Capitolo 33

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Io, Luigi e mio padre ci siamo ritrovati per parlare di mamma, stamattina dopo varie ricerche, telefonate e consigli da un medico che conosce Luigi, siamo arrivati alla conclusione di portare Antonella per un mese alla clinica per demenza senile, qui a Milano.

Visto che la sua malattia è per il momento stabile e lei è molto giovane, sempre sotto consiglio di un'esperto, faremo attrezzare una parte della casa dove sono cresciuto, tutta per lei.

Avrà assistenza 24 su 24 e starà in famiglia vedendo i suoi cari tutti i giorni. Questo a detta del medico le stimolerà il cervello e la memoria.

Mi sembra di essere una persona diversa, di aver riempito una parte di me, anche se ancora tutto non è finito.

Devo ancora fare una cosa, molto importante.

Devo vendicare mia madre per il male subito.

Dovrà marcire all'inferno, da solo.

Venerdì mattina tiro un sospiro di sollievo sapendo che tutto è sistemato per la sfilata, tutto è imballato e pronto per essere spedito a Londra in mattinata. I nostri collaboratori partiranno insieme alle modelle che ha scelto mia madre.

Silvia entra nel mio ufficio tutta elettrizzata con qualcosa in mano, e io le sorrido divertito

"Che hai fatto hai vinto la lotteria, tesoro" le chiedo ironico

"Meglio, molto meglio tesoro" risponde rimarcando l'ultima parola

La guardo malizioso e lei ricambia per poi dirmi:
"Ho ricevuto stamattina le prove campioni dei mini gioielli, guarda"

Appoggia il rotolo di gomma e stoffa che tiene in mano sulla scrivania, lo srotola davanti ai miei occhi e rimango affascinato da quello che appare.

Mi precede dicendomi:
"Non te ne ho parlato perché non sapevo che li avrei avuti così in breve tempo, non sono tutti ne ho quattordici, quindici con questo"

La guardo allibito, non ho parole per dirle quanto è straordinaria e anche qui mi precede dicendomi:
"Lo so, Lo so vorresti dirmi quanto sono fantastica, straordinaria ma mi farò bastare il tuo sguardo"

Rido di gusto alzandomi e attirandola a me.

"Arriverà il momento che te lo dirò" le dico guardandola sornione

"So anche questo" ride prendendomi in giro

La guardo sogghignando perché non sa quello che ho in mente.

Si stacca da me arrotolando di nuovo quel portagioie o come diavolo si chiama.

"Consegno tutto a Lara che parte oggi per Londra, così li abbinerà agli abiti adatti" precisa

"Sono d'accordo, noi abbiamo l'aereo domani mattina alle dieci. Ti passo a prendere stasera alle venti, ceniamo da me" la informo con tranquillità

"De Angelis ti avverto ho bisogno di dormire, domani devo essere un fiore" precisa ridendo

"Tu lo sei sempre e soprattutto quando ti faccio godere tutta la notte" le sussurro all'orecchio prima di baciarla con passione per rimarcare che non dormirà.

Mi stacco dalla sua fantastica bocca sospirando col telefono interno che squilla.

"Sì Marlene?" rispondo con il tono di voce scocciato e lei mi risponde quasi intimidita:
"Mi scusi signore, ma c'è qui una persona che vorrebbe parlare con lei, dice che è urgente"

"E chi è?" chiedo con indifferenza

"Il signor Giacomo Bernardini"

Sgrano gli occhi voltandomi verso Silvia che alza le spalle preoccupata, forse faccio passare qualche secondo senza accorgermene immerso nei pensieri, perché Marlene mi richiama:
"Signore..."

La notte fa paura (Completa)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora