare così. Ha i capelli rossi e due occhi verdi che sembrano delle gemme, è bellissima. In alcuni momenti i suoi occhi mi mandano in confusione, cosa che non è da me perché io sono un duro.
Mi chiamo Nicholas e c'è una sola cosa che mi spaventa ma che nessuno sa, una cosa che mi fa paura, la notte.
STAI LEGGENDO
La notte fa paura (Completa)
RomantiekL'uomo nero esiste e la notte fa paura, per questo Nicholas De Angelis, famoso uomo d'affari da tutta la vita dorme poche ore a notte, e l'unica cosa che ricorda della sua infanzia prima dell'orfanotrofio dov'è cresciuto è proprio quell'uomo sconosc...