<ciao ragazzi> entro
<wow, come sei vestita bene> apprezza Neymar
<grazie, sti tacchi mi stanno dando fastidio>
<che avete fatto voi due?> chiedo
<niente era una specie di discoteca molto costosa>
<siete troppo vaghi>
<ma in un locale e siamo andate nel privé Meli>
<siete andati in uno strip club>
<eh? no cosa? nono>
<ammettetelo>
<siamo un po' diretti qua>
<quindi si>
<nonono, c'era anche ma noi non li> risponde un po' incerto Kylian
<non so se essere schifata o divertita per voi, mi sento in entrambi i modi>
<non siamo andati in quella zona> precisa Neymar
<tu invece sei ubriaca Meli> puntualizza Kylian <che hai fatto tu? con chi eri?>
<ero con mia cugina e c'era un ragazzo e abbiamo ballato insieme, poi ho ricevuto la tua chiamata...> dico infastidita
<devo farmi perdonare anche di questo?>
<forse>
<beh dai alla mia chiamata chi non avrebbe risposto?>
<bah>
<a me non sembra ti stessi così divertendo se ci hai chiesto di venire qui> dice Neymar, Kylian ridacchia
<vabbè ragazzi io l'ho buttata lì>
<perché siamo migliori> ridacchia Neymar
<senti Meli che dobbiamo fare? dobbiamo accompagnarti a casa?>
<no, non posso tornare a casa, primo perché sono mezza ubriaca, secondo perché mia cugina non mi ha ancora chiamato>
<in che senso?>
<dobbiamo tornare a casa insieme per non far insospettire mio padre che poi indaga su dov'ero>
<che tipino tuo padre> dice Kylian
<è il tuo mister>
<non è proprio il mio...>
<Meli quindi che facciamo? inizio ad avere sonno>
<dai ragazzi mi sento una rottura così, sentite, mia cugina non tornerà a casa prima di un po', io non posso rientrare nel locale e non posso tornare a casa, non mi conviene>
<ho capito, vieni a casa mia che è vicina> dice Kylian
<ah sicuro? non disturbo>
<no tranquilla>
<sto poco intanto>
<Neymar, ti dobbiamo accompagnare?>
<tranquillo, aspetto sotto casa tua un autista che mi riaccompagna>
<dove abiti tu?>
<vicino Saint-Denis>
<ok>
<andiamo allora>
dopo aver lasciato Neymar nel parcheggio saliamo in casa
<sono stanchissima>
<si anche io, non dovrei andare a dormire così tardi>
<per il calcio>
<domani sera abbiamo una partita, ma stasera era una delle mie poche serate libere>
<cosa? un partita?>
<non te l'ha detto tuo padre?>
<pensavo fosse tra qualche giorno, non domani>
<e invece>
<contro chi giocate?>
<Marsiglia, quei bastardi>
<perché li odi?> ridacchio
<perché sono aggressivi, degli stronzi>
<sarai il doppio della metà dei giocatori e li temi?> mi siedo sul divano
<non li temo>
<secondo me un po' si>
<vedremo domani> ridacchia
sento un brivido di freddo, il mio vestito è molto leggero effettivamente
<hai freddo?>
<nono>
ridacchia <non si nota>
<non hai una felpa o qualcosa? appena me ne vado te la ridò>
<ma si tranquilla te la vado a prendere>
vedo Kylian sparire, non torna entro i primi due minuti e vengo presa da un colpo di sonno, mi appoggio al braccio del divano nell'attesa che torni Kylian ma senza accorgemene mi addormento.un raggio di sole mi colpisce la faccia, sento un calore forte in faccia
apro gli occhi, mi guardo intorno ma non riconosco camera mia, non è camera mia, non è il mio letto questo
mi drizzo in piedi, che cazzo è successo??
il mio telefono è vicino a me, noto 10 chiamate perse da mio padre e 7 da Clara, merda, merda
indosso una felpa, è quella di Kylian
corro in sala e trovo il ragazzo in questione giocare a fifa
<Kylian che cazzo è successo?>
<ciao anche a te>
<che ci facevo nel tuo letto>
<non è il mio letto, ceh è il mio secondo letto, io ho dormito nell'altra stanza>
<hai due camere? vabbè non importa>
<ti sei addormentata ieri, e quando dormi non ti sveglia neanche una tromba Meli>
<ho il sonno un po' pesante...>
mi guarda <sembri un panda> ridacchia
mi tocco gli occhi, tutto il mascara colato...
<cazzo>
corro nel primo bagno che trovo, tanto ce ne sono tanti qua
mi strucco con delle salviette che trovo, molto meglio ora
<devo tornare a casa> dico appena torno in sala
<senti, tra un'ora e mezza dobbiamo ritrovarci al campo per l'allenamento pre partita, non è meglio che ti accompagno direttamente lì da tuo padre?>
<tu scherzi! chissà cosa pensa se mi vede arrivare con te dopo che non ha avuto notizie di me per tutta la notte>
<mh effettivamente>
<vai pure, io torno a casa da sola, mi inventerò qualcosa>
<sono curioso, che scusa inventi se non dici la verità?>
<io...non ne ho idea>
<non gli puoi dire la verità?>
<guarda che ci rimetti anche tu!>
<non abbiamo fatto niente...cazzo mi ha rubato la palla sto stronzo> esclama
<non ci crederà mai!>
<va be, buona fortuna>
<posso tenere la felpa perfavore? te la riporto stasera>
<si>
<grazie>
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better on my own
FanfictionMelissa è una ragazza che si trasferisce a Parigi da suo padre, allenatore di calcio, dopo il divorzio per passare l'estate e staccarsi dall'Italia. Non sa però che quell'estate avrebbe cambiato la sua vita...